Caffè, espresso, frappè al tavolo, the freddo.
Yoongi ormai aveva ottenuto l'abilità del sintetizzare, rendendo il suo discorso un miscuglio di parole senza l'uso di alcun connettore.
Il sabato mattina c'era bisogno di quest'abilità, Yoongi da dietro il suo bancone lo sapeva.
Taehyung dal suo tavolino lo sapeva.
Si divertiva a guardarli. A vedere la gente correre, correre per non andare da nessuna parte, "vado di fretta", ma di fretta perché?
Taehyung si sedeva. Non tutti lo facevano lì dentro. "Un caffè al volo", che poi devono correre.
Taehyung non doveva correre. Si sedeva. Respirava l'odore di caffè come i marinai la salsedine, guardava la gente correre e rideva, ascoltava Yoongi parlare e rideva.
-------------
Yoongi ormai aveva ottenuto l'abilità del sintetizzare, perché anche lui andava di fretta. Neanche sapeva il perché: la gente che vuole il caffè corre e lui doveva fare di conseguenza; non ricordava l'ultima volta che si era fermato.
A volte sbuffava.
Taehyung lo sentiva.
Yoongi riconosceva ogni cliente: il the freddo alla destra, Jimin, che vedeva sempre con libri ma mai aperti- ed un caffè amaro a Namjoon, che invece i libri non li chiudeva mai. Una volta hanno chiesto a Yoongi di uscire, lui si è limitato a pulire il tavolino, "Pagate alla cassa prego" ed un mezzo sorriso.
Hoseok, invece, ordinava sempre cose diverse che non aveva mai il tempo di provare: correva, correva, correva. Mille cose da fare. A volte però aveva il tempo per salutare Yoongi, quindi si fermava, "Dai dammi qualcosa" e subito dopo un "Devo scappare".
Yoongi a volte si ritrovava a ridacchiare.
Taehyung lo sentiva.
Quando Taehyung entrò in quel bar, fu il primo "posso vedere il menù?" nella vita di Yoongi.
STAI LEGGENDO
.expresso
Fanfiction-----------Yoongi, da dietro il suo bancone, non aveva neanche il tempo per sorridere. Taehyung invece, dal suo tavolino, sorrideva sempre---------