Vieni qui. I

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Vieni qui piccola psicopatica, avvicina le tue labbra al mio orecchio. Raccontami del segreto che si cela dietro a quei tuoi occhi così chiari, che li rende opachi e fugaci, lucidi e velati quando le lacrime premono per evadere e fare a gara per bagnare le tue guance lattee, per scendere lungo le tue labbra sottili, di un rosa pallido e delicato. Raccontami di cosa ti rende così meravigliosamente misteriosa e intricata, di quei segreti che solo il cuscino che la notte soffoca le tue urla conosce. Raccontami di ciò che ti turba, di ciò che ti distrae, che mi porta lontana dai tuoi pensieri mentre accarezzo il profilo del tuo viso. Raccontami, fidati di me, di colei che ti ha ceduto il suo cuore come lei si è fidata di te, accosta le tue labbra al mio orecchio e sotto questo cielo ricolmo di stelle luminose e lontane parlami. Scusami, non volevo farti pressioni, ma per favore, smetti di tremare in quel modo violento, disperdi il tremore tra il calore delle mie braccia incerte attorno al tuo busto. Guardami negli occhi, trovavi la sicurezza che io stessa stento a trovare, trovala e prendila, prendila tutta e tienila per te, perché con te al mio fianco non ne ho bisogno, ho bisogno solo di vedere ancora una volta il tuo sorriso apparire sul tuo volto alle mie battute squallide. Smetti di tremare, ti imploro, farai tremare anche me così, farai vacillare la felicità che ho tanto faticato a costruire. Lasciati stringere, so dell'enorme sforzo che fai a lasciare che io ti tocchi in questo modo, che si tratti di sfiorarti uno zigomo con la punta delle dita o accarezzarti le guance a pieno palmo, so del fantasma del tuo passato che ti perseguita, che non si decide a lasciare la tua mente, ma io ho bisogno di te, ho bisogno del tuo corpo, ne ho bisogno per sentirmi al sicuro. Mi hai messo il freddo fin nelle ossa, ma non è colpa tua, è colpa mia, è colpa mia, è colpa mia che persisto nel non trovare un modo per farti star meglio, di farti smettere di tremare. Non è il freddo di questa serata di inizio autunno, hai la mia giacca intorno alle spalle e le mie braccia intorno al torso con fare protettivo, non hai freddo, stai tremando dentro. I tuoi occhi a volte sembrano gridare silenziosamente aiuto, sembra che una piccola te all' interno di essi stia fuggendo dai mostri che sono nella tua testa, che gridi aiuto ma nessuno sia capace di udirla, e i mostri la raggiungono, la prendono, le tengono le braccia, apre la bocca per urlare ma non vi esce alcun suono, solo il silenzio e il tremolio che accompagna il tuo respiro traballante e irregolare. Starei ore a guardare quegli occhi. Porto una mano al viso. Perché è umido? Che è successo? Guardo su. Non piove, il cielo è pulito e puntinato da centinaia di migliaia di stelle. Tocco gli occhi. Perché sto piangendo, senza rendermene conto? Quando ho iniziato? Finalmente hai smesso di tremare, ma ora le tue labbra sono morbide al contatto con le mie. E' stupendo, meraviglioso e ineguagliabile, non penso esista una parola per descrivere ciò che provo. La tua lingua sfiora la mia. Sa di caffellatte, caffellatte e panna. Perché la scosti? Dove vai? Mi giro a guardarti. Dove sei finita? Dove sei, folle ragazzina? Ah, sei lì, per fortuna ... ma allontanati da quel cornicione, potresti cadere di sotto. Invece ci vai incontro. Torna qui. Ti prego. Non te ne andare, non lasciarmi qui da sola, è tutto buio, io ho paura del buio. Che significa 'ho paura di me stessa'? Dove vai? Non puoi lasciarmi qui, piccola psicopatica ragazza. Devi dirmi, devi dirmi il tuo segreto. Torna qua, torna tra le mie braccia. Non andartene. Come farò senza di te? Chi abbraccerò la notte, quando i temporali imperverseranno sulla nostra testa, chi stringerò a ogni tuono? Con chi riderò per ogni volta che inciamperò? Quando arriverà di nuovo una persona capace di farmi sorridere come solo tu sai fare? Arriverà, prima o poi? Chi sarà in grado di farmi dimenticare di tutto nei momenti difficili? Sarò in grado, di affrontarli senza di te? Con chi mi sentirò a casa? Dove andrò, quando senza di te non avrò più un posto da chiamare 'casa' in cui tornare? Piccola pazza, non ti buttare, pensa a me, che sono qui ad attendere che torni tra le mie braccia, sulle mie labbra. Guardi giù. Una lacrima ti bagna il volto. Un 'Addio' mormorato e la tua figura scivola via dal mio campo visivo. Un 'Addio' e tu, proprio tu, piccola, psicopatica, stupenda ragazza scivoli via dalla mia vita. 

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