"Victor!!!"
"Eh, dai! Fammeli provare!" canticchiò felice l'albino, quando rubò dal viso gli occhiali del corvino.
"Ma non ci vedo niente!" si lagnò tentando di riprenderli invano, visto che vedeva tutto molto sfocato.
"E quando pattini? Non li porti mai gli occhiali"
"Non ti sei mai accorto che mi metto sempre le lenti a contatto?" era insolito che a Victor sfuggisse un dettaglio del genere.
Il russo ci rimuginò su prima di alzare il capo di scatto: "Ecco perché ogni volta scappi in bagno!" batté il pugno sul palmo della mano "Credevo che la pista di pattinaggio ti stimolasse in qualche modo"
Yuuri sospirò, incerto se ridere o piangere, di fronte all'improvvisa disattenzione dell'allenatore. Solitamente era, sì, un farfallone, ma soprattutto una persona minuziosa e con un livello di attenzione al di fuori del normale. Le sue domande trovarono subito risposta, quando sentì l'albino delirare.
"Yuuri, andiamo a ballare insieme!" gli saltò addosso, iniziando a spogliarsi con una lentezza quasi snervante.
"Victor?! Ti prego, dimmi che non hai bevuto!" si portò due dita alla base del naso, vicino agli occhi: non portare gli occhiali gli causava un brutto mal di testa.
"Ma cosa dici? Sono lucidissimo!" esultò felice, prima di mettersi le lenti e scappare via mezzo nudo "Prendimi, prendimi!"
"Ma dove vai?" urlò in direzione a dove era scomparso l'uomo, tentando di seguirlo come meglio poteva.
"Yuuri, sei lentissimo!" lo prese in giro, mentre svoltava l'angolo dirigendosi in camera da letto.
"Ma cosa?" la sua espressione assunse gradualmente un colorito scarlatto, dal nervoso che andava man mano salendo. Di certo era buono, gentile e dal carattere debole, ma odiava perdere!
Anche in cavolate come queste.
Si mise a correre, cercando di ricordare a memoria la piantina della casa.
Ma si era dimenticato che di recente sua madre aveva comprato una cassettiera e che questa si trovava proprio in mezzo al corridoio. Inciampò su un martello, lasciato lì da chissà chi e andò a sbattere contro l'angolo del mobile.
"Che male!!" imprecò, portandosi entrambe le mani sulla tempia lesa. Victor, dall'altra parte del corridoio, non capì niente fino a che non vide il ragazzo ranicchiato a terra dolorante.
"Yuuri?" si precipitò da lui, poggiando delicatamente la testa sulle sue ginocchia. Non gli rispose, troppo preso a massaggiarsi la zona "Mi dispiace, è colpa mia" mormorò, abbassando il capo ritrovandosi il viso del corvino davanti.
Di colpo Yuuri prese le guance dell'albino con entrambe le mani, sfiorando volutamente gli occhiali blu.
"Sai...adesso che mi sforzo un po' a vedere, non stai poi così male con i miei occhiali. Potrei quasi pensare di farteli mettere ogni tanto!"
Due lacrimoni bagnarono il viso di Yuuri, che intanto si era riappropriato delle lenti.
"Sì, fammeli mettere ogni tanto" singhiozzò asciugandosi con foga le guance, fino a farle diventare rosse.
"Ehi, ehi perché piangi?" lo confortò il corvino, togliendogli le mani dal viso per poterle prendere lui.
"Non so, sarà l'alcol"
"Ma allora hai veramente bevut-" non finì in tempo la frase, che si ritrovò a ricambiare un bacio prepotente e profondo.
'Sa di alcol' pensò, mentre Victor lo prese in braccio per portarlo in camera da letto.-The End-
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Occhiali
FanfictionYuuri sapeva benissimo che quella sera Victor aveva bevuto, anche se questi non lo voleva ammettere. Del resto a cosa poteva comportare quello scherzo che gli stava facendo, se non il suo stato di ebbrezza?