My beautiful little angel

456 21 9
                                    

"Ti devi fottutamente muovere, io non ho intenzione di aspettarti come l'altra volta, Zayn" disse Louis, ragazzo di venticinque anni, che stava entrando in un bar pasticceria che si collocava lungo la strada principale.

"Sono già qui, vedi di muoverti cazzo" disse, chiudendo subito dopo la chiamata, senza dare la possibilità al ragazzo dall'altra parte della cornetta di controbattere in alcuna maniera.

Il classico odore di pasticcini e dolcezza che si respirava in quel genere di posto gli invase le narici, facendogli sentire una sensazione di familiarità e affetto.

Guardò il locale, era piccolo ma davvero grazioso. le pareti erano dipinte di un color crema mentre i mobili avevano uno stile vintage. Sicuramente era un locale a gestione familiare, l'aria era proprio quella.

Notò, poi, un ragazzo girato di spalle che con delicatezza nei movimenti stava sfornando varie delizie. Si avvicinò al bancone che lo divideva dal cameriere e si mise seduto su uno degli sgabelli sistemati davanti esso.

Ridacchiò, Louis, quando il ragazzo iniziò a canticchiare e fare un balletto con i fianchi.

"Lo spettacolo è molto allettante, bel cameriere, ma potresti portarmi uno di quei dolcetti rossi?" chiese Louis, ridacchiando più forte quando il cameriere si girò verso di lui con le guance rosse fuoco, evidentemente non l'aveva sentito entrare.

"O-oddio.. ehm si, glielo porto subito" disse Harry, il cameriere dagli occhi verdi e le labbra rosse come ciliegie, imbarazzato al massimo per la figuraccia appena fatta.

Harry, parliamoci chiaro, era abituato a fare innumerevoli figuracce, così tanto abituato che non avrebbe nemmeno dovuto più imbarazzarsi tant'era diventata una cosa normale ma, essendo molto timido, l'imbarazzo non passava mai.

Prese uno dei dolcetti rossi che intendeva il cliente, un red velvet, e lo portò al ragazzo che lo stava seguendo in ogni movimento che faceva, facendolo sentire ancora più imbarazzato.

"Come ti chiami, bel cameriere?" chiese Louis, addentando un pezzo del dolcetto che fece orgasmare le sue papille gustative per la bontà.

"Harry" rispose questo, sorridendo timidamente al ragazzo che, al contrario di Harry, ghignò.

"Puoi portarmi un thè semplice, Harry?" chiese Louis, non staccando gli occhi da quelli del ragazzo dietro al bancone, come se fossero due calamite potentissime, che arrossì maggiormente prima di annuire ed andare a preparare la bevanda per il ragazzo dagli occhi celesti.

"Dimmi un po'" si sentì dire mentre continuava a preparare la bevanda dolciastra "quanti anni hai Harry?"

"Ventidue" rispose il ragazzo dai capelli ricci, girandosi con la bevanda pronta verso il ragazzo che aveva appena finito il dolcetto "tu?" chiese Harry, sempre con timidezza, dopo avergli lasciato la bevanda davanti.

"Venticinque" rispose semplicemente il ragazzo seduto dall'altra parte del bancone, gustandosi un sorso della bevanda dolciastra mentre non staccava gli occhi dal ragazzo riccio che, sentendosi osservato da quei grandi occhioni celesti, si muoveva in maniera più maldestra del solito.

"Cucini tu tutte queste cose? Dall'aspetto sono deliziose e ti ho visto sfornare questi dolcetti ma potresti essere solo il ragazzo del forno" disse Louis, con una risatina dolce che fece imbarazzare ancora di più il ragazzo riccio.

"Sono io che cucino, mi piace. Mia nonna mi ha trasmesso questa passione" disse il ragazzo dietro al bancone con un piccolo sorriso al ricordo della nonna che gli insegnava a cucinare le sue prime torte.

"Beh, tua nonna ti ha insegnato davvero bene, sei bravissimo ricciolino" sorrise il liscio, facendo sorridere anche Harry che, con le guance sempre più rosse gli mormorò un timido 'grazie'.

My Beautiful Little Angel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora