"Quando la vita si distrae,
Cadono gli uomini..."Ti cercavo tra la folla.
Anima persa, smarrita, finita.
Confusa.Avevo solo bisogno d'incontrare quegli occhi. I tuoi.
Ho sempre saputo dentro di me che mi sarebbe bastato per capire subito la verità.
E così è stato.
Tutto nella frazione di un attimo, che ha cambiato il corso della mia vita per sempre.Non sai, perché non sono riuscita a confessartelo, che il mio sguardo si era già posato su di te, qualche minuto prima, attraverso quella vetrata che permetteva a me di spiarti silenziosamente, senza essere vista.
L'istinto di fuggire, ritornare indietro sui miei passi, correre via il più lontano possibile, mi ha travolta e devastato in pochi attimi.
Avevo paura.
Una dannata paura. Incontrollabile.
E forse per un'ultima volta nella vita, avrei dovuto cedere a quella fottuta sensazione, ascoltarla martellarmi forte nel petto e lasciarti lí, ad aspettarmi su quel marciapiede al di là del vetro.
Ma ti avevo cercato per così tanto tempo.
E trovato tra un'infinità incalcolabile di possibilità.
Voluto e desiderato con ogni parte del mio essere.
E finalmente eri lì, a pochi passi.Ho appoggiato la mano su quella fredda superficie, come se, il solo farlo, potesse permettermi di toccarti e riempirmi segretamente del tuo calore.
Proprio in quel momento, ti sei voltato, ignaro, inconsapevole, verso di me che continuavo a fissarti e i nostri sguardi si sono incrociati, facendomi precipitare nell'abisso più profondo.
Proprio lì. In quel punto inesplorato del mio cuore che tenevo al riparo da tutto e da tutti.
Lì, dove i pugni non erano mai arrivati a colpirmi, nè i lividi a ricoprirmi.
Quella parte di me che non aveva fatto altro che aspettare te per tutto il tempo e che tremava, sconvolta per la paura di non saper che fare, che dire. Di non essere abbastanza.Qualcosa mi ha riportato incredibilmente da te.
Quel gesto con la mano, con cui nervosamente spostavi i capelli, mi ha dato il coraggio di muovermi per oltrepassare l'unica porta che ci divideva.
L'ultimo ostacolo.Perché?
Perché non sono rimasta dov'ero?
Perché ho lasciato che tu mi trovassi tra la folla, con quel mezzo sorriso e quelle braccia pronte ad accogliermi?
Il tuo odore mi ha circondata, le tue labbra sulle mie, solo per pochi secondi, che giá decretavano la fine.
La mia.
La tua.
La nostra, inevitabilmente.Hai preso la mia mano e non ti sei nemmeno accorto dell'incertezza che ho avuto per un attimo, prima di salire in macchina.
Stavo dicendo addio alla vecchia me stessa, una volta e per tutte, quando invece avrei dovuto tenerla stretta, rassicurandola che tutto sarebbe andato bene e impedirle di allontanarsi.Non ti sei accorto delle lacrime silenziose che riempivano i miei occhi, eri troppo impegnato a guidare, a pensare, a soffrire tristemente delle tue incertezze che da tempo divoravano brutalmente l'anima tua, per renderti conto che fin da quel momento ci stavamo giá dicendo addio.
Le mie mani tra i tuoi capelli e il tuo chiedermi perché non parlassi.
Avevi davvero bisogno di saperlo?
Non conoscevi già dentro di te la risposta?
Mi stavo riempiendo la vista e il cuore di te, di ogni particolare, di ogni linea, di ogni piccolo adorabile difetto, per non dimenticarli mai più.
Hai sorriso dicendomi che non era giusto, che non potevo approfittarne in quella maniera, visto che tu non potevi fare altrettanto.
È stato quello l'esatto momento, devo confessartelo, in cui ho capito che ti amavo davvero e che sempre sarebbe stato cosí.
Che quei cinque giorni non mi avrebbero mai abbandonato, a differenza tua.Tutto quello che è successo tra di noi, dall'istante in cui quella porta si è chiusa alle nostre spalle, riparandoci all'interno della stanza 217, rimarrà per sempre, indelebile, nel mio cuore.
Scolpito dolorosamente tra le pieghe della mia anima, ferita a morte, secondo dopo secondo.
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5D - Five Days
Short Storyqui dove risiede il non amore. Ringrazio @Z3ljko per la splendida copertina.