Caro diario,
conosci quell'emozione? Quella che ti fa tremare, che ti fa piangere, che ti fa urlare, che ti fa sorridere e esultare. Si, proprio quella: l'amore. Sai anche perché questo sentimento, all'apparenza così bello, deve essere così doloroso? Perché colpisce nel profondo della tua anima? Penso che entrambi non abbiamo risposte per questo tipo di domande, ma sono certa che riusciremo a trovarle un giorno.
Tutti ti dicono che hanno toccato il fondo, che hanno fallito, che non hanno fatto il possibile per sfuggire all'oscurità. Ma sappiamo che si sbagliano. Capisci che veramente hai toccato il fondo solo nel momento in cui senti il freddo pungente tagliarti la pelle come piccole lame, quando senti il fiato mancarti nei polmoni e ad ogni respiro li senti bruciare, arrivi a sentire il cuore, la parte più dolorosa di te stringersi, piegarsi, contorcersi, lacerarsi, fino a che non ti esplode nel petto. In questi momenti il dolore è inevitabile. In questo momento il dolore diventa il tuo unico amico e puoi decidere tra due strade: o cercare di rialzarti trovando la forza di prendere un ultimo, intenso respiro e tornare in superficie, o far si che il buio, le paure e tutte le emozioni che ti perseguitano entrino a far parte di te. Riusciresti a sopravvivere a tutto questo? Riusciresti a continuare la tua vita sperando che le urla e i pianti siano più forti delle ferite che porti dentro?
Conosci il suicidio? Possiamo collegarlo alla morte se vuoi, ma non sono la stessa cosa.
Ora prova a chiudere gli occhi. Immaginati la tua città preferita. Fatto?
Ora pensa alle case, alle strade, alle luci che la illuminano in una calda notte d'estate. Ci sei?
Pensa a tutto questo con qualche eccezione.
I tuoi piedi non sono sull'asfalto. Premono sul cornicione di un palazzo.
Le tue mani non stringono un caldo caffè. Afferrano saldamente una ringhiera.
E tu. Tu sei un'ombra. Tu sei una delle tante persone che popolano la città. Tu sei irrilevante.
Cosa ci fai li? Cosa ci fai li a guardare il vuoto?
È una scelta. Tutto dipende da te. Dalle tue paure, dai tuoi pensieri, dalle tue emozioni e soprattutto dalle tue debolezze.
Hai gli occhi spalancati. Sono grandi, ma non più luminosi come una volta. La scintilla è spenta.
I capelli ti coprono il viso, mossi da una leggera brezza. Sono lunghi, morbidi, ma non come li vorresti. Nulla nella tua vita è come vorresti.
Prendi dei respiri profondi.
I tuoi polmoni si dilatano. Inspiri
L'aria sfiora le tue labbra lasciando il tuo corpo. Espiri.
Ricordi la tua mente? Quel luogo in cui rintani i tuoi pensieri più oscuri. Quel luogo chiuso a chiave, nel quale nessuno ha mai osato entrare. Quel luogo terrificante che racchiude tutte le tue più grandi paure.
Ecco, ora è uno spazio vuoto. Non vedi nulla. Non senti nulla, non provi nulla. L'unica cosa a cui pensi sono i metri che ti separano dalla strada.
Perché lo stai facendo? Se fai un solo passo cadi. Se fai un solo movimento precipiti.
Oh beh, è stata tua la decisione.
Sei li per un motivo ben preciso.
Ricordi la te stanca di tutto? Ricordi la te piena di difetti? Ricordi la te goffa, incapace, sempre di troppo in tutte le occasioni?
Schiudi le labbra come se volessi zittire la voce nella tua testa, come se volessi dire una sola parola per fermare il tempo, per cancellare ciò che ti circonda. Ma sai che non puoi.
Tutto rimane li, tutto rimane ben visibile. Tutte le imperfezioni che hai sempre cercato di scacciare, di far sparire. Tutto il dolore che hai sempre cercato di superare. Nulla è più come prima.
Il tuo sguardo scorre sul magnifico panorama di fronte a te. Bello vero?
Lo sai. Lo vuoi. Tutto di te lo vuole.
"tanto gli angeli sanno volare."
Sospiri e salti.