-Ti vogliamo bene tesoro-
Queste furono le ultime parole che mi dissero i miei genitori.
Parole d'affetto che non dimenticherò mai.
Volevo molto bene alla mia famiglia,famiglia che non mi abbandonava mai,famiglia che non mi giudicava per i miei difetti,famiglia che fu uccisa brutalmente da un uomo...un mostro che tutti chiamano "M.R. FREESE".
Non dimenticherò mai quella sera,quell'oscura sera!11 ANNI PRIMA
Era mattina,più precisamente le 7:05,nella mia casa ai confini di Starling city,quando sentii il rumore scricchiolante della porta della mia camera che si apriva lentamente.
Era mia madre,che si avvicinava con passo felpato al mio letto con l'unico intento di svegliarmi per la scuola.
Quando fù abbastanza vicina,posò la mano sulle coperte del letto e cominciò a scuoterle dolcemente.
Io dopo qualche secondo aprii,sbuffando,gli occhi e annuii con la testa per far capire a mi madre che ero sveglio e pronto per una stressante giornata a scuola.
Tirai giù le coperte,trascinai,a fatica,i piedi nelle pantofole e mi avviai nel bagno per sbrigare le mie "faccende".
Finito al bagno ritornai in camera per vestirmi:aprii l'armadio e presi dei "blue jeans",una maglietta bianca,una felpa grigia e mi infilai le mie scarpe di tela rosse.
Guardando l'orologio vidi che erano già le 7:40 e di conseguenza corsi all impazzata giù per le scale,prima però passai nella stanza di mio fratello Slade,che nel frattempo stava facendo colazione,sul fondo del suo letto,con latte e cereali;entrai nella camera e ci demmo il cinque.
Mentre scattavo per andare in cucina mi fermai un attimo ad osservare una foto di famiglia che stava "in posa" sopra uno scaffale.
In questa foto c'eravamo io,i miei genitori:Benjamin e Daisy Wilson,e i miei due fratellastri:Slade e Wade.
Essere stato adottato non mi pesava "poi tanto",io volevo bene alla mia famiglia e quest'ultima voleva bene a me;dopotutto se i miei veri genitori mi avevano abbandonato vuol dire che non provavano così tanto affetto per me.
Scacciando questo pensiero dalla testa raggiunsi la cucina,diedi un bacio sulla guancia a mia madre che stava "facendo" colazione,guardai il tavolo e vidi che c'era già un piatto con:uova all'occhio di bue,Bacon,un toast,un bicchiere di succo'arancia e una tazza di caffè.
Mi sedetti e subito dopo dissi a mia madre
-sei impagabile mamma,grazie-
E lei rispose
-prego tesoro,almeno mi fai un po' di compagnia fin che finisco di mangiar...-
Si bloccò di colpo e guardando l'orologio esclamò
-diamine è già ora che parta per andare in ospedale...A LAVORARE.-
-certo mà,Non ti preoccupare,tanto tra 5 minuti devo partire pure io-
Dicendo questa frase mi venne in mente che era molto tardi e così presi la forchetta e cominciai a mangiare.
Mia madre,prima di andare mi salutò e io ricambiai con la bocca piena.
Quando l'ultima forchettata raggiunse la mia bocca,mi fiondai subito sul bicchiere di succo e lo bevvi tutto d'un fiato;quello che invece non potei
Fare con il caffè,che era ancora bollente.
Per il ritardo però fui costretto,con sforzo,a bere anc'esso senza interruzioni.
Con la gola ancora fumante,presi la cartella e corsi subito in cortile presi la bicicletta e mi avviai verso la scuola superiore del luogo.
Mentre sfrecciavo tra i molti ostacoli per le strade,sentivo qualcuno che mi seguiva ma decisi di non preoccuparmi.
Questa convinzione svanì quando sentii una voce...la voce gracchiante di Cuck Michaels,il classico bulletto della scuola,che mi seguiva anch'esso con la bicicletta dicendo con aria da sbruffone
-hei zanzara,anche tu in ritardo-
Io mi girai e con stupore vidi quarto ragazzi dietro di lui che lo segunivano come dei cani con un osso.
Io ricambiai l'offesa guardandolo male e lui,tanto per cambiare,Mi passo affianco e diede un calcio alla mia bicicletta che cadde a terra,con me in sella.
Mentre ero a terra,con i jeans strappati,i gomiti e le ginocchia sbucciate;Cuck mi passo di fianco in gran velocità strillando
-ci vediamo a scuola Wilson-
E lasciandosi alle spalle una scia di risate.
Avrei voluto ucciderlo,ma in quel momento avevo solo in mente di arrivare a scuola in tempo,a Cuck ci avrei pensato dopo.
Mi alzai con le ferite ancora doloranti,
Sollevai la bici...e scoprii che il forte calcio di Michaels aveva inclinato il raggio posteriore della bici;con quest'ultima in spalla mi diressi verso la scuola il più velocemente possibile.
Erano le 8:40 quando arrivai,gettai quello che rimaneva della bicicletta e mi diressi subito nella mia aula.
Arrivato davanti alla porta,entrai immediatamente e chiesi subito perdono al professore di matematica per il ritardo,ma lui mi rispose
- Lo sapevi che era una delle lezioni piu importanti del quadrimestre,NON TOLLERO QUESTO ATTEGIAMENTO NEI MIEI ALUNNI!Diamine ormai è finita l'ora-
Io cercai di spiegare la faccenda ma subito mi bloccò urlando
-NON CERCARE DI TROVARE SCUSE!OLTRE TUTTO HAI PURE I VESTITI STRAPPATI,HAI COMBATTUTO CON UN ORSO PER CASO?ora siediti e taci.-
Io con i denti stretti mi sedetti Posai la cartella sui piedi del banco,tirai fuori i libri delle ore successive e aspettai,lezione dopo lezione,
la ricreazione di metà mattina per vendicarmi di Cuck.
Quando finalmente la terza ora si concluse;corsi subito verso Cuck,che nel frattempo stava chiacchierando e mangiando con i suoi amici,pronto con il pugno serrato per un eventuale scontro,mi diressi verso di lui,fin quando non mi ci si parò d'avanti:Lucas fei e Sara Lance...i miei due migliori amici.
Io scocciato cercai di farmi strada,ma non c'era verso...non mi lasciavano passare.
Cercando di mantenere la calma gli spiegai la situazione,ma questo non fece altro che peggiorarla,perché loro mi dissero sottovoce
-Non farlo,rischiare la sospensione per quel coglione-
Io però continuavo a non ascoltarli,perché la rabbia aveva superato il buon senso.
Ad un certo punto decisi di andare,presi il le braccia di entrambi i miei amici e con forza gli spostai.
Finalmente ero d'avanti a Cuck,Mi feci forza e lo afferrai per la spalla,siccome era di schiena,lo girai violentemente ed esclamai con finta voce amichevole
-hey Michaels,come stai?Ti sei divertito a vedere la TUA ramanzina,fatta però a me?-
-si...mi sono divertito un mondo-
mi disse ridendo e io di conseguenza,molto irritato,gli risposi
-RIDI EH...tra poco non riderai più-
Lui senza minima paura mi disse
-ah si...e come credi di farmi smettere,sentiamo-
Io stavo per dargli un pugno,quando Sara intervenne dicendomi
-Logan non ne vale la pena,fidati-
Io decisi di ascoltarla e con impegno mi calmai,mi girai e cominciai a indietreggiare.
Mentre stavo andando a prendere il pranzo nella mensa,Cuck esclamò
-si bravo Logan,è meglio che ascolti quella sgualdrina-
Dopo questa frase la mia ira raggiunse il limite,pur essendo più basso e meno massiccio,avevo la fortuna di avere un padre poliziotto che mi aveva insegnato come combattere;quindi mi voltai e gli diedi un pugno in piena faccia,seguito da un altro sullo stomaco.
Con un forte dolore misto sorpresa si accasciò a terra ma appena toccò il pavimento,quatro suoi amici mi assalirono gettandomi su un tavolo della mensa.
Cercavo di alzarmi ma ogni volta che ci provavo mi ributtavano a terra dandomi calci sempre più feroci.
Ad un certo punto vidi un piede che colpiva sui denti uno dei quatro e per un momento i rimanenti tre,smisero di "pestarmi".
Aprofittai di quel breve lasco di tempo per ritornare a lottare;presi la gamba di uno e lo buttai a terra,mi alzai,e con un calcio ne spinsi giu dal tavolo un altro;l'ultimo rimasto venne atterrato con un pugno a palmo sul mento dal mio ignoto aiutante.
Non appena finimmo di lottare,Mi girai in cerca dello sconosciuto e scoprii che era Lucas,che affrontava gli "scagnozzi" di Cuck con colpi di kung fu,insegnatoli dal padre.
Molto riconoscente gli dissi
-grazie mille Luck,sono in debito-
-se non combatto per aiutare un amico,non esiste altro motivo per combattere-
Gli feci un sorriso e poi mi voltai verso Sara che stava correndo preoccupata verso di noi;io la fermai e le dissi
-stai bene sara?Ti sei fatta male?-
-no,io sto bene;piuttosto voi come state-
-un pò ammaccato,ma pronto per continuare-
le dissi io
-io invece sto bene,neanche un graffio-
Disse invecie Lucas.
Ad un certo punto,sarà,da preoccupata passò ad arrabbiata ed esclamò
-cavolo ragazzi,non dovevate rischiare per mè...mi so arrangiare-
io e Lucas rispondemmo in coro
-SCUSACI SARA-.
Dopo la "scazzottata" andai a prendermi il pranzo,mi sedetti con i miei amici su un tavolo lontano da quello in cui avevamo combattuto;mi sedetti e cominciai a mangiare.
Finita la pausa pranzo,mi alzai e portai il vassoio con il cibo rimanente al bancone della mensa e mentre ritornavo nella mia classe mi volsi indietro per guardare Michaels e i suoi amici,che erano ancora "a terra".
La terza ora iniziò e io cercai di stare attento,anche se mi era difficile perché avevo un pò di angoscia per Cuck e i "suoi",che dovevano ancora rientrare in aula.
Con fatica rimasi concentrato fino al suono della campanella della sesta ora;ma di Cuck non c'è n'era stata traccia,i che mi metteva panico.
Rimisi il materiale scolastico nella mia cartella e mi avviai fuori dalla sede scolastica,sempre in allerta.
Uscito fuori,salutai i miei amici e presi in spalla la mia bici,rotta precedentemente, per indirizzarsi verso casa.
Ero ormai a metà strada per casa mia,avevo tutto il corpo dolorante per lo scontro di prima e la bici che tenevo di peso da ormai più di venti minuti;quando ad un certo punto venni sbalzato contro un muro alla mia destra.
Sbattei la testa sul muro e perciò cominciai a vedere tutto sfocato;qualcuno mi prese per il colletto della felpa e mi alzò,tenendomi incessantemente attaccato al muro.
Ad un tratto l'uomo che mi teneva issato contro la parete parlò
- WILSON!ADESSO LA PAGHERAI-
Sentendo questa voce capii che era Cuck che voleva farmela pagare per avergliele "suonate" in mensa.
Stava per colpirmi in faccia quando sentii una voce...la voce unica di mio fratello Slade che esclamava
-mettilio...subito...GIÙ!-
Il bullo si voltò e vide con stupore altre cinque persone dietro mio fratello,tutte armate di mazze da baseball e spranghe di ferro.
Cuck,facendo finta di non provare spavento,disse
-credi di farmi paura...bello;guarda qua-
disse indicando i suoi sei amici dietr di lui poi continuò
-ho sei amici pronti a difendermi-
Slade si mise a sgignazzare per un attimo e poi rimpose
- ed io ho cinque belve pronte a mangiarvi tutti-
Michaels,con sgomento mi mise giù;io andai,sofferente,dietro i miei difensori,che erano preparati per una lotta.
Pure Cuck e i suoi "cagnolini" si stavano preparando per un combattimento,preparando dei coltelli a scatto e li capii che volevano fare sul serio
"L'aria" si stava facendo sempre più tesa ed entrambe le parti erano in attesa che che l'altra attaccasse.
Ad un certo punto Cuck fece cenno ai "suoi" di attaccare e Slade allora sussurrò
-Brutta mossa ragazzini-
Cuck corse contro mio fratello,pronto per accoltellarlo;ma quest'ultimo gli diede immediatamente una mazzata sulla guancia,spaccandoli la mascella.
Nel frattempo i tirapiedi di Michaels si stavano sconrtando contro gli "uomini" di slade e tutto si tramutò in una rissa da strada.
Tra calci,pugni,sprangate e mazzate la zuffa si concluse e a terra rimanevano solo i "cani" di Cuck Michael.
Slade fece cenno ai suoi amici di andarsene e poi andò da me preoccupato chiedendomi
-sei ferito Logan?
E io lo tranquillizzai rispondendogli
-tutto ok,sono solo un pò ammaccato...sproposito,grazie per avermi aiutato-
Lui si calmo e mi fece un leggero sorriso.
Slade mi prese la bicicletta in spalla ed insieme,scavalcando i corpi svenuti di,come dicevamo noi "Michaels e co";andammo a casa nostra.
Prima di partire però Slade si fermò sopra Cuck,con il piede sinistro sul suo petto e con la mazza in mano,la mise sulla sua gola e temerario gli disse
-la prossima volta non avrai la fortuna di sentire la mia voce-
Arrivati nel giardino di casa,mio fratello mise giù la bici e mi disse
-domani la riparo-
io gli feci il pollicione in su e poi entrambi entammo nella nostra abitazione.
Slade si mise sul divano a guardare la tv,mentre io procedetti in camera mia a fare i compiti per il giorno dopo.
Erano le 17:30 quando finii i miei incarichi scolastici pomeridiani.
Misi via il materiale didattico e scesi giù per le scale in cerca di mio fratello,che non riuscivo a trovare.
Con un pò di angoscia,mi diressi in salotto ma di lui non c'era traccia,allora mi spostai in cucina.
Ad una "prima occhiata" non intravisi nessuno, ma poi notai un foglietto appoggiato sul tavolo da cucina,mi recai lì e ne guardai il contenuto.
C'era scritto
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ARROW:Age of justice
FanfictionQuesta storia racconta la continua lotta dell'arcere verde di Starling City,di come ripulisce la "sua" città dalla peggior feccia,di come ogni momento deve combattere con i suoi più oscuri ricordi e anche con e contro vecchie conoscenze. Queste vice...