La carreggiata che, costeggiava il fiume,si snodava bianca e polverosa nella campagna.
Agnese la percorreva ogni mattina prima di andare a scuola e il pomeriggio, quando non aveva nulla da fare.
Lì si sentiva bene, lontana da tutti ma vicina a se stessa.
Pensava.Pensava tanto,a volte non pensava a niente, a volte voleva solo stare un po'da sola, non guardando il mondo là fuori.
Si poggiava sempre al tronco di un albero,un grande albero di ciliegio che cresceva su una collinetta parecchio rialzata,infatti da lì poteva vedere la sua casetta fuori città.Agnese si era sempre reputata una ragazza sfortunata ad essere lontana dal centro del paese, ma da quando aveva scoperto tutto quello che circondava casa sua,si sentiva davvero più fortunata ad avere cose fantastiche che la facessero sentire a suo agio.
E proprio lì a qualche passo dall'albero sorgeva il fiume che circondava il paese.
Il fiume scorreva tranquillo fino alle rapide in fondo, era di un colore che andava dall'azzurrino al blu scuro;Agnese adorava guardarlo e a volte si inccantava per ore.
Il paesaggio che la circondava era incantevole:un immenso prato verde,da cui sbucavano qui e la delle variopinte orchidee.
Agnese adorava quel paesaggio per questo aveva scelto quel luogo come sua tana quando era stanca della vita troppo monotona e noiosa di tutti i giorni.In un giorno d'estate in una mattinata afosa Agnese era andata al fiume per rinfrescarsi dopo esser stata varie ore sotto il sole cocente.
Tra i cespugli che costeggiavano la riva vide un ragazzo che avrebbe dovuto avere piuomeno la sua età:la sua pelle bianca risaltava a contrasto con la camicia blu che gli donava molto;i suoi capelli brillavano alla luce del sole e anche se erano scuri la luce li sfumava in varie tonalità di castano:Agnese lo adorò con tutta se stessa.
Agnese rimase ferma ad ammirarlo per qualche minuto e notò che stava pescando,si capiva subito che era alle prime armi,ma se la cavava,
anche se ad Agnese sembrò subito una persona molto buffa e divertente.Quando il pesce che il ragazzo aveva catturato gli sfuggì Agnese non poté trattenere una risata.
Il ragazzo incuriosito ma anche abbastanza spaventato si girò dalla parte della ragazza che non smetteva di ridere. lui era paonazzo in volto e lasciò cadere la lenza che la corrente del fiume trascinò con sé.
Agnese cessò di ridere ma non smise mai di guardare i suoi occhi che erano verdi,di un verde quasi ipnotizzante.
E poi si scusò imbarazzata.
Dopo un breve attimo di comune smarrimento i due si scambiarono diverse occhiate per poi scoppiare in una fragorosa risata.Rimasero a parlare tutto il tempo del più e del meno e fecero subito amicizia.
Agnese scoprì tante cose sul "ragazzo misterioso" che le disse di chiamarsi Nicola e che era venuto a trascorrere l'estate dai nonni che abitavano nella casetta su in collina.Trascorsero una bella estate insieme,lui le insegnò a pescare e lei a vivere in quel posto bellissimo.
E anche quando lui tornò al suo paese continuarono a sentirsi e trascorsero insieme anche l'estate successiva e tutte le altre.