Capitolo 2

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Finalmente ero scesa dall'aereo, avevo messo piede a Parigi, chi se lo sarebbe mai aspettato? Io non di certo!
Dopo aver aspettato un po' di tempo per recuperare tutti i miei bagagli mi diressi all'uscita, ovviamente non poteva andare tutto perfettamente quella giornata, appena misi piede fuori L'aereoporto iniziò a diluviare,tentai invano di fermare un taxi ma sembrava che tutti stessero scappando chissá dove 'cazzo vi avrei pagati,non volevo un tour per Parigi gratis' pensai. Tentai di camminare un po' più avanti, anche se con tutti quei borsoni e neanche un ombrello era abbastanza difficile. Quando una macchina mi si fermò avanti schizzando tutti i miei pantaloni bianchi.
-"o cazzo ma ci vedi? Mi ero lavata stamattina non preoccuparti" dissi ma subito mi zittì quando capì chi c era al volante della macchina, era Josh, quello che avevo incontrato sull'aereo, aveva una range Rover nera opaca, cercò di trattenere una risata e poi disse -"hai bisogno di un passaggio? Ti vedo un po' in difficoltà o sbaglio?" Inizialmente pensai se accettare o meno, ma mi aveva bagnato i pantaloni e aveva quel sorrisino sulla faccia peggio di un ebete perciò rifiutai. Allora lui sbuffò e disse :"andiamo, sei tutta inzuppata.." e prima che lui potesse finire la frase dissi in tono sarcastico -"grazie a te, sei un amore!" Lui fece finta di non sentire e continuò in tono scherzoso  -"inoltre i taxi non passeranno fin quando non smetterà di diluviare, e potrebbero passare ore,giorni,mesi..."
In effetti aveva ragione, poi tra 3 ore avrei avuto un colloquio in una casa di moda e non potevo assolutamente saltarlo, quindi dissi -"va bene, ma solo perché oggi ho un impegno e non posso assolutamente ritardare, dove le metto tutte queste valigie?"
"Adesso scendo e ti aiuto a metterle dietro, cazzo ma ti sei portata tutta la casa dietro? In questa valigia c'è per caso una lavatrice?" Chiese in tono sarcastico
"A-ha molto divertente, ma sai qui dovrò vivere, non sono venuta a fare una scampagnagata di 2 giorni" risposi scocciata
Lui scoppiò a ridere e dopo avermi aiutata con le valigie salimmo in macchina.
Per i primi minuti ci fu silenzio, l'unico rumore era quello della radio.
Poi lui decise di spezzare il silenzio -"sai mi piacerebbe portarti a casa mia, ma non penso che per te sarebbe lo stesso, quindi, dove ti porto?"
"Oddio si hai ragione, però ora che ci penso, io non ti conosco, non voglio darti il mio indirizzo e poi finire come quelle due nel film 'io vi troverò' e cazzo ora che ricordo erano andate a Parigi anche loro , senti facciamo una cosa eh? Fammi scendere immediatamente da questa macchina" dissi in tono serio
Lui iniziò a ridere talmente forte che dovette tenersi la pancia con una mano mentre con L altra guidava. Io lo guardai stupefatta e gli chiesi perché stesse ridendo.
Lui mi guardò come se fossi una pazza e disse in modo scherzoso  -" tu hai dei problemi!" E continuò a ridere, poi disse -" comunque puoi stare tranquilla, ho moltissimi soldi, e non mi servono turiste belle come te da poter vendere"
Lo guardai serio e dissi -"sei sicuro?"

Si certo, perché se uno vuole venderti per farti fare la prostituta e guadagnare soldi, te lo dice! Usa un po' il cervello!
Sta zitta tu, sembrava sincero, poi è davvero un uomo d'affari, me lo hanno fatto capire le 10000 telefonate fatte sull aereo.

-"sicurissimo" rispose lui cercando di trattenere una risata
-"okay, allora accompagnami dove sta la casa di moda di Maler,il mio appartamento è lì vicino, credo sia conosciuto qui, perciò non credo di doverti dare l'indirizzo"
-"no infatti, so la strada, il mio ufficio è proprio a pochi kilometri da lì"
-"che gioia" dissi in tono sarcastico
Lui continuò e disse -"allora come mai sei qui a Parigi? Da dove vieni?"
Non mi dispiaceva quella conversazione e non risposi in modo scocciato -"vengo da Londra,sono qui a Parigi perché è il mio sogno da sempre e inoltre spero di trovare lavoro nell'ambito della moda, perciò ho preso casa vicino lo studio di Maler, era con lei L appuntamento importante di oggi, spero mi prenda a lavorare con lei"
Sembrava felice di quella risposta è continuò -"beh buona fortuna allora, spero di rivederti presto dato che siamo arrivati"
Non mi accorsi nemmeno che eravamo arrivati, era passato così infratta il tempo, o forse la distanza dalla aereoporto a qui non era molta.
Quandi scesi dalla macchina mi aiutò con le valigie, lo ringraziai, ma prima che potessi incamminarsi verso il mio nuovo appartamento, mi fermò per un braccio e disse -"magari qualche sera di queste ti va di andare a cena?"
-"é un appuntamento?" Dissi con un leggero tono scherzoso
Lui mi guardò negli occhi e mi sorrise -"si,beh sempre se vuoi ovviamente, ma come potresti rifiutare? Cioé guardami!" Disse in tono un po' scherzoso, lo trovai troppo sicuro di se e decisi di dirgli -"si beh sai una cosa? Cioè guardami! Merito di meglio, tu non sei abbastanza" dissi col sorriso in faccia, mi guardò scioccato e prima ancora che lui potesse ribattere attraversai la strada per andare nel mio appartamento. Non volevo sembrare antipatica, e neanche una snob, poi quelle cose non le pensavo davvero,anzi forse é il contrario, lui è troppo per me, ma se lo meritava, credo non abbia mai avuto un palo in vita sua, tanto che è sicuro di se , staranno tutte ai suoi piedi. C'è sempre una prima volta

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⏰ Last updated: Mar 01, 2017 ⏰

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