Liam era in assoluto l'esserino più carino e grazioso che avessi mai visto nella mia vita.
Le guanciotte rosee e le labbra abbastanza carnose per la sua giovane età facevamo di lui un qualcosa di ancora più unico e speciale.
Io ed Harry lo amavamo tanto benché fosse stato uno dei tanti piani che non avevamo programmato dal nostro incontro.
Come quello di trasferirci insieme in un piccolo e afoso appartamento di Londra che prima apparteneva alla sua famiglia. Quando avevo scoperto di essere incinta, tutto aveva iniziato a precipitare.
La mancanza di soldi iniziò a sentirsi sempre di più ed entrambi non ci sentivamo abbastanza pronti per diventare genitori. Un vero e proprio disastro, fu Anne a prendere in mano la situazione e a darci quel piccolo appartamento.
Era al terzo piano di un grandissimo palazzo di Londra, abbastanza grande per contenere tre persone. Eravamo stati costretti a maturare parecchio prima della nascita del piccolo, io avevo persino imparato a cucinare qualche piatto. Era Harry a cucinare di solito però.
Io ed Harry eravamo grandi amici d'infanzia, solo dopo esserci incontrati nuovamente in un piccolo pub nel Manchester avevamo intrapreso uno strano rapporto di solo ed esplicito sesso.
Mai avremmo pensato che la nostra vita avrebbe iniziato a sfumare giorno dopo giorno.
Non che Liam fosse un preservativo rotto, ma se non fossi rimasta incinta molte cose non sarebbero successe.
Io ed Harry infatti non ci amavamo. Poiché però provenienti entrambi da genitori divorziati, avevamo deciso di non far crescere nostro figli tra l'incudine e il martello.
Non eravamo gli unici giovani in quel palazzo. A ruota ci avevano seguito anche Miley e Niall che, dato il lavoro di quest'ultimo erano riusciti a permettersi un appartamento molto più decente del nostro.
Io e Miley eravamo grandi amiche mentre con Niall avevo riuscito a legare solamente negli ultimi tempi dopo un rapporto abbastanza burrascoso che avevamo avuto in passato.
Miley, benché non lo dicesse molto probabilmente era parecchio gelosa di noi e avrebbe preferito che trovassimo alla tensione ogni volta che ci vedevamo. Niall d'altrocanto, aveva dimostrato svariate volte di tenerci davvero a me.
Stavamo abbastanza bene dopo tutto, levate le rotture di coglioni che subivo ogni giorno e la mia vita in frastuono.
Liam piangeva e la notte mi teneva spesso sveglia e ciò mi faceva arrabbiare con Harry il quale, non faceva nulla per suscitare la mia rabbia, semplicemente respirava. Spesso Miley e Niall si offrivano di badare a lui dando a me e ad Harry un po di pace e tranquillità che da tempo ci era stato tolto.
Ne avevamo parecchio bisogno, sopratutto del sesso.
Mi sentivo una ragazzina alle prese con gli ormoni negli ultimi tempi, avevo un assoluto bisogno di tramutare le mie voglie in vero e proprio sessi ma purtroppo ciò era quasi del tutto impossibile.
Non di certo con una bebè appena nato in casa che piange e strilla ad ogni minimo rumore o fastidio.
Fu Austin a darmi la grande idea alla quale la mia ormai vecchia mente non era riuscita minimamente ad arrivare.
<< Porcaputtana Carly, possibile che ci voglia così tanto per scendere un paio di valigie da una fottuta machina? >>
Blateró il riccio già davanti alla casa davanti al fiume che avevamo affitato per quel fine settimana.
<< Arrivo, Arrivo Hazza, non ti scaldare troppo >>
Sbuffai sistemandomi un ciuffo di capelli che mi ricadeva sul viso e raggiungendo il ragazzo con la mia pesante valigia in mano. Lui non di degnò di prenderla. Non appena arrivai dietro di lui, rimasi stupefatta dalla magnificitá di quella bellissima casa in legno.
Il ragazzo iniziò a correre verso il vialetto, tirò fuori le chiavi dalla tasca, e ne aprì la porta.
Poco dopo lo seguii anche io, costretta a prendere anche la sua valigia che aveva lasciato di fianco a me prima di entrare come una saetta nella dimora che per due giorni sarebbe stata nostra.
Controllai per bene ogni stanza e dopo aver fatto insieme a lui anche il giro della zona, decidemmo di dare una bella doccia rinfrescante insieme.
Le mani curiose di Harry, percorrevano ogni singolo angolo del mio corpi in quei momenti intimi e dolci che passavamo sempre meno frequentemente insieme.
Ero ormai abituata al suo respiro sul mio collo e alle confidenze di troppo.
Ormai non ci vergognavamo l'uno dell'altro.
Afferrò saldamente i miei fianchi trascinandomi verso la camera da letto dove riprendemmo ciò che per del tempo indeterminato ci era stato tolto.
La mattina seguente prima che lui si svegliasse sentii suonare il campanello, con un solo asciugamano andai ad aprire.
<< Uh, emm -disse una voce imbarazzata- volevo chiederle dove posso lasciare il giornale >>