Capitolo 1

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Come ci sono finita in questo cazzo di guaio? 

Ancora una volta seduta dietro la porta del bagno affogo nelle lacrime, quelle stesse lacrime che non avrei dovuto più versare. La gola ormai è amara e chiusa,la bocca impasticciata di sangue perchè ho morso l'interno della guancia troppo forte. Nell'altra stanza nessuno si accorge di nulla, credono sia in camera a leggere oppure a parlare al telefono mente invece, sono qui ad odiarmi. 

Vorrei mentire e dire che non sapevo che mi avrebbe fatto così male, ma mentire ormai che senso ha? 

Ogni singola cellula del mio corpo voleva scappare da lui? Non penso proprio. Ogni singola cellula del mio corpo era piuttosto spaventata dalla pericolosa attrazione nei suoi confronti.

Rein mi aveva perfino avvertita... "Attenzione Loli, perché quel tipo ti fotte il cervello". Maledizione!

Una parte di me ha voglia di riemergere, di iniziare il Rituale e mettere fine a questa tortura, mentre l'altra metà vorrebbe restare a piangere tutta la notte sotto una coperta calda, al buio, mangiando qualche schifezza o ingoiando la birra necessaria a dimenticare il mio nome ma non il suo. 

Pensandoci bene, bere fino a dimenticare il mio nome ma non il suo non è di grande aiuto alla mia causa. Prendo il cellulare e chiamo Tris.

"Il Rituale, adesso." dico seria non appena risponde.

"Finalmente" mette fine alla telefonata.

Io e Tris ci conosciamo da un eternità, è passato così tanto tempo che non lo ricordo nemmeno più il nostro primo incorntro! 

Il Rituale lo abbiamo inventato insieme, all'epoca dei nostri primi amori, quando una virgola poteva cambiare l'intero futuro della vita sentimentale di una persona. La prima volta che lo praticammo, lo facemmo per me. Un ragazzo, di qualche anno più grande credo, mi fu presentato da alcune compagne di scuola durante una festa in paese. Mi chiese di fare un giro con lui, per vedere le bancarelle e magari prendere qualcosa, ed io accettai.

Era un ragazzo bellissimo, almeno io lo ricordo così, alto e con delle grandi spalle larghe, dei riccioli biondi e gli occhi marroni.Quella sera, Josh, rubò il mio primo bacio, stringendomi tra la bancarella dell' indiano con il tiro al bersaglio ed il camioncino ambulante dei panini. Mi disse che ero bellissima, quando non mi sentivo tale. Mi disse di aver avuto un colpo di fulmine. Mi disse davvero tante cose... ma non il suo numero di telefono. 

Per una settimana l'ho cercato, chiedendo anche alle compagne di scuola che me lo avevano presentato informazioni utili per vederlo, ma loro mi risero in faccia. Ero troppo brutta secondo loro per essere stata davvero baciata da lui. Mi derisero per la mia poca femminilità, perchè non mi truccavo ed indossavo solo abiti larghi. 

"Credi davvero che un ragazzo possa volerti baciare? Loli la pazza! Loli la psicopatica!"- non ricordo più ormai quale di quelle oche pronunciò questa frase.

Chiamai Tris piangendo, gridando che non volevo più essere io , che volevo smettere di sentire dolore. Volevo smettere di piangere. Volevo smettere. Pochi minuti dopo, la mia grassottella amica era a casa mia, seduta con me dietro la porta del bagno a piangere per il nostro essere diverse, per il  nostro non essere belle, per il nostro rimaner male ad ogni singola affermazione cattiva.

Mi lamentavo delle gambe troppo magre, delle poche tette. Odiavo il mio colore di capelli, troppo scuro per essere biondo e troppo chiaro per essere castano. Odiavo la mia carnagione, il mio nome, la mia intera esistenza. E' stata la prima volta in vita mia in cui ho desiderato distruggermi. Non volevo sparire, non volevo farmi del male come avevo visto fare alle ragazze Emo, volevo smantellare ogni singola parte di Loli e cambiarla.

Lo facemmo, bruciammo tutti i vestiti di Loli e ne comprammo di nuovi quel pomeriggio stesso. Cambiai colore dei capelli con uno shampo colorante e mi truccai gli occhi di nero tanto da sembrare un panda. L'indomani iniziai a farmi chiamare Emy, a parlare e camminare diversamente, ad avere sempre gli occhi sporchi di nero. Indossavo solo colori spenti, un po come me, che avevo spento ogni sorta di contatto con l'empatia ed i sentimenti.

Nè gioia, nè dolore ripetevo tagliandomi i capelli da sola, una ciocca alla volta, cercando di essere precisa. Tutto il buono, l'amore e la speranza che Loli rappresentava non c'era più. Esisteva semplicemente Emy, una delle mie altre personalità.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31, 2021 ⏰

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