Siamo la generazione ribelle: quella dei capelli blu, verdi e Rossi; dei ragazzi con i dilatatori e delle ore passate nelle stazioni. Siamo la generazione delle amicizie a distanza. Siamo la generazione delle sfide senza senso e chissà se è meglio un Samsung o un iPhone. Siamo la generazione delle Dr. Martens e delle ore passate su Twitter, quella dei messaggi chilometrici su whatsapp e del bastone per i specie. Siamo la generazione dei ragazzi con i pantaloni a vita alta e dei libri dimenticati a casa. Siamo la generazione delle sfida tra chi ha più amici su Facebook e lettori su tumblr. Siamo la Generazione di chi ascolta pop, rap, Trap e musica dai grandi 'incompresa', ma che non riuscirebbe ad andare a letto senza prima ascoltare la propria canzone d'amore preferita. Siamo la generazione del motorino a 14 anni e il primo bacio a 12. Siamo la generazione di chi vuole andare a New York, Londra e Amsterdam. Siamo la generazione delle foto e dei video condivisi su tutti i social. Siamo la generazione dei finti depressi e degli album dei nostri cantanti preferiti. Siamo la generazione che ha ballato Gangam Style e PPAP, quella che ha inventato la parola selfie e che odia se stessi. Siamo la generazione ribelle quella che non cambierà mai. Siamo la generazione strana o forse meravigliosamente stupenda
