Capitolo 5

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Kalem cominciò a remare e partimmo. La nebbia era ancora più fitta e l'umidità ci circondava. Si respirava a fatica. Durante il lungo viaggio Kalem mi raccontò che era orfano e che abitava le terre di Oswaytoas da tantissimo tempo. Mi raccontò molto della sua vita e io invece stavo seduto in silenzio ad ascoltare. Mentre parlava chiusi gli occhi stanchi e mi addormentai.

Dopo tantissimo tempo mi svegliò: "Ratashi, siamo quasi arrivati!"

Aprii gli occhi ed eravamo ancora lontanissimi dalle colline. Adesso c'era il tramonto e la nebbia era quasi scomparsa.

"Kalem, ma come siamo quasi arrivati!? Siamo ancora lontani da terra!"

Kalem spostò lo sguardo su di me e sorrise: "Vedrai!"

All'inizio non capii ma dopo qualche secondo, compresi il motivo del suo sorriso. Avevamo passato una specie di barriera trasparente e davanti noi c'era un enorme castello.

"Ma è questa casa tua?"

Kalem sorrise di nuovo e mi fece segno con la testa di si. Era un castello pieno di dettagli in oro e in vetro. Non era in stile medievale ma era piuttosto moderno. C'erano fiori e piante sparse qua e là, vetrate colorate e torri dorate altissime. Il castello si ergeva su una piccola montagnetta rocciosa che partiva dal lago. Era interamente illuminato dal sole che ne risaltava la bellezza.

Senza accorgermene aprii la bocca leggermente e avevo un'aria meravigliata, Kalem si girò verso di me e mi chiese: "Carina eh?". Sorrise.

"Wow, non pensavo... wow!"

Il castello era al centro del lago e vi era un'entrata per le barche. Entrammo e Kalem legò la barca a un palo. L'acqua era leggermente agitata e feci un po' di fatica a scendere dalla barca. Aveva legato la barca proprio dentro casa. Nella stanza vi era una specie di rientranza con l'acqua, creata apposta per la barca.

"Bè Ratashi, benvenuto a casa mia! Ti voglio mostrare una cosa!"

Cominciò a incamminarsi verso una porta ma io ero occupato ad osservarmi intorno. Vi erano un enorme divano e tantissime vetrinette con dentro cianfrusaglie varie. Vi era un lampadario di vetro grandissimo che illuminava ogni parte della stanza. Osservai con cura ogni dettaglio della stanza ma quando Kalem mi chiamò mi avviai verso la porta in cui era entrato.

"Kalem!" lo chiamai.

"Si vieni!"

La stanza dove ero appena entrato era quasi tutta buia. L'unica parte di luce proveniva da una finestra. Era una stanza grandissima e lunghissima e per la maggior parte coperta dall'oscurità.

"Kalem!"

"Si un secondo!" urlò dal buio.

Pensai stesse cercando l'interruttore per accendere la luce cosi mi appoggiai all'unica finestra della stanza a guardare fuori. Il lago era bellissimo e le colline sembravano infinite. Non vi era più nebbia fuori ma il cielo era pieno di nuvole.

Tutto a un tratto la mia attenzione fu attratta da un rumore fortissimo che sentii provenire dal buio.

"Kalem!?" Gridai agitato e preoccupato.

Kalem non rispose e nella stanza vi era ancora più silenzio di prima. Un altro rumore fortissimo fece vibrare tutto il castello e cominciai a spaventarmi!

"Kalem, cosa succede? Ka-Ka-Kalem... sei tu?"

Dall'oscurità vidi un'enorme bestia saltarmi addosso. Mi buttai per terra schivandola. Non si fermò e si gettò di nuovo verso di me ma io mi addentrai nell'oscurità. Cominciai ad urlare spaventato e a scappare qua e là. La bestia si fermò nella parte illuminata della stanza ed io dall'ombra riuscii a vederla per bene. Era grandissima, la testa squadrata con due corna enormi. Aveva le narici grandissime e la bocca aperta lasciava intravedere i denti aguzzi. Aveva un corpo massiccio simile a quello di un toro e aveva delle ali imponenti e dorate.

Pensai a Kalem e non capivo cosa gli fosse successo. La bestia lo aveva ucciso? Non feci in tempo a formularmi altre domande che la bestia si gettò verso di me. Eravamo entrambi nell'oscurità. Riuscivo a schivare le sue mosse e la bestia cominciò a ringhiare fortissimo. Avevo paura e non sapevo cosa fare. Mi misi da una parte e ceraci di stare in silenzio per non farmi sentire ma, passando mi toccò e io cominciai a correre.

La bestia era davanti a me ed io ero con le spalle al muro. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. La bestia mi ringhiò contro e indietreggiò. Si stava trasformando, in uomo: Kalem. Era lui.

Si avvicinò alla porta come se niente fosse successo e aprì.

"Salve... ehm!"

Era una ragazzina. Da lontano non riuscii a vederla bene ma aveva i capelli biondi avvolti in una treccia e un cappello con la faccia di un coniglio sorridente sopra. Aveva un vestito rosso e nero, strappato qua e là. Volevo urlarle di scappare ma quando ci provai, non mi uscì nulla dalla bocca: forse perché ero ancora troppo spaventato.

"Salve signorina, posso aiutarla?"

"Oh ehm... avevo chiesto se c'era qualcuno di là ma non mi ha risposto nessuno poi ho sentito dei rumori e sono venuta di qua, so che non dovrei entrare in case di sconosciuti ma non sapevo cosa fare perché mi sono persa e non so dove mi trovo, mi aiuti!"

Sembrava disperata. Non fece neanche una pausa tra una parola e un'altra e disse tutto ad un fiato.

"Oh si calmi! Tranquilla, si accomodi!"

Improvvisamente capii di avere di nuovo le forze e urlai: "Scappa!". Kalem si voltò verso di me e mi guardò malissimo, mentre la ragazza cominciò a preoccuparsi. La ragazza era già entrata, Kalem sbatté la porta e poi si trasformò.

"O MIO DIO! COSA STA SUCCEDENDO!?" la ragazza cominciò ad urlare ed entrò nell'oscurità. Kalem le corse dietro e la raggiunse, ma io da dietro lo toccai e lui fece un balzo verso di me lasciando stare la ragazza. Schivai il suo salto e scappai dall'altra parte. Scontrai la ragazza e lei non esitò ad urlare, ma le sussurrai che ero dalla sua parte e che dovevamo scappare.

Eravamo tutti e due con le spalle al muro. Kalem era nell'oscurità che saltando qua e là, ci cercava ringhiando. "1,2... e 3!" Afferrai la mano della ragazza e cominciammo a correre velocissimi verso la finestra. Sfondammo la finestra e saltammo. Pensavamo di stare per cadere ma stranamente i nostri corpi cominciarono a volare e sempre per mano ci allontanammo sempre di più dal castello.

Sentimmo un boato e poi Kalem saltò dalla finestra, spiegò le enormi e imponenti ali e cominciò a volarci all'inseguimento. Cercammo di andare più veloci ma lui era quasi dietro di noi. Attraversavamo le nuvole nella speranza di lasciarci Kalem alle spalle il più lontano possibile ma era sempre dietro di noi. Kalem riuscì ad afferrare una gamba della ragazza che cominciò a dimenarsi e ad urlare. Le nostre mani si stavano dividendo e io dovevo fare qualcosa. Cercai di dare calci alla testa di Kalem ma lui mi schiavava. Senza sapere come, con una forza sovraumana, afferrai un corno di Kalem, cominciai a muoverlo mentre lui si dimenava, lo sradicai dalla sua testa e glielo conficcai in un occhio. La bestia cominciò ad urlare e a ringhiare ma dopo pochi secondi stava già cadendo nel lago ghiacciato.

Cominciammo a sfrecciare nell'aria impauriti e super carichi di adrenalina. Improvvisamente sentimmo le forze abbandonarci e atterrammo su una nuvola soffice. Le nostre mani si separarono e tutto a un tratto due proiettili si conficcarono nelle nostre teste e sprofondammo in un sonno profondo. 

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⏰ Last updated: Mar 13, 2017 ⏰

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