Capitolo 10

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Ad un certo punto della notte sento qualcuno agitarsi e ricordo che affianco a me, nel mio letto, sta dormendo Camila.

Mi sveglio e la trovo che si agita nel sonno, sudata.

Borbotta qualcosa, mi avvicino e sento che sta continuando a dire "No, no non farlo, basta".

Mi avvicino a lei e provo a svegliarla chiamandola ma non serve a niente.

Mi alzo e afferro la bottiglietta dell'acqua avvicinandomi a lei.

Afferro la salvietta che ho preso dal bagno e la inumidisco con l'acqua per poi mettergliela sulla fronte.

Sono a cavalcioni su di lei cercando di tenerle ferma le mani.

Noto che si calma leggermente così mi chino e le bacio la fronte.

Tutto il suo corpo é caldo e lei é sudata.

-Camz svegliati- dico mentre lei riprende a muoversi.

-Camz- riprovo ma niente.

-NO!- urla lei, poi spalanca gli occhi e si alza a sedere.

La avvolgo tra le mie braccia, sono le 4 del mattino.

Mi stringe forte e comincia a piangere.

Mi siedo poggiandomi alla testiera del letto senza mai lasciarla.

-Ssssh, va tutto bene Camz, sono qui- dico passando la mano tra i suoi capelli e lasciandole baci sul capo e le guance.

-Sssssh, é finito, sei sveglia- sussurro e i suoi singhiozzi cominciano a diminuire.

Le sue mani sono ancora strette alla mia maglietta.

Afferro le sue mani e le bacio.

Le accarezzo il viso asciugandole le lacrime.

Il suo respiro é ancora un po' irregolare e, a causa delle lacrime versate, singhiozza ancora ogni tanto.

-Camz, sono qui... non sei sola okay? Sono qui- dico afferrandole il viso tra le mani per far incontrare i nostri occhi.

La vedo annuire e poi sospirare.

-Io... erano li e... non...- non riesce a parlare e trema leggermente.

-Hey, basta pensare a quelli okay? Sei con me... c'è la mia famiglia se hai bisogno. Ignora quegli stupidi- dico baciandole la fronte, le guance e il naso che arriccia.

Quando mi stacco noto un piccolo sorriso sulle sue labbra.

-Ecco, sorridi che sei bellissima quando lo fai- dico e le bacio la fronte.

Mi sorride ed io la stringo in un abbraccio.

-Cosa vuoi fare ora, Camz?- domando.

-Dovresti dormire Lo- sussurra lei.

-Dovrei... ma non voglio- dico stendendomi di nuovo portandola sopra di me.

Copro entrambe col piumone e le accarezzo i capelli mentre lei mi guarda.

-Perché lo fai?- domanda.

-Perché ci sono passata, non dicevo niente a nessuno finché mia madre un giorno é passata davanti a scuola, tornava presto da lavoro, e mi ha vista mentre venivo picchiata- dico sospirando.

Lei mi guarda in silenzio, io fisso il soffitto.

-Mi ha portata a casa e... sono caduta in depressione. Mi stavo distruggendo da sola. Ero bulimica ma non mi sono mai tagliata perché le cicatrici me le avevano lasciate loro. Non mi accettavo, mi sentivo inutile, vuota... un mostro perché loro me lo ripetevano ed io sentivo le loro voci nella mia testa- dico mentre lei intreccia una mano con la mia.

You Are My X-Factor (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora