Lettera ad Odio...

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Odio, oggi è il nostro anniversario.
Non abbiamo mai dato una data al nostro anniversario, ma, siccome oggi vorrei parlarti, inventiamo che oggi lo sia.

Ti ricordi di me?
Io sono quel bambino che è sempre stato denigrato da tutti.
Da tutti i bambini della scuola.
Ma, oggi, sono cresciuto.
Non sono più quel piccolo ingenuo che alzava la mano quando il maestro chiedeva di intervenire.
Non sono più quel bambino che era odiato da tutti perché aveva il voto più alto di tutti.
Non sono più quel piccolo idiota che si sentiva un mostro.
Che si sentiva brutto.
Che credeva fosse il suo peso, i suoi vestiti, il suo taglio di capelli la causa degli insulti gratuiti che gli venivano offerti.
Offerti perché li accettava.
Offerti perché credeva fosse quello l'amore.
Offerti perché non conosceva Te.

Tu che sei Odio, come poteva conoscerti?
Non conosceva l'amore.
E, se non si conosce la luce, come si può conoscere il buio?
Come si può conoscere ciò che ti odia fortemente?

Come sono ora?
Ho conosciuto Amore, e, d'allora, conosco anche Te.
Non sono triste, né depresso.
Non sono felice, né contento.
Non sono più nulla.
Il Tuo tocco mi ha cambiato. Sono il mostro apatico che non ama, non odia, non vuole nulla, né nessuno.

Ricordi i momenti passati insieme?
Ricordi quel momento in cui la gola mi bruciava perché cercavo di gridare, ma non usciva nulla... nulla che contasse... ricordi?
Non ricordi?
Non ricordi quando ho pensato di andare via?
Quando ho pensato _«Non hai solo tu problemi, cazzo.»_ , non ricordi proprio...

Normale, non esisto solo io.
Non esiste solo quel bambino che è cresciuto.
Quel bambino che è cresciuto con il terrore perenne di sbagliare.
Quel bambino che è cresciuto.
Che è in cerca dell'Utopia.
Della *sua* Utopia.

Ma a te che può importare?
Tu mi hai salvato.
Mi hai salvato dall'istante in cui il mio "Amore" fu rifiutato.
Tu mi hai salvato da ciò che credevo fosse impossibile.
Adesso, che odio tutti odio anche Te.
Tu che sei stato il mio salvatore, ti odio.

Ti odio perché non sei più quello di una volta.

Ti odio perché stai facendo liberare il lato peggiore di me.
Quello della luce.
Quello di costanti problemi.
Quello di continui delusioni.
Quello di cui mi hai salvato.
Mi stai abbandonando.
Tu che sei stato il mio unico amico, te ne vai.
Lasci un vuoto.
Chi lo colmerà?
Chi?!
L'AMORE?!

Oh. No, no, no.
Non puoi.
Non puoi rendermi ingenuo.
Non puoi.
Perché dovresti farlo?!

Oh... è normale.
Dovevi rendermi più forte.
Stronzo.
Tu che sei l'Odio perché dovresti aiutarmi?
Mi hai reso così, per dopo distruggermi.
Distruggere tutte le mie certezze.
Tutto ciò che sono diventato.

Mi hai reso una statua di ghiaccio, e adesso mi fondi.

Sei così vigliacco da chiamare Amore per fare il lavoro sporco?!

Mi fai schifo, tutti ti vedevano come un Dio, come un essere malato oppure come un uomo un po' troppo per gli altri.

Ma io Ti ho sempre visto nelle persone che conosco, che ho conosciuto... come tutto e tutti.

Mi fidavo di Te.
Mi fidavo dall'essere che mi Hai reso.
Dell'essere invisibile che sono diventato.
Dall'essere che odio guardo allo specchio.
Ti guardo in me.

Adesso non so chi sono.
Se potessi, andrei via.
Via dalla società.
Via da tutti.
Via da tutto.
Via da colui che sono.

Mi odio quando guardo Lei e penso _«Che sia Amore?»_ .
Perché ciò che sono diventato non lo accetta.
Questa nuova sensazione non mi rende curioso, ma impaurito... non voglio.
Non voglio avere un altro rifiuto.
Non voglio avere un'altra persona che mi vuole bene.
Ci sono già io.
Mi voglio troppo bene per permetterti questo.
Io non posso pensare a lei e ridere.
Ridere veramente.
Perché, da quando sei entrato nel mio cuore, non rido più.
Le mie risate sono diventate come carta straccia. A terra. Calpestate. Da tutti.
Le mie risate non sono come quando rido con Lei. Lei è diversa. Lei mi fa cambiare, e questo mi convince poco. Pochissimo. Io non voglio che mi cambi.

Adesso, dopo averti detto che sei uno stronzo, aiutami.

Caro Odio, Tu che sei l'unico che mi ami davvero, aiutami.

Aiutami a tenerla fuori dal mio cuore e dalla mia mente. Dai miei piccoli diari... diari pieni di errori.

Ti prego, elimina questa breccia.
Questa breccia che sta facendo Amore, Lei che sta superando tutto per conquistare il mio Regno. Il mio Regno fatto di Desolazione e carta... carta straccia... ciò che sono io.
Puoi prendere tutto ciò che ho, puoi distruggere tutto ciò che sono, come se fossi fatto di vetro, come se fossi fatto di carta. Va' avanti e prova a farmi crollare, mi rialzerò da terra, come un grattacielo.
Sono come un foglio di carta che cade a terra, calpestato da tutti, ma sempre lì, in quel punto in cui era stato lasciato.
Sono fragile come un foglio di carta, che si strappa al delicato tocco di una mano.
Sono il foglio di carta trascinato via da una folata di vento, bagnato dalla pioggia.
Ho i miei limiti, le mie insicurezze, i miei problemi, come, d'altronde, ogni adolescente.

Io non posso farne a meno, è la mia droga.

Persino tu non potresti farne a meno. Perché Lei non è né bianco, né nero. Lei è mille sfumature, in un modo tutto suo.
Lei che non conosce te, non conosce Odio.
Ma conosce me, che sono il Tuo essere vivo.
Che sono Te in libertà.
Che sono Te abbandonato nell'agevolazione di un essere più potente. Più potente di tutti.
Quell'essere che non può conoscerti. Neanche se ti palesi davanti. Lei è Amore. Io Odio. Come può accadere?
Io che ti sono sempre stato fedele?
Come può succedere che fai così?
Io che ti ho sempre amato come Odio.
Io che ho sempre disprezzato l'essere irrazionale, l'essere del bene. Il vero male è stato il suo arrivo, e tu vai via.
Tu, Tu che stai abbandonando il treno che  Hai deragliato!
Tu che mi Hai sempre voluto bene.
Tu che Hai cercato di salvarmi, adesso vai via?
Scappi da Lei? Scappi da Lei che è diventato il mio tutto? Scappi da Lei che mi sta portando via... via da te.
Ed adesso piango.
Piango perché non puoi fare così.
Piango perché devo combattere.
Devo combattere con i denti stretti.
Ma non voglio...
Vorrei solo lasciarmi andare, vorrei dille quanto la ami. Quanto adori quando mi parla. Quanto adori la sua calligrafia. Quanto ammiri la sua forza. Quanto ammiri Lei.

Ma non posso.
Non sono vigliacco, non come te.
Non voglio essere come te!
Eppure lo sono.
Sono debole, proprio come te.
Proprio come me.
Siamo simili.
Troppo.

Ci vedremo la prossima volta, nel mio riflesso... ovunque vuoi Tu.

Io ti odio di bene, caro Odio.

-Sempre tuo Gaetano...

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