Il buio di questovicolo stretto mi limita la visuale, riesco a vedere solo una leggerasagoma scura parecchio lontana da me. Percepisco il battito del miocuore, sento pulsare le tempie e mi fa male il petto. Mi chiedo comeabbia fatto a finire in questa situazione orrenda.
"Alec?Alec dove sei?". La via voce dal tono preoccupato fa eco tra questestrette mura, ho paura. Ho paura come non ne ho mai avuta prima invita mia. Faccio dei piccoli passi, vagando nell'oscurità,tastando le mattonelle fredde e sporche di questo vicolo.
"Alec ti prego, nonfare scherzi". Spero non sia troppo tardi, anche se avverto unostrano presentimento da quando ho messo piede in questa stradina.
"Maddy fermati, èinutile. Ti prego lasciami da solo. Ti prego. Non voglio che tu miveda in questa situazione". La sua voce è più triste della mia.Inizio a camminare in direzione di quella sagoma sfocata che ormai sitrova a solo qualche metro da me.
"Alec per favore...".Le lacrime si ammucchiano negli occhi, rendendomi la visuale ancorameno chiara di quanto non lo fosse prima. Con la voce tremante provoa convincerlo: "Alec stai fermo, sto venendo da te. Ti pregoaspettami".
"Maddy... ti amoma..." fa un lungo respiro "Non puoi fare più nulla perconvincermi", anche la sua voce ha iniziato a tremare.
"Non è vero. Lo saiche stai commettendo un grosso sbaglio. Tu sei importante, per me seimolto importante". Non risponde ma riesco a sentire il suo respiroormai poco distante. Posso ancora convincerlo, non posso farmiscivolare tutto dalle mani proprio ora. Devo riuscirci per lui, perme, per noi due.
"Alec parla con me".Dico cercando di risultare il più calma possibile, continuando acamminare mentre una lacrima piena di dolore mi riga il viso.
"Scusa" sentosussurrare e subito dopo il rumore assordante di uno sparo riecheggiatra le mura.
"No!". Corro versodi lui, nel punto in cui è avvenuto lo sparo. La prima cosa che vedoè la macchia di sangue che si espande a grande velocità sulpavimento, macchiandomi le scarpe.
"Alec! Alec!". Miinginocchio vicino a lui.
"Alec dimmi qualcosa,ti preg-". La mia voce si spezza sfociando in un pianto sfrenato,come mai avevo fatto prima d'ora.
Alla fine è successo.
Non sono riuscita adaiutarlo.
Mi accascio sul suocorpo ormai senza vita, le lacrime scendono senza tregua e io sonosull'orlo della disperazione. Di fianco a me c'è la pistola,anch'essa macchiata di sangue. La prendo in mano riluttante,schifata da qual che è appena successo a causa sua. Senza pensarcidue volte la stringo tra le mani e la punto alla testa, sulle tempieche continuano a pulsare. Appoggio l'indice sul grilletto ed,esalato il mio ultimo respiro, premo. Non si sente nessuno sparo,solo il sordo "tic" del grilletto quando viene premuto. Abbassola pistola, provo a sparare di nuovo ma mi rendo conto che ha finitoi colpi. La guardo per poi lanciarla con rabbia, il più possibilelontano da me.
Aveva solo unproiettile.
Sapeva che l'avreiseguito.
Perchè?
"E' provenuto daqui lo sparo, ne sono sicura" dice la voce di qualcuno.
"Ci sono due ragazzilì a terra!" dice qualcun altro.
"Chiamateun'ambulanza, presto!" Una signora si avvicina a me e mi toccauna spalla,
"Avanti cara, vieni via" dice e mi porge la mano dopoaver visto il corpo di Alec.Non posso far altro cheafferarla.
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Save me
RomanceMadison ha un passato complicato alle spalle che fa fatica a dimenticare. L'unico modo per allontanare ricordi sgradevoli e poco graditi era distaccarsi dal mondo intero rinchiudendosi in un guscio di protezione. Nessuno é mai riuscito a riportarle...