Prologo

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Tutto era uguale in quell'ordinario tramonto parigino di fine estate, e le persone, come laboriose formiche, s'avviavano rapide per le viottole della splendida città francese, tanto bella quanto fatale per quei poveri sventurati che venissero sorpresi dal buio in qualche vicolo.

Risuonava un possente canto di campane dalla Cattedrale di Notre Dame, che richiamava i suoi fedeli alle preghiere dei Vespri, accompagnando con la medesima melodia sia ricchi signori che poveri contadini di ritorno dalla pesante giornata. E forse era questo l'unico scampolo di uguaglianza che si poteva respirare in quella città. Insinuandosi per le vie e le traverse, il suono delle campane,trascinato dalla brezza, giunse anche sul piazzale della Corte dei Miracoli, li dove i Gitani si stavano riunendo a contare le monete racimolate durante l'ennesima giornata di "Lavoro", chi borseggiando, chi fingendosi storpio. Ma sopratutto, l'aria piena di vita passava fredda e avida nelle buie e silenziose camere del val d'amore.Tra passanti, nobili appena usciti dalla funzione e mercanti, ognuno di loro veniva catturato dal desiderio di quel luogo... Raccogliendo così persone d'ogni ceto sociale...ed anche qualcuno che avrebbe dovuto rivolgere altrove la sua attenzione....e solo Dio sapeva quanto queste anime tormentate desiderassero avere la forza di non cedere a questa tentazione, a cui smettevano di resistere progressivamente, giorno per giorno... Val d'amore. Famoso per i suoi finti costumi, per intimità trascurata e dimenticata nelle lenzuola di quegli oscuri sospiri, ancora intrappolati in mura fredde e trasudanti odio. Magicamente, come se la morte fosse passata come un ombra sulla città, Parigi diventa cimitero di sussurri e il silenzio è ormai l'unica cosa udibile nell'arco di isolati e viuzze, solo nei meandri della sporca cittadina si possono sentire dei fievoli rintocchi... della musica pagana, malata, danza nelle orecchie di chi non dorme, di chi insegue la sua ombra. Uno dei più bizzarri ma affascinanti uomini si mescola alle ombre cittadine, scrutando con viso spento le poche stelle che ricoprivano il cielo. Una leggera brezza smuove il suo abito del tutto immobile e pesante, provocando un tintinnio continuo nelle  orecchie dei muri, nelle crepe del terreno... la sua maglia risplende ad ogni lanterna lasciata appassire nel fresco viavai di respiri, essa è così imponente e rigida da affaticare ogni suo movimento, ogni suo passo diventa quello di mille uomini. Cammina con passo sicuro vicino alle mura della città, scatenando lo strano comportamento di pazzi e ubriachi al suo passaggio, "uomo di legge" loro lo definiscono, lo vedono come una minaccia come un pericolo costante... ma a lui non importa. Gli uomini lo temono, le donne ,invece, lo vedono come un dio, come la reincarnazione del sole. Questo, per suo conto, è la miglior cosa che possa desiderare da una cittadina di puttane e zingari, la gloria eterna sulla verginità altrui. Phoebus, questo il suo nome, tanto bello e velenoso come un frutto proibito, dai candidi lineamenti aquilini  e dagli occhi bassi, pieni di desiderio e rancore. Anche lui questa sera è diretto al Val D'Amore, come ogni notte d'altronde. 
Le sue orecchie iniziarono a udire le spensierate e contaminate musiche provenienti da quel luogo lussurioso, che si arrampicavano con sui tetti del quartiere malfamato. Lì, dove la notte regna sovrana, il capitano Phoebus passa notti senza spirito immaginando e toccando i più bollenti fantasmi parigini. Lì, dove il cielo è coperto da teli color passione, inizierà la sua storia. Ma non lasciatevi ingannare dalle sorprendenti maschere che i bassifondi nascondono, dietro ogni angelo si nasconde il peccato di un uomo.

Cuore in me - Il colorito del sangue Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora