whisk you away / ita

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Louis guardò la lunga fila, mentre batteva il piede a ritmo di una canzone di Lady Gaga che stava ascoltando con gli auricolari. Era pomeriggio presto e si aspettava che il panificio fosse meno affollato. A quanto pare, si era sbagliato.
L'uomo davanti a lui camminava trascinando i piedi, probabilmente diventando troppo impaziente.

Il cellulare di Louis vibrò. Niall lo stava chiamando, probabilmente per aggiungere qualcosa alla sua lunga lista di voglie dovute alla malattia. Gemette e rispose alla chiamata.

"Se si tratta di un altro genere alimentare da aggiungere alla tua ridicola lista, me ne vado," minacciò, ricevendo in risposta un colpo di tosse e uno starnuto chiaramente finti, insieme ad una gutturale richiesta di aggiungere una fetta di cheesecake alla lista, "Avrai i crampi, ma ricorda, lo faccio solo perché sei malato - non proprio malato - Oh, sta zitto." staccò la chiamata e sospirò. Le cose che faceva per il suo Niall. Si aggiustò il beanie sui capelli spettinati ed era sul punto di far ripartire la canzone.

"Emh, mi scusi?" udì una voce profonda, e alzò lo sguardo. L'uomo continuò, "Louis Tomlinson, giusto?"

Louis congelò all'istante. Merda Santa. Harry Styles stava sorridendo nella sua direzione, con la sua fossetta sulla guancia e gli occhi spalancati di quello che sembrava... stupore?
"H-Harry?"

"Ti ricordi! Che sorpresa. Come stai?"

Louis ebbe difficoltà ad elaborare una risposta. Harry Styles. Quell'Harry Styles per cui aveva una cotta al liceo. E anche dopo sette anni, il suo stomaco si torse allo stesso modo quando vide quel sorriso. Quali erano le probabilità di rivederlo?

"Sei diventato più alto", disse, e sentì subito i brividi raggiungere le dita dei suoi piedi quando sentì l'altro ridere. Aveva una cotta a venticinque anni? Be', ne aveva avuta una per l'Harry sedicenne, non doveva sorprendersi per averne una per l'Harry ventitrenne.

"Tu no", Harry sorrise e si spostò all'indietro, allungando il collo per scorgere l'inizio della fila, continuando a fronteggiare Louis. Quest'ultimo si mosse in avanti, attirato dal minore come una calamita. Era troppo frastornato per sentirsi offeso dal commento sulla sua altezza. "Allora? Cosa ci fai qui? Desiderio di qualcosa di dolce?"

"No, no. Sono qui per Niall. È lui quello che ha desiderio per ogni tipo di dolce."

Le sopracciglia di Harry si aggrottarono ma il suo sorriso rimase invariato. "Buon per te per fare commissioni per il tuo..."

"Amico," Louis sorrise, suggerendogli. "Perché sei qui?"

"Per avere una torta nuziale," il sorriso di Harry si illuminò, ma per Louis fu come cadere all'istante. "Vedi, il matrimonio è domani, è stata una decisione affrettata, dell'ultimo minuto, e ora devo ordinare la torta! Ho voluto una torta specifica, con una combinazione di bianco e blu, e decorata di nastri. Ho saputo che prendono questo tipo di ordini specifici qui, in modo anche molto veloce, stavo pensando di – "

Ma Louis smise di ascoltare. Harry stava per sposarsi? Imprecò internamente, perché quando era finalmente perfettamente a suo agio con il suo orribile lavoro e il suo terribile (non proprio) conquilino, la vita gli aveva offerto questo spiraglio di luce, questo raggio di sole, solo per strapparglielo via subito!
Stava sicuramente facendo il melodrammatico, ma il suo cuore era spezzato, aveva tutto il diritto di fare il drammatico.

Harry gli fu accanto ed incominciò a descrivere la torta che voleva agli addetti, mentre Louis si imbronciava oltre le sue spalle.

"Dio, rallenti, sì," la donna dietro il bancone sorrise ad Harry. "Per quando vuole che sia pronta?"

"Entro domani pomeriggio."

"Oh, mi spiace, ma siamo completamente prenotati. Non possiamo fare una torta personalizzata, ma abbiamo una collezione di deliziose torte nuziali già pronte."

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