Capitolo secondo

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Non mi dispiaceva lasciare casa, cambiando città speravo di lasciare per sempre in dietro le ombre del mio passato e le domande che non avevano mai ricevuto alcuna risposta.
Guardavo dal finestrino le case che sfrecciavano mentre dalle cuffie ascoltavo le note di piano di Beethoven. Quando ero giù di morale ascoltare quelle melodie mi rilassava. In fondo non lasciavo tanto: non mi sono mai fatta grandi amici e non avendo alcun famigliare  passavo la maggior parte delle giornate a disegnare e studiare..
- sorellina come ti senti ? Emozionata ? Impaurita ? O.... - mi chiese Caleb togliendomi una cuffia e sorridendomi. Era sempre stato un ragazzo carino. Quando avevo dieci anni mi ricordo che ogni giorno c'era una ragazza diversa. Lui diceva che erano solo amiche ma io non ci ho mai creduto fino in fondo. Erano di certo affascinate da quel suo sorriso incantevole e da quegli occhi celesti, in fondo come non esserlo. - si emozionata - dissi rigirandomi a guardare fuori dal finestrino. - non mi sembra , che cosa hai ? - mi chiese rallentano la macchina. Mi girai e gli sorrisi: - solo un po' agitata , insomma te sei al terzo anno e conosci già tutto mentre io... - dissi timidamente.
- ti farai tanti amici Tasha  , ne sono sicuro - disse sorridendomi e riprendendo la velocità precedente.

Arrivammo al college circa tre ore dopo , cantando i Rolling Stones ad alto volume. Adoravo stare con lui e non riuscivo a dirli che mi sarebbe mancato una volta ripresa la vita scolastica. Lo conoscevo e sapevo che circondato dai suoi amici aveva poco tempo per sua sorella minore. Almeno è quello che mi faceva vedere tutti gli anni.
Scendemmo dalla macchina e ci avviammo verso l'entrata. Una signora di mezza età ci venne incontro:
- Caleb! Ma che bello rivederti , e questa deve essere tua sorella Tasha , vero ? Ciao io sono Beata e lavoro qui in segreteria- disse dopo aver abbracciato Caleb. Era una signora bassa e piuttosto in carne vestita con una maglietta gialla a fiori e una gonnellino nero. Portava i capelli ricci di colore rosso e un paio di occhiali.
- si , sono io . - dissi sorridendo e stringendole la mano. - devi essere del primo anno - disse prendendo un elenco dal tavolino e cercando probabilmente il mio nome - ah , si eccoti.. Tasha Rose , terzo piano stanza 105. Se hai bisogno di una mano ti posso pure accompagnare- stavo per accettare quando Caleb disse che mi avrebbe accompagnata lui. Gli ero infinitamente grata. Facemmo le scale e ci trovammo in un ampio corridoio ben illuminato e con stanze ovunque. Caleb mi guardava ridendo divertito dalle espressioni di stupore che facevo involontariamente. Infine giungemmo davanti alla mia stanza:
- bene tesoro , io ti lascio qui dato che non posso entrare , se sei stanca riposati e ci vediamo domani , oppure dopo vieni giù e mi trovi in biblioteca , va bene ? - disse lasciando le mie valigie davanti alla porta. - credo che andrò subito a letto - dissi abbracciandolo. Mi diede un bacio sulla fronte e scese frettolosamente le scale. Di certo doveva vedersi con Sarah , la sua fidanzata. Odiavo vederlo con lei , ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo per non ferirlo e per non litigare. Secondo me si meritava di meglio ma se lui era felice , lo ero anch'io.
Presi la chiave dalla tasca e apri la porta di quella che sarebbe stata , la mia nuova casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 24, 2017 ⏰

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