introduzione

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Inverno,le giornate piu brevi,il freddo,la neve,intere serate trascorse sottole coperte a guardare un bel film strappa lacrime o magari uno che parla di degli esseri volanti o ancora una di quelle storie d'amore come quelle dove rimani ad aspettare il tuo principe azzurro,per portarti nel tuo lieto fine.

Per me non è mai stato tutto questo,ho sempre odiato l inverno.

Ho sempre visto l' inverno come un malaugurio,all inverno collego tutto il mio passato travaglioso,affibbio all' inverno tutti i mie errori e le mie disgrazie.

Anchela mia nascita è stato uno sbaglio invernale,un semplice errore di due ragazzi troppo ubriachi,mia madre me lo ripeteva sempre, "SEI SOLO UN ERRORE".

E io mi sforzavo di fargli cambiare idea, renderla orgogliosa,ho sempre portato a casa ottimi voti, l ho sempre assistita quando la notte tornava a casa ubriaca. Non mi sono mai lamentata,ma in fondo come potevo,ero io lo sbaglio lì, "È SOLO COLPA TUA" me lo ripetevasempre.

Ma io continuavo a volergli bene, era mia madre dopotutto ,sopportavo in silenzio,tutti i suoi insulti,i suoi schiaffi e tutte le umiliazioni.

Non piangevo, trattenevo le lacrime.

Mi ripetevo sempre che il mondo prima o poi mi avrebbe accolta,ma crescendo capii semplicemente il mondo non è il posto per un errore...

e gli anni passavano,gli inverni tornavano e arrivò il giorno del mio decimo compleanno,20 gennaio 2007, ricordo che era ormai sera e un forte vento portava la neve ad infrangersi contro la finestra, ero estasiata da tutto quel manto bianco che a mano a mano ricopriva il piccolo fazzoletto di terra che riuscivo a vedere dalla mia cameretta, credo fosse la prima volta che vidi la neve, la mamma non mi permetteva mai di affacciarmi alla finestra.

Mi pare dicesse che mi faceva venire strane idee e nel frattempo mi lasciava chiusa in casa senza mai farmi vedere da nessuno, come se dovessi nascondermi dal mondo.

Quel qiorno, però, la mamma era fuori, era andata come ogni sera a ubriacarsi da qualche parte e, come ogni sera mi richiudeva a chiavedentro la mia camera, "COSÌ ALMENO NON DISTURBI" rispose sgarbatamente quando le chiesi il perché.

E puntualmente ogni sera tornava a casa ubriaca con ogni volta un uomo diverso.

E io dovevo stare in silenzio,aspettando che le grida si placassero e mia madre venisse ad aprimi, la mattina seguente.

Una volta cercai anche a ribellarmi e iniziai ad urlare, mia madre venne ad aprirmi rossa in volto, mi picchio, avevo solo cinque anni, ma ciò non la fermò.

Ma tornando al mio decimo compleanno... saranno state l'una o forse di più, mia madre non tornava, e i minuti passavano,un ora e poi due.

Nella casa risuonò lo squillo del telefono fisso,cercai di aprire la porta per andare a rispondere ma, come al solito, era chiusa.

Pensai che per il mio compleanno la mamma era stata talmente gentile da lasciarmi dormire in pace, che forse anche lei aveva un cuore e così,fantasticando mi addormentai abbracciata al mio orsacchiotto di peluche.

Solo la mattina dopo,quando venne ad aprirmi la polizia capii che mia madre non era stata affatto gentile, ma era stata ritrovata morta nella macchina di un uomo ormai distrutta.

E lí capii che una come me non avrebbe mai trovato un lieto fine.

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Spazio autrice

Perdonatemi per i vari errori ortografici.

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