Trasloco

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Lena:

"Preghiamo i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza per l'atterraggio"

Ah...Bene...siamo arrivati...

"Giò svegliati!! Siamo arrivati" dico strattonando mio fratello, che dopo qualche minuto si sveglia spaventato
"Ehi ehi...sta calma!" sbraita il biondino alla mia destra.
"Scusami tanto...ma non capita tutti i giorni di trasferirsi in una delle città più fighe del mondo!!" rispondo a mio fratello con tono di voce spazientito.
"Si si, come vuoi..." sento dirgli prima di scendere.

. . .


Una volta scesi, abbiamo recuperato ognuno le proprie valige e poi ci siamo diretti al taxi, che ci ha portati alla nostra nuova casa.

"Oh...Mio...Dio!" mi lascio scappare e mio padre avanza per aprire la porta.

Nemmeno entrati dentro casa l'esclamazione di Riccardo mi fa accigliare.

"Benissimo...direi che sia arrivato il momento di scegliersi le camere... quindi...LA MANSARDA E' MIA!"comincia a correre per le scale.

"Ehi Ehi Ehi! Frenaaaa!!! NON VALE! Volevo io la mansarda!!!" urlo inseguendolo.

"Troppo tardi tesoro, sono arrivato per primo!" mi guarda soddisfatto mentre si siede per terra.

Cucciolo di foca, forse non hai ancora capito di cosa è capace la tua sorellina.

"Dai Riki... ma dimmi... che ha di così bello questo posto?!" dico avvicinandomi a lui.
"Beh... la stessa domanda potrei fartela anche io!" ride, mentre si appoggia con la schiena al muro.
"Dai Rikii... ci saranno altre camere...  Perché proprio questa?" gli chiedo abbracciandolo e facendogli la faccia da cane bastonato.
"Perché invece di lagnarti non alzi il culo e ti scegli una stanza tutta per te?!" la voce di Giovanni irrompe nella stanza, ed io mi giro verso di lui sbuffando.

Mi alzo ed esco dalla stanza, rassegnata.

"Giò, la prossima volta, puoi anche fare a meno... stavamo scherzando." sento dire a Riki queste parole prima di scendere.

"Lena! Ho trovato qualcosa che potrebbe piacerti!" sento mio padre chiamarmi dal piano terra e lo raggiungo in breve tempo.

"Si papà?" dico entrando nella stanza, lui però non mi risponde poiché sono più che presa dalla luminosità della stanza "WOW..."

"Bene... direi che hai trovato la tua stanza... se porti qui le valige adesso, credo che riusciremo ad andare in un centro commerciale per prendere tutto ciò che serve." mi avverte, prima di uscire dalla stanza.

Per qualche altro minuto resto a fissare la vetrata che affaccia sulla parte laterale della casa. Prendo a fissare il resto della stanza e noto che le pareti sono di un verde acqua chiarissimo, ci sono poi due porte bianche, oltre a quella per entrare,  del bagno e l'altra della cabina armadio.

"Che stai facendo ancora lì?! Dobbiamo portare le valige nelle camere prima di andare."mi giro di scatto appena sento la voce di Giovanni.
"Mi daresti una mano?" chiedo dolcemente.
"Ehm... fammici pensare..." fa una pausa "NO! " dice prima di andare via.

Che stronzo...

. . .

"Allora ragazzi, io credo di andare in un'agenzia per acquistare un auto al più presto... voi girate pure per i negozi." ci avverte nostro padre, per poi scomparire dalla nostra vista.

"BENISSIMO... DOVE SI VA GENTE?!?!" dico più che emozionata.

"Vi va di scegliere i letti e poi fare un giro per conoscere il posto?" Riki ha un aria insicura  ed io annuisco rassicurandolo.

"AHHH! SONO COSÌ FELICE!" dico saltellando... Giovanni strozza una risata dietro le mie spalle.
"Mi stai per caso prendendo in giro?" Lo guardo alzando un sopracciglio

"Io toglierei il per caso. Ti sto decisamente giudicando male nella mia mente." ride e io faccio una smorfia.

. . .

Tornati a casa, seguiti dal camion per i traslochi, abbiamo scaricato e posato le scatole nelle proprie stanze.

Aiutandoci  a vicenda abbiamo montato i letti di ognuno e stando tutti nella stanza di Riki, abbiamo cominciato ad aprire il resto delle sue scatole.

Riccardo è l'unico a non avere la cabina con il bagno ed ha optato per il suo guardaroba, per degli stand, da mettere lungo il muro laterale e al di sopra di essi delle mensole.

Abbiamo montato il tutto e poi per terminare almeno la sua stanza abbiamo montato anche la  scrivania con al di sopra i computers e tutto ciò che gli occorre per creare le sue basi, canzoni  e quanto altro ancora.

"Ho fame!" Giovanni si butta per terra e apre le braccia di lato.

Io mi siedo per terra tirandomi le ginocchia al petto e comincio a dondolarmi.

"Richard, mi trasferirò qui tutti i pomeriggi" affermo guardandomi attorno, lui mi guarda e sogghigna.

"Sarò pronto a chiuderti la porta in faccia" sorride e io ho un espressione confusa in volto.

Mio fratello ridacchia e poi fa spallucce .

Trascorsa un'altra ora a parlare e sistemare la stanza di Riki, la nostra attenzione si punta sulla voce di nostro padre che ci chiama per la pizza.

"Preparatevi al peggio" Ci avverte l'uomo scoperchiando le scatole.

"Dai non sembra qualcosa di non buono" Commenta Riki, io resto in silenzio.

Prendo la margherita e mi siedo di fianco all'isola della cucina.

Si unisce il resto della famiglia a me e mangiamo.

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