«Eléna! Svegliati!»
Ecco. Quella che sta urlando come una matta è mia madre Grace.
Secondo me mia nonna Lucilla doveva chiamare mia madre Ansia, non Grece.
Ah! Dimenticavo! Io sono Eléna, ho diciannove, vivo a New York con la mia famiglia composta da me, i miei tre fratelli Brian, Matt e Samuel, mia sorella Violet, mio padre Robert e mia madre Grace.
Ebbene si, il giorno tanto atteso è arrivato. Ho aspettato mesi per questo giorno e finalmente fra poche ore si parte...e io devo ancora fare la valigia.
Cerco di raccogliere le poche forze che ho e inizio a preparare la valigia. Metto qualche canotta, delle magliette, qualche vestito, dei jeans e qualche gonna. Ah! Ovviamente non può mancare il mio pigiama kigurumi a unicorno.
La valigia si chiude a stento, il resto delle mie cose dovrò metterle nel mio zaino.
La camera è un vero disastro, per fortuna c'è Consuelo, la nostra governante che sistemerá tutto.
Mia madre è giá alla sesta volta che mi chiama ed io è la sesta volta che la ignoro.
Entro nel bagno e decido di farmi una doccia veloce. A primo impatto l'acqua è gelata ma poi si scalda in pochi secondi.
Prendo il mio bagnoschiuma al cocco e vaniglia, il mio preferito, ne verso un po sulla spugna inizio a insaponarmi tutto il corpo. L'acqua sopra la mia testa fa scivolare la schiuma via dal mio corpo.
Finita la doccia esco in accappatorio e mi asciugo.
Appena esco dal bagno indosso la biancheria e poi un jeans semplice con una camicetta corta bianca con il colletto della camicia borchiato, mi infilo le mie coverse nere, sistemo i capelli in una coda alta e mi spruzzo un po di profumo.
«Perfetto» dico mentalmente.
Prendo la valigia e il mio zaino e scendo al piano di sotto.
Mi madre è urltra nervosa per il mio primo giorno di universitá ma non so come fargli capire che non deve essere in ansia.
Poso i bagagli vicino la porta, poi vai in cucina e bevo del succo di frutta.
«Era ora!» urla mia madre sistemando la cucina.
«E cosi oggi questa rompi scatole andrá all'universitá» ridacchia Brian. Mio fratello sa sempre far ridere qualcuno nei momenti critici.
«Ehi! A chi hai detto rompi scatole?» dico facendo il broncio e l'espressione di Brian è divertita.
«A te!» urla Brian iniziando a farmi il solletico ai fianchi.
Si ferma e mi bacia la fronte «mi mancherai tanto pulce» dice Brian abbracciandomi insieme ad Aaron e Samuel
«Anche voi mi mancherete ragazzi»
Dico con le lacrime agli occhi.
«Ehi! Che fai? Pensi di partire senza salutarmi?» dice la voce squillante di Violet, mia sorella (che più che sorella è la mia migliore amica)
«Certo che no!» dico andandogli in contro per abbracciarla.
Mio padre e mia madre caricano i bagagli in macchina e io prendo posto nei sedili posteriori della nostra auto.
I miei fratelli e Violet urlano saluti dal cancello di casa mentre mio padre accende la macchina e inizia a guidare.
Le lacrime iniziano a rigarmi le guance al pensiero di lasciarli.
«Non piangere tesoro» dice mia madre in tono dolce e gentile.
«Mi mancherete tanto» dico asciugandomi le lacrime con un fazzoletto di carta.
«Anche tu piccola ci mancherai, possiamo sentirci tutti i giorni su skipe dopo le lezioni» sorride, nascondendo la sua tristezza che però e palesemente visibile nei suoi occhi.
Il viaggio fino all'universitá è lungo, cosi ne approfitto per riposarmi. Mi sdraio sul sedile e mi addormento.SPAZIO AUTRICE
Questo è il primo capitolo. Spero vi piaccia. Se così fosse lasciatemi un stellina😁 Buona lettura♡
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Sei la mia cura
RomanceEléna Levin è la classica ragazza di diciotto anni tutta acqua e sapone che decide di iscriversi Washington Central University. Vive a New york con la sua famiglia composta da lei, sua madre Grace, suo padre Robert, i suoi tre fratelli maggiori Bria...