<<Kaya! >>
La voce di mia madre mi aveva fatto svegliare dal sogno.
Appena ho aperto gli occhi i raggi solari che trapelavano dalle grandi finestre della mia stanza mi hanno accecato.
<<Kaya alzati ! Sono le 11!>>ha gridato di nuovo mia madre dal piano di sotto mentre intanto io cercavo di crearmi un passaggio tra gli scatoloni che ancora invadevano la mia stanza.
Ho guardato l'orologio e dopo aver letto 11:03 ho pensato Merda!
<<Un attimo!>> le ho risposto una volta varcata la soglia della camera. L'odore dei pancake che proveniva dal piano di sotto aveva fatto sospirare sia me che il mio stomaco.
Nella nuova casa la mia stanza era posta alla fine del corridoio, io lo chiamavo il corridoio oscuro perché mi dava una sensazione di mistero di notte. La stanza di miei genitori e quella di mia sorella erano sul mio piano vicino alle scale di legno puro.
<<Un uomo difficilmente sarà se stesso se parla in prima persona ma se gli date una maschera lui vi dirà la verità, quell'uomo potrebbe far crollare il più potente e il più repressivo dei regimi.
Non puoi cambiare il mondo senza distruggere il sistema>>
c'era scritto sul quadro che spuntava da uno degli scatoloni vicino alle scale. Mi sono fermata chinandomi leggermente con le ginocchia per sistemarlo prima che fuoriuscisse completamente dallo scatolone.
Questa è il mio motto, ho sempre pensato che essere diversa in qualche modo avrebbe aiutato la società. Sono una ragazza semplice, che sa trasgredire le regole quando non le stanno bene e che ama passare le notti a farsi film mentali su Mike, il più bello del nuovo quartiere in cui mi sono appena trasferita . Mike è il solito rubacuori dagli occhi e i capelli castani e dal sorriso che fa accelerare il battito cardiaco di ogni donna. La famiglia di Mike quella sera ci ha invitati a cena per darci il benvenuto e l'unica mia preoccupazione è cosa mettermi.
