01. Il legame

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– fanfiction scritta da © Rosiephel

– fanfiction pubblicata senza alcun scopo di lucro

– i personaggi non mi appartengono

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AVVERTENZE

Tematiche delicate e contenuti molto forti che potrebbero disturbare il lettore.

AU - character death! - angst - fantasy

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❝ Even at the end,if you're with me I'm okay ❞

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❝ Even at the end,
if you're with me I'm okay ❞

La notte era limpida di stelle. Si era alzato un vento autunnale tra le cui spire volteggiavano fiocchi di neve montana. Era Novembre, la luna crescente alta in cielo illuminava con un fascio di luce argenteo i vasti campi circostanti. Le chiome degli alberi danzavano - gonne in tulle verde smeraldo che vorticavano come trottole ad ogni sbuffo ventoso - e Jungkook, appoggiato sui gomiti sulla superficie marmorea della balaustra, osservava assorto i balletti eleganti degli spiriti che facevano scompigliare le frasche della foresta dinnanzi alla sua finestra.

Jungkook era immobile, la gamba destra leggermente piegata ed il busto proteso in avanti. Era di una bellezza ammaliante, una di quelle fugaci entità che i pittori cercavano di immortalare su tela per secoli e secoli scoprendo, infine, di non esser capace di coglierne l'incanto - privandola dell'essenza stessa con  effimere imitazioni -. Gli occhi erano incorniciati da folti ventagli di ciglia scure, le labbra rosse come la polpa di un melograno spaccato, la pelle nivea - di un pallore evanescente - e, sebbene il naso avesse una leggera gobba, quel piccolo dettaglio rendeva il suo aspetto ancor più raffinato e letale. Jungkook teneva il capo appoggiato sulle dita, appena ad un velo di distanza dalla pelle. Il suo sguardo era perso nel vuoto.

Eppure avrebbe dovuto essere felice.

Alle sue spalle le grida di celebrazione e le risate goliardiche degli invitati risuonavano forti e squillanti fino a leghe e leghe di distanza, perfino all'orizzonte Jungkook riusciva a vedere gli animali tendere le orecchie in direzione delle risa. Era innegabile la profonda distanza che separava Jungkook - un vampiro centenario ma ancora all'albore dell'esistenza - dalla vita di sfarzo e rococò che la sua famiglia prodigava a seguire da ben mille e settecentocinquantatré anni: lui amava la tranquillità della sera, la dolcezza dell'umanità, la fugacità di una notte ed a stento respirava al pensiero che lui non avrebbe mai potuto assaporare il frutto proibito del sole.

L'immortalità aveva il suo prezzo.

Il vento incominciò a sbuffare irrequieto, le frasche degli alberi guizzarono in ogni-dove come fossero in preda ad un ipnosi e la leggera camicia bianca che indossava si gonfiò e scivolò via da sotto i passanti dei pantaloni neri a sigaretta. Jungkook rabbrividì. Si rese conto di non sopportare più la sua esistenza da vampiro: era piatta, incolore, un ieri uguale al domani e tristemente priva di emozioni. Cercava qualcosa, un cambiamento, eppure la sua morte quotidiana non lo aiutava. Percepì un leggero languore, come una pressione inesistente sulla gola e l'odore di sangue gli infiammò gli occhi facendo dilatare sia le pupille che le narici come un animale a digiuno da settimane a cui veniva offerto la carne più succosa e sanguinolenta, colante. Il vampiro si leccò i canini divenuti acuminati al richiamo della sete, famelico, ma esitò.

Io sono qui - taekook fanficDove le storie prendono vita. Scoprilo ora