02. Il patto

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– fanfiction scritta da © Rosiephel

– fanfiction pubblicata senza alcun scopo di lucro

– i personaggi non mi appartengono

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AVVERTENZE

Tematiche delicate e contenuti molto forti che potrebbero disturbare il lettore.

AU - character death! - angst - fantasy

L'aria brulicava d'acqua, di una leggera patina di brina

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L'aria brulicava d'acqua, di una leggera patina di brina. Alcune gocce si arresero alla gravità e caddero come stalattiti dalla cima della caverna eppure, prima che potessero turbare il sonno di Jungkook, Bui le raccoglieva al volo con maestria con la lunga coda bianca. Nonostante la sua inespressività, il continuo prodigare sul dovere e la pazienza – così come gli era stato insegnato fin dalla nascita – Bui era premuroso e gentile con Jungkook, sentimenti troppo umani anche per una creatura come lui. Joonyoung non aveva mai dimostrato sentimenti come i suoi nei confronti del conte: era sempre accorto, attento, con un orecchio teso verso il nulla, pronto a combattere per il suo padrone. Ma mai premuroso, amorevole o incline a qualsiasi emozione umana. I compagni non potevano provare altri istinti oltre a quello del completo servizio verso il proprio padrone.

Alle creature non erano concesse emozioni. Mai.

Bui era riservato, se ne stava sempre per i fatti suoi, un orecchio bianco sempre teso verso Jungkook. Anche quando Joonyoung gli insegnava le basi per essere il compagno perfetto per Jungkook, le sue mansioni, il decoro, l'essere sempre in agguato ed il contegno, gli ammonimenti ed i consigli per guidare il proprio padrone verso la giusta direzione, Bui era sempre distratto, la sua mente concentrata sullo stesso paesaggio bianco che Jungkook osservava dal balcone della sua finestra, sebbene fosse notte fonda e la nebbia nera avesse ingoiato anche i colori.

E veniva punito severamente per la sua disattenzione, la ribellione che mostrava nei confronti della sua missione e la ragione per cui fosse nato, per cui esistesse. Come ogni creatura, così come Joonyoung, Bui non aveva famiglia, né genitori né parenti, la sua intera esistenza ruotava intorno al vampiro da cui il suo spirito aveva preso forma, dallo stesso cuore da cui ha incominciato a battere il proprio.

Le creature sono i custodi dei vampiri, i guardiani della loro anima condannata, quella metà in grado di fare ciò che i vampiri non possono fare: come vedere la luce del sole, assaporare il calore del giorno o soltanto vivere. Sono gli accompagnatori della loro anima e coloro che li giudicheranno se fossero stati degni di un posto migliore dopo la morte. Le creature sono la forza e la debolezza di un vampiro: il loro sangue è l'unico nutrimento in grado di appagare la fame e la sete più incontrollabile e di ampliare la forza del vampiro a cui sono legati eppure, se le due metà fossero troppo lontane, se il vampiro morisse allora anche la creatura a lui legata sarebbe perita. Solo uccidendo il vampiro, si è in grado di uccidere la sua creatura.

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