IL SOGNO DEL CIECO

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noi discendenti della giustizia

unica ed inequivocabile plasmatrice d'equilibrio sociale

noi che essendo avvolti nell'oscurità della saggezza,

abbiamo l'alma bianca come i petali del Viburmo

solitarie stelle alpine germogliate nelle metastasi della natura

non siamo tratti in inganno dalla meschina apparenza

sole non esiste che possa schiarire il nostro giudizio

la perenne notte e l' irreversibile eclissi oculare

ci conferiscono la veridicità di una persona.

Deriso da bambino, l'età della falsa innocenza,

per il dono che mi culla nelle soffici braccia delle tenebre,

ora ti chiedo gaglioffo obnubilato

se puoi ascoltare i leggiadri bisbigli dei ruscelli

tuoi simili specchi di vanità, generati dalle affettuose

carezze del soffio di Zefiro che si infrange nella pelle marina?

puoi ascoltare i vecchi proverbi dei silenti chiomati

che francano indarno vitalità?

puoi ascoltare il malinconico pianto delle nuvole

riversato in fredde lacrime che affogano il mondo?

puoi ascoltare il frastornante suono del battito d'ali di una farfalla

ambasciatrice del mondo intellegibile platonico ma

per innaturale errore rinchiusa nel mondo sensibile?

Cibele e Tiche ci diedero tale dono.

Quando chiudiamo le palpebre per la tarda ora

si spalancano quelle della psiche

e viaggiamo nel firmamento, infinita e claustrofobica stanza del tempo,

culla dei pianeti e madre delle stelle, danzanti figlie del caos umano,

vediamo le passioni e i sentimenti rincarnarsi in una sorta di aurora boreale,

e seduti sul ghiaccio del nostro pensiero,

mentre davanti a noi danzano Rabbia, Gioia, Felicità e Tristezza,

vediamo le nostre mani e i nostri pedi

vediamo il paesaggio e le sfumature,

combinate al silenzioso urlo perpetuo della natura

raggiungiamo l'estasi divina di chi comprende l'incomprensibile,

di chi dilania l'alone ineffabile di ciò che lo circonda

Poi riapriamo le futili palpebre,

caschiamo nuovamente nell'angosciante oblio dell'insicurezza

di chi non sa cos'ha attorno

l'inquietudine dell'inconsapevolezza prende vita dentro di me

ciò che ho visto con i miei fittizi occhi era vero?

Vorrei perdermi in un sogno

e danzare per sempre con le stelle

smarrire il sentiero del risveglio

così da perdermi nella solitudine dell'infinito

dove mi sentirei più in compagnia

ma le mani delle tenebre mi trovano sempre

inebriando gli occhi d'oscurità.

era tutto un sogno un sogno di un povero ceco

perso nel limbo della realtà

IL PESO DEL VENTOWhere stories live. Discover now