La voglia di scrivere è forte , irrefrenabile , insopprimibile .. la mano dovrebbe andare più veloce della mente, dovrebbe inseguire i pensieri , ed è così difficile . Scrivere è un po' come aver paura di dimenticare .. eppure è impossibile dimenticare .. Israele ladra di sogni .. come si fa a dimenticare un sogno , o a dover accettare di doverci rinunciare perché qualcuno un po' più prepotente ha deciso che è giusto così ?! Come si può accettare di non poter vedere Gerusalemme " solo perché " ti hanno ucciso lo zio , e hanno paura di una tua vendetta ?! Come si può accettare di non poter vedere il mare pur avendolo a pochi km , lo stesso mare che hai visto per la prima volta in vita tua a Torre del Greco , a 17 anni, lo stesso mare in cui hai voluto mettere i piedi , sentire il fresco dell' acqua accarezzarti le caviglie , e sguazzarci dentro come un bambino .. lo stesso mare che per raggiungerlo hai camminato scalzo sulle pietre perché la voglia di avverare finalmente il tuo sogno era più forte del dolore che potessi provare per arrivarci .. questa è la storia di Izzat , che comincia proprio così , con una vita piena di sogni negati , ma un sorriso e una forza da leone ..
Facciamo un passo indietro , è un mercoledì , sono in macchina con una mia amica e mi squilla il telefono . È Imma che mi chiede se posso ospitare Reham , perché la ragazza che doveva ospitarla non può più, e così mi ritrovo lunedì 6 marzo nell' aeroporto di capodichino in attesa del gruppo dei palestinesi . Dovevano atterrare alle 18.00 e invece atterrano con mezz'ora di anticipo , ma li vedremo uscire soltanto dopo un'ora , nel frattempo noi avevamo preparato un foglio per accoglierli con scritto "benvenuti amici" in arabo . La prima che abbraccio è ovviamente Marlin , poi saluto la mia ospite , Reham , e inizio a presentarmi con il resto dei ragazzi , Ali, Anan , Majd , Jehad , Darina , Aya e poi ce n'è uno che parla al telefono "Salaam 'aleikum ya habibti " questo è quello che diceva . Appena stacca la conversazione al telefono si è presentato , mi ha dato la mano e mi ha detto " I'm Izzat , nice to meet you " . La sua voce sembrava più grande di quello che il suo viso rappresentava , dava l'impressione di essere un bambinone con la barba e la voce grossa . Tornammo a casa io e Reham , mangiammo e andammo a dormire , lei era stanchissima . Tutta la sera non riuscivo a smettere di pensare a quella voce e a quegli occhi .
La mattina seguente appuntamento a radio Siani , per l'intervista . Incontro tutto il gruppo , faccio amicizia con gli italiani di cui non conoscevo quasi nessuno essendo la più " vecchia " e saluto i palestinesi . Izzat mi aveva dato l'impressione di essere riservato , chiuso , molto sulle sue , a volte si fermava in qualche angolo da solo a pensare .. chissà a cosa pensava ..
Marlin mi offre un po' di caffè e fumiamo una sigaretta insieme fuori al balcone del palazzo , c' è anche Izzat con noi . Appena scopre che sono già stata in Palestina e che studio arabo , cambia espressione e il suo modo di guardarmi , adesso sì che poteva avere fiducia di me .
Ah ho dimenticato di menzionare Vittorio , lui è il partner di Izzat e si rivelerà essere il mio più grande amico e confidente .
Vittorio il mercoledì ha un allenamento e mi chiede se posso tenere izzat con me , lui accoglie con gioia la notizia , e di conseguenza io . Era l'8 marzo, la festa della donna .. siamo venuti a casa mia perché voleva fumare il narghilè e come potevo non accontentarlo , poi mi ha chiesto se potevamo andare a vedere il mare , così siamo andati giù alla scala . È sceso dalla macchina ed è rimasto appoggiato alla ringhiera a fissare l' acqua.. dopo qualche minuto mi dice " quanto mi piace l' odore del mare , e anche il suo rumore .. sai, questa è la prima volta che lo vedo " . Il mio cuore si è frantumato in tanti piccoli pezzetti , e gli ho chiesto " vuoi mettere i piedi nell acqua?" I suoi occhi hanno iniziato a brillare "davvero posso ?" , senza aspettare la mia risposta si è tolto scarpe e calzini e ha iniziato a correre verso l'acqua , sulle pietre . Gli ho chiesto " ma non ti fai male ?" Mi ha risposto "no,I'm strong , I'm a man".. e questa sarà la frase che mi ripeterà più e più volte durante il corso della settimana .
Arrivato all'acqua se n'è fregato di bagnarsi i pantaloni , ha iniziato a saltare , a schizzare acqua a me e Reham , aveva gli occhi di un bambino felice , come se non esistesse cosa più bella di quella al mondo .. poi si è fermato con lo sguardo al cielo , forse per ringraziare Dio, subito dopo si gira e mi guarda sorridendo , ero io la causa di quel sorriso, gli avevo regalato il ricordo del mare . Gli ho chiesto "vuoi fare una foto ?" Mi ha detto "No, ho paura di sentirne la nostalgia , voglio conservare il ricordo nel mio cuore ".
Il viaggio in pullman per andare ad Amalfi e Ravello è l'occasione buona per parlare con lui , ci sediamo vicini . Come al solito è silenzioso, fin quando non arriviamo sulla costiera e riesce a vedere il mare . Mi dice " questo è più bello però la prima volta è quella che non si dimentica mai " . Mi racconta la sua storia ..
I tanto democratici , liberali e spaventati israeliani , hanno ucciso suo zio , di conseguenza ora lui ha un bollino nero sulla carta d'identità che non gli permette di spostarsi , mi dice che è più facile per lui andare a New York che vedere la bellissima moschea Al-Aqsa di Jerusalem. Quanto è strana la vita .. io ho la foto nella stanza , e l'ho fatta di persona , lui non l' ha mai vista eppure è il secondo posto sacro più importante per i musulmani . Mi sembra di riascoltare la voce di Qusai quando entrando nella moschea di Ibrahim mi disse " questa è la prima volta per entrambi "...
Izzat sostiene che non è con la pace che riusciranno a liberare la loro terra , dice che non c' è bisogno di ammazzare gente , basterebbe avere un esercito così da poter combattere ad armi pari , e contrastare Israele politicamente ed economicamente .
Ha un piano tutto suo , vuole diventare presidente, accrescere l' economia , cacciare gli israeliani, venire in Italia a festeggiare la vittoria , comprarmi una villa a Capri , e una barca a mia madre in modo che possa venire a trovarmi ..
vuole comprarmi la villa a Capri per ringraziarmi di tutto quello che ho fatto per lui , dice , per avergli regalato il giorno più bello della sua vita quando gli ho fatto vedere il mare . Se solo sapesse quanto mi ha già regalato.. mi ha donato il suo tempo , i suoi pensieri, mi ha confidato i suoi sogni .. è come se me li avesse affidati , e quanto vorrei che tutti si potessero realizzare .
Dice che vuole una famiglia , che non vuole aver paura che possa accadere qualcosa ai suoi figli mentre vanno a scuola .. vuole che almeno loro possano andare al mare visto che lui non può farlo ..
Mentre parlava io ho iniziato a piangere , lui mi continuava a sorridere ,e mi asciugava le lacrime .. eh sì caro Izzat , avevi proprio ragione quando mi hai detto che eri un uomo .
Non servono eroi né martiri , servono guerrieri di luce , portatori di verità e tu sei uno di questi piccolo mio , e prometto di aiutarti in questa tua missione con tutte le mie forze .
Arriva purtroppo la domenica ,giorno della partenza , abbiamo la mattinata libera .. "Mari portami a vedere il mare un'ultima volta " .
Hader , agli ordini ! E così ci ritroviamo seduti sul pontile della favorita , con i piedi penzoloni sull' acqua a parlare di quando ci rivedremo, avevo un enorme vuoto dentro , non riuscivo ad accettare il fatto che dopo poche ore sarebbero partiti .. ho iniziato a piangere e puntale arriva la sua minaccia : "Mari , don't cry or I will kill you !"