1. Anche l'occhio vuole la sua parte

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"Hai intenzione di passare la serata davanti a quello specchio, Magnus?" Appoggiato allo stipite della porta, guardava il suo stregone preferito mentre terminava di aggiustarsi la cravatta. Era un fatto insolito, per Magnus indossare la giacca, ma trattandosi di una Convocazione Straordinaria del Consiglio, dove i più autorevoli rappresentanti del Mondo delle Ombre erano stati invitati a presenziare, aveva deciso di optare per un abbigliamento sobrio. Laddove "sobrio" era da considerarsi un eufemismo. Indossava infatti un abito spezzato blu cobalto sulla cui stoffa brillanto erano ricamate con fili fatati farfalle e fiori di Lylium; a ogni movimento del mago, i ricami si muovevano anch'essi, ora agitando le ali, ora schiudendosi. Il tutto dava un tocco di stravaganza al già eccessivo look del bell'immortale.
"Anche l'occhio vuole la sua parte. E avere la mise giusta nelle occasioni importanti può considerarsi già metà del lavoro!" replicò senza distogliere lo sguardo dallo specchio e passandosi le dita sul ciuffo striato da pennellate dello stesso colore della giacca. "Mi domando per cosa tu ti stia preparando con così tanta cura..."
"Tesoro, meno male che non mi hai chiesto per chi..." ribatté Magnus guardando Alec con un ghigno malizioso. 

 A Magnus piaceva stuzzicarlo, ultimamente. Trovava la gelosia di Alec adorabile e non riusciva a resistere all'impulso di tormentarlo a ogni occasione. L'immortalità aveva i suoi inconvenienti. Uno dei peggior era la noia. E l'esperienza secolare in fatto di amore lo aveva portato a considerare che, ancorché tutte estremamente passionali, le sue storie erano finite per due motivi solo: la morte del partner o la noia. Alec, pur essendo uno Shadowhunter e quindi sempre a rischio di morte per combattimento, era ancora troppo giovane per fargli temere che il loro rapporto terminasse per la prima ragione. Ma tre anni di pace nel Mondo delle Ombre stavano iniziando a rendere il secondo motivo un rischio effettivamente plausibile. Non già per se stesso. 

Magnus era più che felice, più che appagato dalla vita che conduceva con il suo giovane compagno. Non chiedeva altro che trascorrere le serate e tutto il tempo libero disponibile disteso a letto con Alec, a fare l'amore con lui oppure a leggere o a parlare del nulla. Alec aveva sviluppato una passione folle per la televisione, giocattolo infernale dei mondani, e per certe serie televisive che Simon gli aveva suggerito. Avevano sottoscritto un abbonamento premium a Netflix e molte delle loro serate le trascorrevano guardando una strana serie TV, The Mistfits, dove una serie di ragazzi adolescenti – e pertanto molto vicini all'età di Alec – un po' criminali, bisognava ammetterlo – venivano colpiti da un fulmine e acquistavano super-poteri, combinandone di tutti i colori. Per Magnus era il paradiso: Alec seminudo nel suo letto, mentre mangiava pop-corn e ogni tanto imprecava: "Per l'Angelo!" durante i passaggi più avventurosi o angoscianti della fiction, e lui ad accarezzargli quei muscoli gonfi, quel ventre piatto e invitante... Ma quanto tempo sarebbe passata prima che il giovane amante si fosse stancato di quella vita casalinga? Senza più nemici da combattere, o Nascosti da catturare e rimettere in riga, il Mondo delle Ombre era diventato un posto molto tranquillo, con tanta, troppa serenità e pochissime occasioni per farsi una bella e sana scarica di adrenalina in santa pace. E stuzzicarlo, tenerlo sulla corda, sembrava la soluzione migliore. Fagli capire che non doveva dare tutto per scontato, che lui, Magnus Bane, il Sommo stregone di New York non era scontato per niente. In realtà, in quasi settecento anni di vita, non si era mai sentito così vulnerabile. Aveva amato moltissimo ed era anche stato tanto riamato a sua volta, ma da che riusciva a ricordare, mai aveva provato emozioni così intense come con Alec. Come se il respiro non bastasse a irrorargli i polmoni. Come se sulla terra non vi fosse cibo abbastanza per saziare la sua voglia di mangiarsi il giovane Lightwood non solo in senso figurato. Come se l'acqua di tutto il globo terracqueo non fosse sufficiente a spegnere quell'arsura che lo portava a bere... Si guardò di nuovo allo specchio. Erano rughe quelle che vedeva ai lati degli occhi? Com'era possibile? Lui era immortale! Aveva smesso di invecchiare verso i ventotto, trentanni. Gli anni della sua più fulgida giovinezza. Ma forse, nei secoli, la pelle si era un po' screpolata, a tratti consumata e qualche piccola increspatura aveva iniziato a vedersi. Devo porvi rimedio, pensò. Avrebbe approfittato della Convocazione Straordinaria del Consiglio per parlare con Elìsora, una seelie sua amica, famosa per gli unguenti di bellezza.
"Uffa, Mag! Ci stai mettendo un'eternità!" sbuffò Alec. Aveva preso a chiamarlo Mag. Non che gli dispiacesse, certo, la familiarità con cui Alec lo trattava. Lo rendeva più sicuro, certamente più sereno rispetto ai propri dubbi. Ma gli faceva sempre un certo effetto: l'epoca attuale era così strana, questi anni 2000 così lontani da tutto ciò che aveva sperimentato finora! E i giovani si comportavano con una tale naturalezza da far sembrare le sue stravaganze come... vecchie. Il pensiero di stare invecchiando lo colpì duramente, turbandolo. Si voltò a guardare Alec negli occhi e rispose, senza valutare pienamente alle parole che stava per pronunciare.
"Ma tesoro mio! Questo è perché io sono... eterno!" Troppo tardi. Ormai lo aveva detto. E quella che doveva essere una battuta divertente colpì Alec in pieno petto, quasi fosse una delle frecce del suo arco. Vide il suo amato indietreggiare di un passo, l'espressione ferita sul volto. Il colore del suo bell'incarnato scivolò via, lasciando il posto a un pallore malato, il blu degli occhi bellissimi, che Magnus tanto amava, si spense in un grigio cupo.
"Hai ragione. Lo dimentico spesso." Rispose il giovane Lightwood. "Ti aspetto di sotto. Quando sei pronto. Fai con comodo."
"Alec, io non..." tentò di rimediare all'istante ma lo Shadowhunter del suo cuore era già sparito.

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NON DARE MAI PER SCONTATO IL MIO AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora