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L'aria di Edimburgo era decisamente più fredda di quella italiana.
Una ragazzina tredicenne si avvicinó al nuovo alloggio dubbiosa stringendo la mano al padre.

《Fa freddo qui》bisbigliò appena sforzandosi di iniziare a parlare inglese.

Suo padre continuava a discutere col proprietario di quello che sarebbe diventato il loro nuovo alloggio.

《Io... posso andare nel bar qui davanti?》chiese alla madre. La donna annuì facendole promettere che sarebbe tornata subito.

"Sweet Like Candy" segnava l'insegna ma una sbarra sostituiva l'ultima parola con "Slap".

《Dolce come uno schiaffo, carino》sussurró la ragazzina sapendo che le sue parole sarebbero state portate via come una foglia dal gelo di Edimburgo.
Non si accorse però che un ragazzino seduto con un computer in grembo la stava osservando.

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5 anni dopo.
Una ragazza dai lunghi capelli neri osservava l'insegna ormai arrugginita di quello che era stato il locale della sua adolescenza.
"Sweet Like Slap"

Entrò e senza nemmeno più ordinare il barista le portó il solito the caldo alla Vaniglia e due brioches.

《E se oggi avessi deciso di provare il the alla pesca?》disse la ragazza piegando le carnose labbra tinte di rosso in un ghigno furbo.

《Mi dispiace Andromeda con me non attacca》

Andromeda sorrise abbassando lo sguardo per soffiare sul the.

《Vengo qui da cinque anni e ancora non hai capito che non voglio che mi chiami Andromeda》

《E tu in cinque anni non hai ancora capito di avere un nome bellissimo》

《Chiamami per cognome Scott, perfavore》

《Mai, Andromeda, mai》scosse la testa l'uomo tornando alla cassa del suo locale.

La ragazza rimase da sola a guardare le strade deserte di Edimburgo.
Infondo era il 19 giugno, chi mai sarebbe stato sveglio alle 5:30. E per l'ennesima volta commise lo sbaglio di non girarsi o avrebbe notato che non era sola nel bar: avrebbe sicuramente incontrato due profondi occhi grigi guardarla intensamente.

Proprio come quel giorno, cinque anni prima e tutti quelli che seguirono.

Finita colazione Andromeda si alzó per tornare a casa.

《A presto Scott》salutò
《Ciao Andromeda Serra》la ragazza si ritrovó a pensare che c'era una cosa ancora più brutta del suo nome: il suo nome seguito dal cognome.

《Chiamami solo Serra!》piagnucolò uscendo facendo scappare una risatina al barista.

Entró nell'alloggio rivolgendo un sorriso al fratello quattordicenne, ma le sue labbra si piegarono in una smorfia quando vide i genitori fissarla preoccupati.

《Che c'è?》chiese curvando il viso di lato.

《È solo...》sua madre lanciò uno sguardo al marito che annuì《papà è stato trasferito ad Haarlem》

Entrambi la fissarono in attesa di una qualche reazione ma lei rimase immobile. Dopo qualche secondo alzò un sopraciglio prima di chiedere
《E allora?》

《non sei dispiaciuta di dover lasciar Edimburgo?》

La ragazza sbarrò gli occhi prima di scoppiare a ridere.

《Ah voi pensavate... Non ci credo》si piegò tenendosi lo stomaco, quando si fu calmata riprese:《Sono maggiorenne io rimango qui》

I genitori si scambiarono uno sguardo stupito.

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