Capitolo I

38 4 1
                                    


<<Giulia!>> mi richiamò mio padre. Intuii dal suo tono di voce che voleva parlare dei soldi che avevo ricevuto per Natale e per il mio compleanno.

<<Arrivo papà!>> dissi io alzandomi dalla sedia bianca, comparata all'Ikea circa due settimane prima. Lentamente mi infilai le ciabatte e camminai verso la cucina, dalla quale provenivano le voci della televisione che trasmetteva l'ennesima pubblicità.

Mi sedetti al mio posto, al capo della tavola, di fronte mio padre che cominciò immediatamente a parlare. <<Allora, hai deciso?>>

<<Sì papà, ho deciso, e so che voi mi direte "non puoi spendere così inutilmente i tuoi soldi", ma io voglio farlo e voi non me lo impedirete. Ho deciso di comprare un biglietto con il Meet & Greet per il Magcon Tour>> dissi convinta della mia decisione: in fondo era uno dei miei sogni più grandi..

<<Va bene, non ti ostacoleremo, ma poi non venire qui a dirci che te ne sei pentita, stupida>> disse mia madre con un tono duro. Io alzai le spalle e dissi <<Papà, domani mi potresti accompagnare a ricaricare la carta? Così posso prendere anche una cosa su ebay>> lui annuì e io mi alzai dalla sedia per poi ritornare nella mia stanza.

Mi sedetti sul letto e presi il mio cellulare tra le mani. Lo sbloccai e lo collegai alle casse bluetooth, entrai su spotify e misi la riproduzione casuale. Subito partì I Got You di Bebe Rexha, alzai il volume al massimo e cominciai a canticchiare la canzone a bassa voce. Tutti dicevano "hai una bella voce, tirala fuori" ma a me proprio non piaceva e me ne vergognavo abbastanza.

Dopo quella canzone partì Mercy di Shawn Mendes: amavo quel ragazzo, amavo quella canzone, aveva un significato molto importante per me. Non la cantavo mai, preferivo ascoltare solo la voce di Shawn. Alle parole di quella canzone, mi rilassai, e mi stesi sul letto sul quale ero seduta.

Aprii l'applicazione di whatsapp e cominciai a leggere i vari messaggi sul gruppo della classe. Parlavano sempre e solo di cazzate, mai di cose scolastiche. Okay, forse anche io non ero da meno, ma almeno a volte chiedevo i compiti...

Per ultima chat aprii quella con Emma, la ragazza per la quale avevo una cotta da un po' di tempo, non ci eravamo mai incontrate per davvero, ma io amavo come si comportava con me, era così dolce, e poi i suoi occhi blu, il suo sorriso AAAAH RAGAZZI LA VITA.

Lasciai la chat aperta e mi alzai dal letto avvicinandomi allo specchio. Mi guardai per alcuni secondi e poi distolsi lo sguardo: odiavo la mia immagine, il mio aspetto fisico, il mio comportamento strano (anche se per quello non potevo fare nulla se non provare a calmarmi con delle fottute pillole). Mi diressi verso l'armadio, lo aprii e ne tirai fuori dei jeans neri a vita alta e una maglia totalmente bianca. Li infilai velocemente e poi misi le Vans nere ed alte, presi il cellulare e risposi al messaggio di Emma con un "sono fuori e non ho internet, a dopo." per poi chiudere la chat e infilare il cellulare in tasca. Mi diressi verso la porta d'ingresso e uscii fuori, richiudendomela alle spalle; scesi di sotto e camminai fino alla fermata del bus, presi quello che mi portava al cimitero, entrai e camminai lentamente verso la lapide dove si trovava il mio migliore amico. Lui, oh lui, il ragazzo più forte che io abbia mai conosciuto: ma si sa', nessuno è sempre forte come desidera.

Mi sedetti davanti a lui e con un fazzoletto ripulii la sua foto. Quanto mi mancavano lui e il suo sorriso, i suoi abbracci caldi, i suoi capelli lunghi, calati sempre davanti al viso dai lineamenti dolci, quelle labbra sottili che mi lasciavano sempre dei piccoli baci su tutto il viso... Quel ragazzo era la mia ancora, ma le ancore affondano.

Sentii il cellulare vibrare in tasca e lo tirai fuori, leggendo il nome di mio padre sul display. <<Rispondo e torno, piccolo mio>> sussurrai, alzandomi e mettendomi in un angolo per poi trascinare il dito sullo schermo rispondendo alla chiamata.

-Vieni a casa, tra mezz'ora è pronta la cena.-

-Va bene papà, arrivo tra un po', cominciate pure a cenare.- dissi, per poi chiudere la chiamata e tornare dal mio migliore amico. Posai una mano e accarezzai lettera per lettera il suo nome: Matteo.

Passai il fazzoletto sul resto della lapide, ripulendola. <<Ci vediamo domani Matte, ti giuro che rimango un po' di più con te. Ti voglio bene, piccolino.>> sussurrai e lo salutai per poi camminare velocemente verso la fermata del bus, mettendo le cuffiette nelle orecchie e facendo partire i The 1975. Appena arrivò il bus, salii i tre scalini e cercai un posto a sedere, trovandone uno vicino ad un signore anziano. Mi sedetti abbassando il volume della musica e attivai la connessione dati del cellulare. Cominciarono ad arrivarmi i messaggi di alcuni gruppi, aprii la chat di Emma e vidi che aveva visualizzato senza rispondere, così decisi di scriverle io. "Hey, sono tornata ☺".

La risposta a quel messaggio arrivò in tarda serata, mentre stavo leggendo Percy Jackson: eroi dell'olimpo. L'eroe perduto. –"Hey Giz.". Da quella risposta capii che c'era qualcosa che non andava, così decisi di chiamarla, ma lei non rispose. Quindi, semplicemente, le risposi al messaggio "Che succede Em?". E da lì non arrivò più risposta, così posai il cellulare dopo averlo messo in carica. Mi alzai dal letto e presi i vestiti per poi andare a fare una doccia molto veloce, anche se al posto di lavarmi, pensai al mio migliore amico: sì, quello morto e sepolto sotto terra da quasi tre mesi.

Uscii dalla doccia dopo quasi un'ora e filai dritta sotto le coperte, addormentandomi tranquilla.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

My Dream. [ShawnMendes+MagconBoys]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora