Lo odio!
Io. Odio. Il. Mio. Capo.
Già vi vedo storcere il naso. Lo so, starete pensando: ecco la classica storia d'amore tra il boss e la segreteria dove lei e innamorata di lui ma ancora non lo sa, e tra i due nasce un amore impossibile contornato da tutti i prevedibili cliché del caso. Invece vi sbagliate, di grosso. Io voglio ucciderlo. A volte sogno di farlo. Sogno di investirlo con la macchina, o che lo faccio cadere dalle scale o addirittura che muore soffocato mentre beve un bicchiere d'acqua. Non sono pazza! Almeno credo. Spero solo di non essere uscita di testa.
Quindi se vi aspettate di leggere una storia d'amore, cambiate libro, io sto premeditando un omicidio.
Come sono arrivata a questo punto? La risposta è piuttosto semplice, quell'uomo che mi rifiuto perfino di chiamare per nome, mi tormenta da due anni ormai. E non è il solito "l'amore non è bello se non è litigarello" no, lui è proprio uno stronzo. Direi però che è il caso di iniziare dal principio, una volta ero una persona normale, senza istinti omicidi e non progettavo la sua morte.
‹‹Allora signorina, accetta? ››
Forse oggi, con il senno di poi mi rendo conto che è in questo esatto momento che ho commesso il mio primo errore. Il primo di tanti in realtà. Ma credo che questo sia stato il più grosso di tutti. Non dovevo accettare la sua proposta di lavoro! Ma all'epoca non vedevo l'ora di lavorare per lui. Lo ritenevo una grande mente. A 27 anni, solo tre più di me, era già a capo del ramo vendite della più grande multinazionale del settore cashmere, un traguardo davvero notevole.
Quando mi hanno offerto uno stage sottopagato in una grande azienda in città, ho lasciato il mio impiego da cameriera e mi sono buttata a capofitto nel nuovo lavoro. In fondo sono venuta in America proprio per questo. Un occasione!
Ma è così che sono iniziati i miei problemi.
Non sono ingenua, so che gli stagisti sono sottopagati, sfruttati e denigrati in ogni modo possibile: ero preparata a tutto questo, ma qui si è andati ben oltre.
Il lavoro di "Assistente direzionale" prevede mansioni che vanno dalla segreteria alle funzioni del manager. Non si tratta solo di filtrare le chiamate, spesso(quasi sempre) devo anche svolgere le mansioni della direzione. Quindi devo: controllare la posta in arrivo, intervenire alle riunioni, fissare gli appuntamenti, sovrintendere al lavoro d'ufficio e fornire assistenza al personale, organizzare e gestire gli archivi, raccogliere informazioni e compilare dati per pubblicazioni e rapporti, e ancora, risolvere i problemi di comunicazione, effettuare la supervisione di attività amministrative e commerciali: di fatto, il braccio destro del manager. Ma io non sono solo il braccio destro io sono la mamma, la nonna, la confidente, la ragazza, la donna delle pulizie, la chef... e mille altre mansioni che al momento non riesco neanche ad elencare.
Lui, pensavo fosse un genio della finanza, invece ho scoperto essere solo un uomo molto fortunato. Il genio che gli altri descrivono, non è lo stesso uomo che conosco io, e non mi venissero a dire il contrario, perché io so cose che loro non sanno e non sapranno mai.
La primavera mi ha sempre messo di buon umore. Uscire dal grigiore dell'inverno, godersi le giornate si sole, riscoprire i profumi credevi di aver dimenticato durante l'inverno, mi rende felice. E niente e nessuno è capace di scrollarmi di dosso il buon umore in una giornata come questa.
Puntuale come ogni mattina, saluto John il portiere del palazzo.
‹‹ Sei uno schianto Amelia. ››
‹‹ E tu un bugiardo.››Lo rimprovero sorridendo. I suoi complimenti mi mettono di buon umore e mi aiutano ad affrontare la giornata con uno spirito diverso. Passo il badge alle otto in punto. In due anni mai un minuto di ritardo, mai un giorno di ferie, mai un permesso.
STAI LEGGENDO
Caro Boss, addio!
ChickLitAmelia, le ha provate davvero tutte ma non riesce più ad andare avanti così. Vita sociale inesistente, lavoro da schiava, il capo è un tiranno e la sua migliore amica si sposa. E lei? Sente di aver perso l'orientamento, niente sta andando per il ver...