Miseriaccia! Ora cosa mi invento? ‹‹ Scusi era un'emergenza.›› In fondo è vero, è un'emergenza. Solo che non è questione di vita o di morte. Potrei definirla un'emergenza matrimoniale.
‹‹ Non importa. I cellulari non sono ammessi in nessun caso. Dopo tutti questi anni pensavo fosse chiaro.››
‹‹ Le ripeto era un'emergenza dovevo rispondere.>>
‹‹ Lasciamo perdere. Non deve ripetersi, mi ha capito?>>
‹‹ Certo.››
‹‹Venga mi segua nel mio ufficio. Dobbiamo programmare gli appuntamenti della settimana. ››
‹‹Certo›› Prendo il block notes e lo seguo lungo i corridoi.
‹‹Chiuda la porta›› Lo faccio, poi mi siedo sulla sedia di fronte alla sua scrivania.
‹‹Allora, dalla riunione di oggi sono emerse novità interessanti. I dati delle vendite di questo trimestre confermano un buon andamento generale, per questo la direzione sta pensando di espandersi e coprire un territorio più vasto. Questo significa che ci sarà un aumento della produzione e di nuovi punti vendita. Ed è qui che entriamo in campo noi... Saranno mesi impegnativi dovremmo organizzare indagini di mercato, statistiche, studiare i consumatori, il territorio e tutto ciò che serve per far si che i prodotti non rimangano invenduti. ››
Avete mai fatto caso che quando i superiori parlano di sacrifici, turni di lavoro stressanti usano sempre la prima persona plurale, ma quando si tratta di prendersi qualche merito parlano in prima persona singolare. Strano, vero?
Mi sento già male. Vedete quella ragazza pallida in volto con uno sguardo sbigottito? Esatto! Sono io. Non fraintendetemi amo il mio lavoro, ma già ora per rispettare le scadenze lavoro dieci ore al giorno compresi i sabati. Un maggiore carico di lavoro mi spaventa. E poi... ora come chiedo due giorni di ferie?
‹‹Mi segue?>>
‹‹Sì, certo. Ma...››
‹‹Ma, cosa? ››
‹‹Credo sia necessario cercare anche altre risorse, da sola non riesco a far fronte a questa mole di lavoro.››
‹‹ Mi sta dicendo quello che devo fare?>>
‹‹No assolutamente, io cercavo di essere utile. Non riusciremo a far fronte a tutto questo lavoro.››
‹‹Al momento la direzione non ha intenzione di assumere altro personale. Quindi dovrà farcela.›› Ecco che torna il singolare.
‹‹Ma...››
‹‹non mi interessa. Ora torniamo a noi... ›› Ed ecco il plurale.
Prendo appunti e seguo le sue direttive, ma non riesco ad essere attenta come dovrei.
‹‹Signorina! ››
‹‹Eh, sì mi scusi.››
‹‹Le dicevo che è tutto, può andare.››
‹‹Ah›› Raccolgo le mie cose e raggiungo la porta. Prima di uscire provo a domandargli le ferie. Se non lo faccio ora, non lo farò mai più. Saremmo così impegnati che passeranno i mesi senza neanche accorge cene. Non posso aspettare oltre.
‹‹Scusi, dovrei chiederle una cosa. Posso? ›› Sospira, e a fatica distoglie lo sguardo dal monitor del portatile per prestarmi attenzione.
‹‹Prego. ››
‹‹Il prossimo venerdì e sabato mi servirebbero due giorni di ferie. ››
‹‹Mi sta prendendo in giro?>>
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Caro Boss, addio!
ChickLitAmelia, le ha provate davvero tutte ma non riesce più ad andare avanti così. Vita sociale inesistente, lavoro da schiava, il capo è un tiranno e la sua migliore amica si sposa. E lei? Sente di aver perso l'orientamento, niente sta andando per il ver...