la fine dell'inizio

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-Dove sono?- si guarda intorno e vede solo nuvole. Una piccola distesa di nuvole tinte di arancione dal tramonto. Si guarda. Cosa erano quei vestiti? Non doveva portare ancora quelli da imperatore..?. ah già. Lui era morto. Lo aveva scelto lui. Aveva scelto di morire odiato da tutti per poter dare un futuro di pace all'umanità e a... Nunnaly. Chissà come stava. L'ultima volta che l'aveva vista era stato quando lei gli aveva toccato la mano e capito il piano suo e di Suzaku per lo “zero requiem”. Un piccolo sorriso amaro gli comparve in volto. Kallen, C.C, Nunnaly, Rival, la presidente, Suzaku... non aveva potuto salutare nessuno di loro. Guarda lontano, sorridendo. Alla fine era andato tutto secondo i suoi piani. Il mondo era diventato un mondo migliore. Un mondo a cui lui non avrebbe potuto partecipare. Abbassò lo sguardo e si guardò i piedi. Portava gli stessi vestiti che portava di solito prima di diventare Zero, i vestiti suoi. Di Leluoch Lamperouch. -Lelu!- una voce dolce e familiare lo chiamò. Conosceva quella voce. Era la voce che lo aveva stregato portando anche una persona fredda come lui ad amare. Si girò quasi con paura. La paura che gli dei si divertissero a dargli ancora dolore, un ultima volta. Una ragazza stava correndo verso di lui con un enorme sorriso stampato in viso. Aveva grandi occhi verdi da cui uscivano piccole lacrime di gioia. I lunghi capelli arancioni svolazzavano con lo stesso ritmo della sua corsa. Portava la divisa dell'istituto Ashford. Non poteva essere lei -Lelu!- invece era proprio lei. La ragazza che lo aveva rimproverato mille volte, che lo aveva truccato da gatto, che gli aveva rubato il cappello nel “giorno di Cupido”... La stessa ragazza che aveva ucciso per lui, la stessa ragazza a cui aveva cancellato la memoria per proteggerla, anche se non era servito a nulla. A ricordare lo scontro con Mao si morse il labbro dalla rabbia e la frustrazione. Dopo tanti sacrifici, lei era morta ugualmente. Una piccola lacrima traditrice si era fatta strada sulla sua guancia. -Shirley...- lo disse sotto voce come se avesse paura di quelle parole. -Lel...- Lelouch gli prese le spalle e l'abbraccio forte. La ragazza non sapeva come comportarsi. -Mi dispiace Shirley.- nella sua ascesa al potere per liberare il mondo dalle catene dell'odio aveva portato alla morte una moltitudine di persone a lui care. Si allontanò dalla ragazza impercettibilmente per poter poggiare la testa al suo petto. Guardava in basso per non far vedere gli occhi che diventavano lucidi. -Shirley mi dispiace.- non riusciva a dire, a pensare ad altro se non che gli dispiaceva. Lei lo aveva amato come Lelouch Lamperouch, come Lelouch di Britannia e perfino come Zero e lui come l'aveva ripagata? Prima uccidendo suo padre nello scontro a Narita e poi uccidendo lei stessa. E dire che lei voleva unirsi ai cavalieri neri pur di stare con lui. Quando stava per mettersi a piangere, sentì una mano gentile passargli sulla testa. Alzò velocemente lo sguardo e vide Shirley che lo accarezzava. -va tutto bene Lelu. Non è successo niente. Ora siamo insieme, no?- a quelle parole la fragile barriera di autocontrollo che si era creato cadde. Con un piccolo slancio di follia prese Shirley e la abbracciò forte -Shirley ti amo tanto!- la ragazza dopo un sorriso sorpreso ricambiò l'abbraccio e disse -anche io Lelu.- Era morto, certo, ma poteva dire che era felice. Forse, per essere veramente felice, avrebbe voluto salutare i suoi amici un'ultima volta. -Ma che carini che siete!- era la voce dolce e giovane della sua sorellina. -Nunnaly!- Leluch spezzò l'abbraccio e iniziò a guardarsi in torno. Era morta anche lei? Il suo sacrificio non era valso nulla? Una piccola sfera di luce apparve dal cielo ed iniziò a girare tra i corpi dei due ragazzi per poi andare davanti a loro ed espandersi fino a diventare un grande rettangolo bianco. Attraverso la luce della figura iniziarono a intravedersi piccole silhouette. Due erano sedute ed altre due in piedi. Le figure si fecero sempre più nitide, fino a che furono perfettamente riconoscibili. -Nunnaly, Suzaku, Kallen...- quando veniva pronunciato il loro nome i suoi amici sorridevano. Insieme a loro c'era anche una strana ragazza. Aveva i capelli di un nero che sembrava viola, aveva degli occhi particolari: uno era così chiaro che sembrava bianco mentre l'altro era rosso con il simbolo del Geass dentro. Chi era quella ragazza? Come faceva ad avere il Geass? Come... -mi chiamo Aelita.- disse la ragazza come se gli avesse letto nel pensiero. -sì Lelouch. Posso leggere i tuoi pensieri. Il mio Geass permette di parlare con i morti se così si può dire. Quando ho visto la luce della tua anima arrivare nell'altro mondo...- la luce della mia anima?- Il volto della ragazza era inespressivo. -Devi sapere che quando una persona si sacrifica diventa una stella luminosa. Molto spesso le luci sono piccole e lontane. Più c'era la guerra e più diminuivano, ma quando hanno dato la notizia della morte dell'imperatore di Britannia, una luce così intensa da accecarmi è apparsa nel cielo. Ho visto tutto. Il tuo sacrificio per il mondo è stata la cosa più bella e luminosa che sia successa da tanto tempo. Guardando la tua anima ho visto i tuoi desideri e ho pensato di poterne realizzare almeno uno.- Quindi questa ragazza aveva usato il suo Geass per permettergli di dire addio come si doveva. -Pensavi di andartene senza salutare, Zero?- chiese Kalen con un sorriso strafottente. Leluch rispose al sorriso e chiese -Come va li fuori?- -Bene. Grazie al tuo sacrificio il mondo è diventato il mondo che desideravi per me.- disse Nunnaly -però mi manchi, fratello.- -Anche tu mi manchi Nunnaly.- Era uno spettacolo poter vedere quegli occhi blu cobalto rimasti chiusi per così tanto tempo. I suoi amici gli raccontarono tutto ciò che era successo e lui non poté fare a meno di sorridere. Man mano che raccontavano e Leluch sorrideva, i piedi di lui e di Shirley iniziavano a scomparire in piccole palline luminose. -Cosa succede?- chiese preoccupato Suzaku vedendo il suo amico scomparire. -E' normale: ora che non ha più niente da fare se ne sta andando definitivamente.- Gli occhi di Suzaku e quelli dell'amico si incrociarono. Andava bene così, era felice. Ma forse... un altro piccolo desiderio. Una piccola richiesta. Si girò guardando il pianeta rosso sopra le loro teste e fece una piccola domanda interiore. Una piccola richiesta, un piccolo desiderio. Sentì come una vibrazione. Era stata accolta. -Ci vediamo presto Nunnaly.- e detto questo scomparì. Ma non per sempre. Sarebbe tornato perché si sa, l'erba cattiva non muore mai. Pochi mesi dopo Nunnaly era nel giardino del governo. Due donne giapponesi avevano chiesto un'udienza con lei. Volevano che benedicesse i nuovi nati. Quando Nunnaly li prese in braccio gli scappò una lacrima. Erano un maschio ed una femmina. Il bambino aveva un piccolo ciuffo nero mentre la bambina aveva sulla testa dei piccoli peletti color arancio. -Hai mantenuto la tua promessa Leluch...- e abbracciò i due piccoli ritornanti. Intanto, dietro un angolo, una ragazzina dai capelli viola e dagli occhi bianchi sorrideva: non poteva vedere il volto piangente di gioia di Nunnaly, così come non aveva mai potuto vedere un volto che sorrideva, ma poteva avvertirne la felicità. La felicità è del color del vetro. Non la vedi ma c'è e la prova è che riflette la luce.

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