Buio. È tutto buio. Corro lontano dalla casa delle vacanze. Ho male alle gambe e a un braccio. Ad un certo punto, mentre arranco carponi sulla strada, incontro un cancello. Mi metto a suonare e a gridare aiuto. Sento la porta aprirsi, delle braccia raccogliermi, poi tutto nero.
Mi sono appena svegliata. Ho i fascicoli MITHOS di fianco. Mi metto a sedere e ne prendo uno. È quello di Ermes, uno dei miei dei preferiti. Lo inizio a leggere. Lo finisco in pochi minuti. Ne prendo un altro. Ade, un altro tra i miei preferiti. Leggo pure quello, e poi quello di Apollo e quello di Zeus. Sto leggendo quello di Pan, il dio delle selve, quando entrano due persone.
Una è una donna sulla trentina, bionda e dall'aria gentile, in camicietta nera e jeans grigi. L'altro è un ragazzo, di poco più di vent'anni, i capelli lunghi e castani tirati all'indietro, gli occhi intelligenti color nocciola. Indossa un gilet beige sopra una camicia nera con la cravatta bianca. Chiudo il libretto e lo appoggio sulle gambe. Sono in ospedale, me ne rendo conto solo adesso. -Tu sei Robin vero? - chiede la donna. Annuisco. -Io sono Jennifer Jerau, ma puoi chiamarmi JJ. Lui é il dottor Spencer Reid. Siamo dell FBI- presenta indicando il ragazzo. "Niente male il dottore" penso. -Ti ricordi qualcosa? - chiede il dottore. -Ricordo un elmo spartano e un forcone. Mi fa male dappertutto. Il tizio è entrato nella mia stanza rompendo la finestra, io mi sono svegliata e ho fatto per scappare, ma lui mi ha tirato un colpo con il bastone del tridente. Poi non ci ho visto bene, ma credo di aver sentito le urla dei miei genitori, e dopo sono scappata. - . Reid guarda JJ e poi posa guli occhi sul libretto di Pan, bagnato dalle mie lacrime. Guarda gli altri fascicoli, la mia collana con il ciondolo a forma di chiave di Ade e il tridente che mi sono disegnata sul braccio con l'indelebile blu questa mattina. È davvero carino. Io raccolgo un altro libretto, stavolta di Ares, e lo stringo. È il preferito di mio padre. Gliel'ho letto miliardi di volte. Lo apro. La figura in armatura nera di Ares, armato a piu non posso. Squilla il telefono di JJ. Va a rispondere. Intanto io leggo il fascicolo, "Ares dalla furia selvaggia". Leggo di nuovo quello di Ade, perché Reid mi ha chiesto di farlo, ma a voce alta. Il Signore degli Inferi è il dio che mi rappresenta. JJ torna. Guarda Reid. Poi sussurra, piena di compassione e dispiacere:- I tuoi genitori sono stati trovati. Morti. Mi dispiace moltissimo, Robin, ma siamo arrivati troppo tardi. Cercheremo di aiutarti. Hai dei parenti, degli amici?-. Scuoto la testa. Io non ho amici. Non ho parenti. I miei genitori erano figli unici, e i miei nonni sono morti. I loro amici non mi vogliono mai. Appoggio la testa sulle ginocchia e piango. Mi fa male tutto. Sento dei passi avvicinarsi. Alzo la testa. Sono altre persone, altri dell FBI. Un uomo alto dai capelli scuri e dallo sguardo severo, un ragazzo mulatto pelato e muscoloso, un uomo di mezza età dai capelli grigi e dal portamento quasi regale, una donna dell età di JJ con lunghi capelli neri e un altra donna, con i capelli rossi e blu, un vestito a fiori ed innumerevoli anelli.
-Loro sono i nostri amici. Aaron Hotchner, Derek Morgan, David Rossi, Emily Prentiss e Penelope Garcia. Ragazzi, lei è Robin Moore. 14 anni. Adesso orfana.
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Criminal Minds; Dei ed Eroi
RandomCiao, questa e la mia prima fanfiction su Criminal Minds. Amo Reid e in questa storia si vede bene. Mi immedesimerò in una quattordicenne a cui è morta la famiglia, e con una straordinaria conoscenza della storia...