Unica parte

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Quella sera la riunione degli ufficiali del corpo di ricerca era andata avanti fino a molto tardi e non si era concluso molto. Hanji Zoe, stanca, barcollo fino al dormitorio delle ragazze, indossó il pigiama e si infilò sotto le coperte. Stava per addormentarsi quando sentì un flebile singhiozzo proveniente dal letto accanto al suo.
Sascha Blause, soldato semplice. Era sempre stata una ragazza allegra anche se, al ritorno dalle missioni era sempre sconvolta, ma chi non lo era? Comunque era raro vedere un membro del corpo di ricerca, i soldati più forti dell'esercito, piangere. Certo, i traumi erano frequenti ed era difficile non pensare ai propri amici e compagni divorati da creature giganti dal sorriso inquietante. Ma non c'era tempo per le lacrime, l'importante era sopravvivere, e talvolta persino la vita stessa perdeva importanza.

Hanji si girò sul fianco e si rivolse alla ragazza <Sascha, che succede?> < nulla, sto bene...> rispose lei asciugandosi gli occhi scostando i capelli sciolti dal viso. <È solo che ho visto troppo dolore, anche se è normale qui>.
Il caposquadra cercò di cogliere il punto e chiese a Sascha se aveva perso qualcuno durante la spedizione a cui avevano preso parte due giorni prima. < No, nessuno in particolare, ma vedere quel gigante uccidere persone come mosche...> la voce di Sascha si spezzò ma si impose di rimanere calma, quindi disse dura con se stessa < non è stata la cosa peggiore che ho visto.>
< Ti va... di parlarne?> chiese Hanji confusa
< È per via di mia sorella... Abitavamo nel wall Maria con mia madre. Lei era così dolce... Quando eravamo piccole e io mi trovavo in una brutta situazione lei mi portava da mangiare le patate bollite. Da allora le adoro. Mi fanno sentire al sicuro...Sarei dovuta esserci io al suo posto!> < Mi dispiace...> < Nostra madre era nel wall rose per lavoro quando è successo > continuò <Appena ho sentito la terra tremare sono uscita di casa. Quando ho pensato a mia sorella era troppo tardi. Un gigante l'aveva afferrata e l'aveva infilata nella sua bocca. Ma la parte superiore del suo corpo era ancora fuori. Lei mi ha fissata tra le lacrime, mi ha chiesto aiuto, e io non ho fatto niente, l'ho fissata a mia volta... Poi il suo volto è scomparso nella gola del gigante>
Sascha strinse gli occhi e si raggomitolò nella coperta reprimendo un conato di vomito. Hanji allungò il braccio e prese la mano dell'amica, non sapeva che fare. < È per lei che ti sei arruolata?> < Mi sono sentita una codarda e non volevo che mi capitasse ancora di assistere ad una scena del genere senza poter reagire. Ma poi è successo. Dopo cinque anni di addestramento ero ormai un sodato e i giganti hanno attaccato di nuovo a throst. Il primo a morire è stato Thomas e gli è successo esattamente ciò che è successo a mia sorella. Mi ha guardato con gli stessi occhi, gli occhi di chi sa di stare per morire e ti implora di fare qualcosa, un ultimo gesto disperato. Ma io sono rimasta lì, su quel tetto, a osservare mentre il gigante lo inghiottiva.> <è terribile!> esclamò Hanji sconvolta da quanto dolore racchiudesse una ragazza tanto dolce e allegra.
<Capita a tutti i soldati di perdere i propri compagni. Dicono che per essere un buon soldato devi rinunciare alla tua umanità.> <Io non penso> intervenì Hanji <Non si può rinunciare alla propria umanità, si può seppellire nel profondo ma prima o poi salta fuori. Pensa al capitano Levi. Sembra così duro ma lo fa solo per non perdere il proprio potere. Ma alla fine la sua umanità è saltata fuori. Sai, noi siamo amici fin dal l'addestramento. Ho capito subito che si era innamorato di Petra. Quando lei è morta lui le ha scucito lo stemma delle ali della libertà e lo ha messo nella sua tasca. Da allora quando a paura lo stringe. Al funerale di Petra ho visto, alla luce del fuoco che incendiava i pochi cadaveri giunti fino alle mura, che Levi aveva lo stemma tra le dita e lo fissava triste. Poi lo ha stretto al cuore e lo ha rimesso in tasca.> ci fu un piccolo silenzio, poi Sascha sussurrò <Povera Petra, era così dolce. Ed era follemente innamorata del capitano...> <Quindi hai capito? Devi combattere anche per chi non può più farlo. Devi prometterlo. A tua sorella.> < Lo prometto > < bene. Allora ti consiglierei di dormire. Domani sarà una giornata molto impegnativa.> Hanji guardò Sascha . Dormiva tranquillamente. Con i capelli ancora bagnati dalle lacrime della ragazza patata.

Le lacrime della ragazza patataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora