La nave solcava le onde facendo innalzare spruzzi d'acqua gelida e salmastra che arrivavano a sfiorare i volti delle persone affacciati lungo la fiancata.
Ormai mancava poco,si disse Zafi.
E infatti,ecco che la nave rallentava ed infine attraccava.Decine di persone si riversarono lungo il molo ma lei se la prese con calma.
Suo cugino Ugo,dietro di lei,stava prendendo i loro bauli rivestiti di una pelle quasi del tutto staccata.Un uomo le passò accanto calpestandole un lembo della gonna e non si scusò neppure.
La ragazza alzò gli occhi al cielo e scese sollevando le gonne cosí che non toccassero terra.
Dietro di lei Ugo arrancava con i due bauli emettendo versi di disapprovazione.Era un ragazzo smilzo e mingherlino con una matassa di capelli rossi e arruffati e una spruzzata di lentiggini sotto i piccoli occhi neri.
Quando giunsero entrambi sul molo,era cosí sudato che sembrava avesse corso da New York a Londra,invece che essere andato con la nave.-Ugo,sicuro di farcela?-chiese Zafira preoccupata mentre tentava di attirare l'attenzione di una carrozza.
-Sicurissimo-rispose il ragazzo con l'ennesimo verso dovuto allo sforzo per issare i pesanti bauli sulla carrozza.
-Siamo arrivati,credo-osservò Zafira indicando con una mano inguantata il complesso al di fuori del finestrino.
Il cocchiere aiutó Ugo con i bauli e poi entrarono nell'edificio grigiastro.
Il pavimento era sudicio ,tanto che Zafi,disgustata,si alzò nuovamente la veste per riuscire a camminare in quella poltiglia.<<Signor Dolmes,signora,prego>>biascicò una voce.Una donna uscí da un anfratto buio e Zafira quasi indietreggiò.
La donna aveva una mole sproporzionata per il suo vestito che era cosí tirato che la ragazza provó pena per le cuciture.I capelli erano bianchi ma striati di rosso e di una bizzarra sostanza nera simile a melma.Erano un grovigliò all'apparenza indistricabile.Aveva uno spacco sul labbro e stringeva in mano una bottiglia di gin di cui aveva anche una generosa chiazza sul corpetto.
Senza preoccuparsi dei suoi ospiti,bevve un lungo sorso di alcolico di cui la maggior parte si riversò a fare compagnia alla macchia sul vestito.-Sapete dirci dove si trova Oliver Dolmes?Sapevamo che l'avremmo trovato qui-mormorò Ugo,intimorito dalla signora.
Essa lo ignorò nuovamente e si riportò alle labbra la bottiglia.Solo quando tutto il liquido fu terminato si degnò di rispondere : -ah sí,sará in una stanza al piano di sopra.Andate pure-
Si allontanò barcollando e borbottando qualcosa che suonava come una poesia dedicata al gin.Ugo porse il braccio alla cugina ma ella scosse la testa e si avviò da sola su per la scala continuando a tenere su il vestito.
Aprí una porta a caso pensando che poi i guanti sarebbero stati certamente da buttare e fu fortunata : suo fratello era lí.
Un tempo Oliver era stato un bel ragazzo,con i suoi riccioli castani e gli occhi color smeraldo che facevano risplendere il suo sorriso con tanto di fossetta.Ora era in uno stato pietoso,tanto che Ugo di primo acchito non lo riconobbe.
I capelli erano umidi e appiccicati alle tempie,il volto era arrossato e i vestiti striati di sporco e sbrindellati.Aveva diversi graffi sul volto e stringeva spasmodicamente una bottiglia.-Zafi!-esclamò appena la vide.Si alzò dal letto per dirigersi verso di lei ma sbandò pericolosamente tanto che Zafira si ritrovò a sorreggerlo.
Lo fece sedere di nuovo e gli accarezzò la mano.-Oliver,come sei finito qui?-
Il ragazzo singhiozzò stringendo più forte la bottiglia.-Zafi,dobbiamo fare qualcosa-decretò Ugo-vado a cercare qualcuno-
Cosí dicendo uscí e Zafira prese ad accarezzare i capelli del fratello maggiore che seguitava a piangere stringendo la bottiglia e tremando.Quando Ugo tornò Oliver ronfava tra le braccia della sorella e si lasciò così esaminare dal dottore.
-È solo ubriaco-spiegò quest'ultimo a Ugo-bisogna portarlo via-
Lo portarono in carrozza e gli fecero bere molta acqua.Quando parve essersi abbastanza ripreso,Ugo azzardò una domanda : -cosa facevi lí,Oliver?-
-Io non...Zafi,non volevo finire lí.Quando ho lasciato te e Ugo pensavo che avrei fatto soldi qui a Londra.Poi però è successa una cosa strana,inspiegabile...Non mi credereste se ve la raccontassi.Ho perso tutto,mi serviva un rifugio e non ho trovato di meglio.Sono riuscito a spedirvi quella lettera in cui vi dicevo di non partire ma Ursula,la padrona, l'ha intercettata e vi ha scritto di venirmi ad aiutare.Pensava di potervi derubare-
-Non abbiamo dove andare-capí Zafira-a New York la casa è stata venduta ,siamo soli e senza un soldo-
-Il dottore ha issato il mio baule sulla carrozza-mormorò Oliver -ho le tue cose ,Zafi.Ti avevo preso un bel vestito nuovo con tanto di cappellino e libri,tanti libri-
Nonostante la situazione,lo sguardo della ragazza si illuminò.
Iniziarono a parlare e cosí Ugo pregò il cocchiere di portarli in un 'osteria.
Riuscí a pagare la carrozza e poi prese a contrattare con l'oste.
Riuscí ad ottenere una stanza e un pasto con i pochi soldi che gli rimanevano e lui e Oliver presero i bauli trasportandoli dentro.-È vergognoso che abbiano messo una signora con due uomini-sbottò Oliver mentre si sedeva sul proprio letto.
Zafira scrollò le spalle come a dire che non le importava e si recò nel bagno per infilarsi la camicia da notte e la vestaglia.
Una volta che lo ebbe fatto,prese un libro dal baule e iniziò a leggere sfruttando la poca luce proveniente da un mozzicone di candela.Quando si fu esaurito,si tolse la vestaglia rimanendo in camicia da notte e cadde nel sonno.Si svegliò qualche ora dopo,sentendo il fratello parlare nel sonno.
Si infilò la vestaglia e lo raggiunse scuotendolo delicatamente per una spalla.Egli si svegliò e sbattè più volte le palpebre per poi puntare i suoi strabilianti occhi verdi su di lei.-Zafi-mugolò aggrappandosi a lei-Zafi-ripetè disperato.
Quest'ultima le accarezzò i capelli cercando di rassicurarlo ma una domanda premeva prepotentemente sulle sue labbra e fu costretta a pronunciarla : -come sei finito in quel posto orribile?--Fidati,Zafira- rispose lui,la voce ridotta ad un amaro sussurro-per le persone come me hanno un posto assai peggiore-
Spazio autrice :
Sarei felice di sapere cosa ne pensate di questo primo assaggio della storia.
Vi ricordo che la copertina è a cura di EliToma03(bravissima nel realizzarle)e che la storia non è stata pubblicata solo qui ma anche sul profilo di FantasySofy.
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Zafira,duchessa del vento
FantasyL'Okhalama.Un istituto,un carcere,una sede per esperimenti...Qualunque cosa sia,cosa c'è dentro è certo : abomini della natura,creature che,secondo i Dominatori,sarebbero pericolose per la civiltá. È all'Okhalama che finiscono Zafira e Oliver,ancora...