Trenta

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Siamo scappati dalla festa senza avvisare nessuno, perché noi siamo più importanti di qualsiasi altra cosa. Non dobbiamo perdere tempo e ciò che abbiamo da dire entrambi è fondamentale per la nostra amicizia. Non voglio perdere Shawn e lui non vuole perdere me, ma non possiamo più lottare contro i nostri sentimenti. Siamo cresciuti, ormai, scappare non è più opportuno.

«Perché hai tagliato i capelli?» chiede Shawn, toccando le punte con la mano. Sfiora la mia guancia e un brivido percorre il mio corpo; il respiro si fa più affannoso, il battito del cuore più veloce. Ecco l'effetto che mi fa, non posso negare nulla a questo punto. Porto la mia mano sopra la sua e lo guido verso il mio viso. Non sposto gli occhi dai suoi, che mi fissano e leggono nella mia mente.

«Volevo un cambiamento evidente.» confesso, accennando un sorriso. Shawn accarezza il mio viso, muovendo il pollice lentamente e procurandomi brividi di piacere e nostalgia. Mi era mancato il suo tocco delicato, le sue mani callose, le dita lunghe e affusolate.

«Sei bella anche così, sei sempre bella.» sussurra, sorridendo. Non sento più il cuore battere nel mio petto, i polmoni pompare aria o il cervello funzionare e realizzare completamente le sue parole. 'Felice' è troppo banale per definire il mio stato d'animo in questo momento. Sono al settimo cielo, totalmente sopra le nuvole. Mi è difficile concentrarmi e pensare con la testa, eppure credo che in questo momento la ragione non sia fondamentale, perché è il cuore che comanda le mie mosse e le mie parole.

«Nemmeno tu scherzi.» ammetto, facendo la linguaccia. Shawn ridacchia, avvolgendo le mie spalle con il suo braccio. Superiamo le nostre case e proseguiamo per il viale, l'uno accanto all'altra. È sempre così piacevole la presenza di questo ragazzo, sorridente e solare, che tuttavia apprezzo soltanto ora. Prima era un'abitudine averlo al mio fianco, scherzare con lui, chiacchierare e ridere, era quotidiano. Dopo questo periodo di distanza, causato principalmente dal mio stupido comportamento, anche una semplice passeggiata come questa è un regalo per me. Abbiamo chiacchierato lungo il tragitto, principalmente dei miei genitori e del mio trasferimento. Nonostante le cose non siano andate per il verso giusto, Shawn ha comunque trovato carina l'idea della mia sorpresa e ha ammesso di aver reagito in modo esagerato. Invece, io lo capisco perfettamente, perché prima o poi le persone si stancano di me e Shawn non è l'eccezione in questo caso.

«Perché non volevi più parlarmi?» azzardo poi, bloccando le mie gambe e afferrando la sua mano. Shawn si volta verso di me e mi osserva attentamente, notando il velo di tristezza che ricopre ogni parte del mio corpo.

«Dovevo riflettere e vederti ogni giorno peggiorava soltanto le cose.» risponde, prendendo le mie mani tra le sue. Non capisco ciò che voglia intendere, nonostante stia cercando di arrivare ad una spiegazione sensata. Shawn si morde il labbro ed io non posso fare a meno di fissare la sua bocca, vogliosa di averla tutta per me.

«Perché?»

«Tu sei sempre stata la mia ragazza, anche se non abbiamo mai avuto una relazione. Sei sempre stata mia, dal principio. Jasper è stato soltanto uno stronzo ma tu non sembravi accorgertene. Ho tentato di portarti via da lui, ci ho provato davvero. Tu, invece, non volevi allontanarlo e saperti con lui mi ha distrutto.» Prende una pausa, abbassando lo sguardo. Mi limito soltanto a posare le mie labbra sulle sue, con delicatezza e nostalgia, dimenticando ogni cosa e problema attorno a noi.

Siamo io e lui adesso, noi.

«KimKim» mormora, guardandomi negli occhi. Poi, sorride notando la mia espressione a dir poco felice. Sono completa ora e non mi manca nulla. Shawn è sempre stata la mia priorità, ma gli anni trascorsi a Boston sembravano averci allontanati. Eppure, ora siamo più forti, vivi, felici che mai.

Ti Scatterò Una Foto | Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora