Ricordo le lacrime che tagliavano ilviso di mia madre, gli occhi rossi e pronti a riversare un lago dilacrime due militari alla porta che dicevano che era ora di andare,cosi ho afferrato il mio borsone nero; era una vecchia borsa cheusavo per andare in palestra, piena di segni e polvere; cosi dopoaver abbracciato mio fratello Ivan che mi guardava piangendo epregandomi di non andarmene, aveva solo dieci anni, dopo averabbracciato mia madre, sono uscito dalla porta con i due soldati, edopo aver sceso le dieci rampe di scale del mio palazzo,siamoarrivati in quello che chiamavo cortile, anche se in realtà era unparcheggio di cemento grigio circondato da palazzi di quindici pianidello stesso colore, dopo essermi voltato per salutare per l'ultimavolta casa mia, un piccolo trilocale logoro, sporco e freddoall'ottavo piano di un palazzo grigio, quando uno dei soldatim'afferra il braccio con forza e mi fa sedere sul retro di un furgonegrigio, quando siamo partiti avevo mille pensieri in testa, e gliocchi pieni di lacrime; la polvere m'entrava nelle narici e negliocchi, ero seduto su una panca in metallo sul retro del furgonecoperto da un telo verde, ero circondato da altri dodici ragazzi didiciotto anni come me, ma loro al contrario di me era no esaltatieuforici all'idea di andare al fronte, proprio non li capisco, non sirendono conto che stanno per rischiare la vita; no erano solo lupiassetati di sangue senza alcun interesse del motivo di questa guerra.
Dopo mezzora di viaggio per viepolverose siamo arrivati alla caserma, c hanno fatto scendere dalfurgone e dato l'ordine di metterci in fila e non fiatare, ci siamomessi in riga e avevo il cuore che stava esplodendo, quando le portedi lego si sono spalancate, è uscito un uomo alto e tanto muscolosoche oscurava il sole, pantaloni mimetici e una maglietta verde olivaaderente che metteva in risalto i suoi muscoli, lo sguardo di unkiller e una cicatrice sul bicipite destro, ha iniziato a osservarciminuziosamente in cerca di ogni difetto, ero a meta della filaquando è arrivato a me ho sentito il suo fiato sul collo mentre migirava intorno come un avvoltoio attorno ad un cadavere, avevo ilcuore che stava esplodendo, evitavo di respirare, non appena se neandato il mio cuore ha iniziato a battere normalmente, poi con unavoce tanto profonda da far tremare la terra , c ha ordinato diandare dentro e di sistemarci nei dormitori che erano infondo alcorridoio del secondo piano.
La caserma era scura c'erano pochissimeluci e quelle presenti erano fioche, i muri di due colori, la parteinferiore gialla e quella superiore grigia, appena entrati ci siamotrovati davanti un lungo corridoio con quatto stanze per lato, ilcorridoio era scuro, l'abbiamo attraversato e ci siamo trovatidavanti una rampa di scale con un corrimano di legno scuro, quandosiamo arrivati al dormitorio dopo aver percorso un altro corridoioidentico a quello del piano inferiore, ci siamo sistemati, e iragazzi che erano con me hanno iniziato a litigare come bambini ingita scolastica, per chi doveva dormire sopra o sotto, io ho preso un posto sotto, dato che i letti erano abbastanza vecchi, il lettosopra era sostenuto solo da delle sbarre d'alluminio saldate allesponde del letto sotto, la stanza era tutta grigia e fredda, c'erauna finestra che dava sulla strada con difronte un palazzo che miricordava casa, il giorno dopo sono arrivate le prime lettere dallefamiglie e a me oltre che hai saluti di mia madre e mio fratello,c'era un diario nero, dentro c'era un foglio piegato con su scritto"per il mio fratellone che per me è sempre stato un supereroe, orafratellone dimostralo al mondo scrivi tutto quello che ti succede;per me sei il migliore Ivan "cosi ho chiesto una penna a quello chedormiva sopra di me, con l'intenzione di non deludere mio fratello.
Il giorno dopo siamo partiti per ilfronte..
il mio nome è Sebastian e son unsoldato del esercito Ucraino e questo diario è per mio fratello
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The War
Randomil conflitto in Ucraina , visto attreaverso gli occhi di un ragazzo di diciotto anni che scirve un diario per tener fede alla promessa fatta la fratello