Capitolo 4

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Tremavo.
Stavo tremando.
<<Non vedo l'ora di vederti stasera ;)
D.>>
Quelle parole rimbombavano dentro di me.
Non avrei mai pensato che il suo ritorno potesse avere un effetto del genere su di me.
Dio stavo seriamente tremando.
Mi stava irritando più del solito quel suo comportamento da psicopatico.
Dio se mi irritava.
Quel cazzo di messaggio mi aveva ufficialmente rovinato la serata, e quindi la nottata successiva.
Vaffanculo Dylan.
Vaffanculo.
Dylan riusciva sempre a rovinare tutto.
Dylan aveva distrutto tutto.
Dylan mi aveva tolto una parte stupenda dell'adolescenza.
Dylan mi aveva fatta diventare piena di insicurezze.
Dylan mi aveva tolto la passione per il mare.
Dylan mi aveva fatto diventare un'insicura del cazzo che si vergognava perfino a mettersi in intimo davanti a se stessa.
Dylan mi aveva portato via con se.
Nonostante non avesse fatto più di tanto.
Che cazzo dico.
Dylan aveva fatto molto più di un leggero "più di tanto".
Dylan mi aveva rovinato la vita.
Tirai su con il naso e, senza dare una spiegazione alle ragazze, presi il telefono, le cuffie e mi avviai sul balcone in camera di Maddie.
Avevo bisogno di stare da sola.
"Sara?" Mi urló Madison spengendo l'arricciacapelli.
"Sara! Dove vai?!" Sentii Emily urlarmi dietro.
Mi girai e impallidì appena vide la mia faccia, evidentemente avevo l'espressione di un fantasma.
"Sara che succede?" Mi disse Emily abbracciandomi.
In questo momento avevo proprio bisogno di un abbraccio.
Iniziai a piangere e quel poco accenno di mascara che avevo messo nel pomeriggio ricoprì le mie guance.
"Mi ha inviato un messaggio" dissi solamente facendo vedere loro il cellulare.
"Ma lui sta male di mente" commentó Madison.
"Cazzo che coglione che è" aggiunse Emily.
"Stasera starai tutto il tempo con noi tranquilla" continuó Madison.
"E con Ashton" mi ammiccó Emily e scoppiammo a ridere.
"Ragazze io ho seriamente paura di Dylan" ammisi.
Non avevo paura che mi potesse fare del male fisicamente ma ero terrorizzata dal fatto che ci sarei potuta ricascare.
Ero terrorizzata al pensiero.
Dylan usava le persone.
Dylan mi aveva usato.
Dylan mi avrebbe potuto usare nuovamente.
Soluzione? Sarei dovuta stare alla larga da Dylan.
"Non ti farà niente e nemmeno ti parlerà finché starai con noi" disse Emily.
"E con Ashton"mi ammiccó Madison stavolta.
"Non piangere per un coglione come lui" disse Madison stringendomi a sè.
"Sono certa di aver vissuto questa situazione almeno un milione di volte" rise Em cercando di tirarmi su il morale.
"Sara tu sei una ragazza fantastica, in questi anni ce lo hai dimostrato e soprattutto in questi tre anni.
Ti sei fatta forza da sola, certo con il nostro aiuto, ma soprattutto grazie a te stessa e alla persona che sei.
Quello che voglio dire è che se sei stata in grado di affrontare una situazione così grande da sola, non crollare nuovamente per uno stupido messaggio."
"Sul serio Sara, lui non merita nemmeno un chicco d'uva da parte tua." Continuó Maddie.
"Concordo con Maddie sull'ultima frase" sorrise Emily togliendomi il mascara dal viso.
Andammo a cena e poco dopo tornammo su per truccarci.
O meglio, loro si truccarono mentre io mi divertii a farmi foto con gli effetti di snapchat cercando di pensare il meno possibile a Dylan.
Quel messaggio mi aveva davvero sconvolto.
Mi aveva devastato nel vero senso della parola.
Ero ancora dubbiosa sul motivo per cui fosse tornato ma d'altronde non sapevo nemmeno con esattezza perché se ne era andato.
Dopo essere stata umiliata pubblicamente da Dylan decisi che avrei tagliato i ponti con lui sotto ogni punto di vista e così chiesi alle ragazze di non dirmi più niente su di lui.
Alla fine, oltre al mascara, mi passarono un "lieve" ombretto brillantinato trasparente.
Sembrava che mi stessi per sposare.
Shawn dove sei?
Se mi avessero obbligato a sposarmi, avrei voluto farlo con Shawn Mendes.
Dopo essere uscite dal bagno che si era trasformato nella sede di Clio Make Up, prendemmo le giacche e ci avviammo giù per le scale ad aspettare Jason e Ashton.
"Uffa però, adesso mi sentirò il quinto incomodo!" Si lamentó Madison.
"Tu il quinto incomodo?!" Dissi io.
"Io sono perennemente il terzo incomodo e qualche volta anche il quinto incomodo" continuai fulminandola.
La mamma di Maddie ci fece il classico discorso da pre-festa e ci disse che vi avrebbe aspettato per massimo le 2.
A pensarci bene, era la prima volta che mentivo ai miei genitori.
Era una sensazione strana, piacevole.
In fondo non stavo facendo niente di male e se anche mi avessero scoperto non credo che avrebbero potuto peggiorare di tanto la mia poca vita sociale.
Circa dieci minuti dopo, quindi alle 8.55 pm precise, la macchina di Jason era davanti al vialetto di casa Thomas.
Salutammo la madre di Madison e entrammo in macchina, salutando anche i ragazzi.
"Piacere Madison" disse lei ad Ashton che ricambió cordialmente il saluto.
"Devo andare a casa di Dan tesoro?" Disse Jason a Emily che era davanti accanto a lui mentre io, Mad e Ashton eravamo sui sedili dietro.
"Si amore"le sorrise
Squallidissimi.
Arrivati a casa di Daniel, dove ero stata si e no due o tre volte notai che era pieno di gente ubriaca e erano solo le 9.10 pm.
Che schifo.
Disprezzavo le persone che bevevano così a caso alle feste.
Si, le disprezzavo nel vero senso della parola.
Entrammo in casa e sussurrai a Emily di non lasciarmi sola dato che Madison sarebbe corsa da Dan.
"Sei molto carina stasera Sara" mi disse Ashton e per poco non gli scoppiai a ridere in faccia per il "molto carina", ma mi limitai a un lieve sorriso.
Madison ci liquidó con un "vado a cercare Dan" e se ne andò.
Emily la persi di vista qualche minuto dopo, probabilmente si era andata a appartare con Jason.
Quindi eravamo rimasti solo io e Ashton.
Situazione imbarazzante mode on.
"Che ne dici se beviamo qualcosa?" Disse lui lasciandomi attonita per l'affermazione precedente.
"Non bevo" cercai di essere meno acida e a disagio.
Ci conoscevamo da poche ore e voleva già farmi ubriacare?
Scoppió a ridere.
Mi stava deridendo?
Stava ridendo di me?
"Nemmeno io bevo, intendevo andare a prendere un po' di succo o acqua se preferisci"
Mi rilassai e scoppiai a ridere anche io.
"Vada per il succo"replicai.
Arrivati al bancone per le bibite io presi un succo alla pesca mentre lui un bicchiere di Coca-Cola.
Ci mettemmo a chiacchierare e attirammo l'attenzione di un po' di gente.
Da una parte perché Ashton era nuovo e quindi nessuno lo aveva mai visto da qualche parte, ma soprattutto perché un ragazzo nuovo ,e bello, stava rivolgendo parola alla sfigata di turno che forse stasera sembrava un po' meno sfigata del solito.
Purtroppo attirammo anche l'attenzione di Dylan che con passo svelto ci raggiunse.
Merda.
Merda.
Merda.
Merda.
Indossava una giacca di pelle che lasciava trasparire vagamente la maglia con lo scollo a V e dei jeans attillati neri.
Ammisi a me stessa che nonostante amassi l'outfit di Ashton, camicia bianca e jeans classici, niente in questo momento poteva essere più attraente di Dylan.
In quel succo c'era per caso dell' alcool?
Evidentemente si dato che avevo bevuto circa sei o sette bicchieri e iniziava a girarmi la testa.
Ottimo direi.
Ad una festa con Dylan Campbell ubriaca.
Cosa chiedere di più?
Ma che cazzo stavo dicendo, a farmi girare la testa era la presenza di Dylan che riusciva a mettermi ansia anche con un solo messaggio e la sua presenza davanti a me non stava aiutando per niente il mio povero battito.
"Ciao Sara" disse con la solita voce sensuale e roca.
Sensuale?
Avevo davvero detto che aveva una voce sensuale?
"Ciao Dylan" risposi cercando di non far trasparire il fatto che di Dylan ne stessi vedendo cinque o sei.
"Non mi presenti il tuo amico?" Ghignó.
Patetico.
"Lui è Ashton" gli dissi sorridendo con tono di sfida.
"Lui è Dylan" dissi molto cordialmente ad Ashton.
Probabilmente mi stavo comportando da bambina piccola ma volevo far vedere a Dylan a tutti i costi quanto stessi bene senza di lui.
"Piacere" disse Ashton facendo il gentile e allungando la mano, che subito ritrasse vedendo che Dylan non stava muovendo nemmeno un muscolo.
Che coglione.
La testa aveva smesso di girarmi quindi probabilmente mi ero fatta prendere dal panico come al solito e adesso ero più che sicura che quel dannato succo non contenesse nemmeno un millilitro di alcool.
"Sara possiamo parlare?" Mi disse Dylan con fare supplichevole.
Voleva parlarmi?
Di cosa?
"Cosa? Perché?" Sputai acida.
Non riuscivo ad essere una persona gentile con lui e comunque mi aveva dato fastidio che avesse interrotto la piacevole conversazione che stavo avendo con Ashton.
In realtà mi aveva dato fastidio che fosse tornato in generale.
Con le persone come lui non ci volevo avere niente a che fare.
"Perfavore" continuó lui guardandomi dritto negli occhi.
La situazione stava iniziando a non farmi respirare più.
"Adesso non posso, sono in altra compagnia" sorrisi sapendo che metterlo da parte gli avrebbe dato sicuramente fastidio.
Infatti fu proprio così, lo lasciai spiazzato e se ne andò.
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Dylan voleva sempre essere al centro dell'attenzione e se non lo era, era capace di mettersi in ridicolo pur di esserlo.
Patetico.
"È il tuo ex?" Mi chiese Ashton appena Dylan si allontanò.
Scoppiai a ridere.
Dylan il mio ex?
Manco morta.
"Oh no! No! È un mio vecchio amico" dissi facendo un'espressione inorridita.
"Menomale, almeno posso provarci con te senza sentirmi in colpa."
Cosa?
Mi lasció confusa e scioccata.
Un ragazzo voleva provarci con me?
Non avevo mai dato il mio primo bacio, nemmeno a Dylan quando mi aveva preso in giro, quindi vedere un ragazzo che ci stava provando, palesemente direi, era una sensazione totalmente nuova per me.
Passammo un'altra ora a chiacchierare piacevolmente nonostante mia sorella lo avesse guardato parecchie volte e la cosa mi avesse dato parecchio infastidito.
Ashton era un ragazzo veramente intelligente e avevo notato che anche lui aspirava, proprio come me, ai voti alti.
"Dove andrai dopo il diploma?" Mi chiese curioso.
Rimasi spiazzata dalla sua domanda.
Solitamente nessuno, tranne gli adulti, me lo aveva chiesto, forse perché davano per scontato che una secchiona, si venivo definita proprio così, andasse in una scuola come Stanford.
"Stanford tu?" Chiesi anche io curiosa.
Non sapevo dove sarebbero andate le persone al college tranne che Emily, Madison e mia sorella.
"Credo che farò domanda alla Columbia, mi piacerebbe tornare a casa" disse con un velo di malinconia.
Cosa per me inconcepibile dato che non vedevo l'ora di andarmene da Wells per iniziare a vivere.
Guardai l'orologio ed erano appena le 11 pm.
Era passato così tanto tempo?
Di Emily, Jason, Dan e Madison nessuna traccia.
Perfetto no?
Qualche minuto dopo tornó Dylan verso di noi che in tutto questo tempo ci eravamo spostati sui divanetti.
O merda.
Vederlo mi faceva venire il voltastomaco, e pensare che fino a qualche anno fa ne andavo matta per quel sorrisetto da delinquente.
"Adesso possiamo parlare?" Esordì sussurrandomelo nell'orecchio perché a causa della forte musica non c'era modo di parlare.
Subito il suo soffio sul collo mi fece venire mille brividi e la cosa non poteva essere positiva.
"Dylan non posso sono con un mio amico in questo momento" dissi cercando di non mostrarmi palesemente arrabbiata per il suo comportamento possessivo e stressante.
"Ti prego" mi disse con un fare più supplichevole di prima.
Che palle.
"No Dylan no, se devi pregare vai in chiesa"
Mi stupii della mia schiettezza con cui lo stavo affrontando, in fondo questi anni passati ad odiarlo erano serviti a qualcosa.
"Perfavore Sara" quando avvicinò ancora di più la sua bocca al mio collo potei percepire il puzzo di fumo che emanava.
Già dimenticavo, Dylan era un tossico nel vero senso della parola.
Fumava in continuazione a quattordici anni, non osavo immaginare quanto fumasse adesso che ne aveva quasi venti.
Guardai Ashton che mi bisbigliò "Sara vai pure a parlare con lui sennò ci rimane attaccato per tutta la sera, là ci sono Jason e Emily, posso andare da loro" mi sorrise in modo dolce.
Come non adorarlo?
Ma sopratutto, perché Dylan non poteva essere civile come lui?
Nonostante fossi parecchio stanca di essere assillata da Dylan e nonostante Ashton fosse stanco del suo atteggiamento, stasera Dylan non avrebbe vinto.
Erano finiti i tempi dove Dylan vinceva e io piangevo.
Dylan avrebbe scontato tutto quello che mi aveva fatto passare.
"Dylan io non voglio parlare con te nè ora, nè tra dieci minuti, nè mai" dissi frettolosamente prendendo la mano di Ashton e trascinandolo dalla parte opposta, lasciando Dylan completamente spiazzato.
Adoravo questa situazione.
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"Sei stata una grande" mi sorrise Ashton.
"Davvero-disse più serio-non è da tutti ribellarsi in questo modo ai voleri di un ragazzo" continuó.
Sorrisi anche io.
Mi piaceva il fatto che anche gli altri vedessero la faccia tosta che avevo, e non solo il mio specchio.
"Che stavamo dicendo?" Replicai io dopo qualche minuto passato più o meno a guardarci.
Esattamente, imbarazzo level 1000.
"Mi stavi raccontando di Stiles-rise-credo che inizierò a guardare teen wolf solo per immaginarmi il tuo gatto al posto di Dylan O'Brien" rise ancora.
"Il mio gatto è fantastico, cioè davvero è la cosa migliore che mi sia successa" risi anche io.
"Perché non lo hai chiamato Damon?" Mi chiese lui.
Era fantastico il fatto che conoscesse la mia serie TV preferita, era meraviglioso.
"Nah, il mio gatto non aveva la faccia da Damon" sorrisi.
"Come va?" Disse ad un certo punto Emily spuntando all'improvviso.
Feci una faccia un po' scossa e girai lo sguardo verso Dylan.
"Ciao Emily!" Sorrise Ashton.
"Ciao Ashton puoi lasciarmi un attimo da sola con Sara?" Chiese Emily.
"Jason è laggiù e vorrebbe presentarti a Dan" continuó sorridendo.
"Che cazzo è successo?" Disse seria Em subito dopo l'uscita di scena di Ashton.
"Ha provato ben due volte a parlarmi" dissi abbassando lo sguardo.
"E una volta eravamo un po' troppo vicini, ero tentata a dirgli di sì" ammisi continuando.
"Fortuna che mi sono ripresa subito-sospirai-Dylan avrà sempre un certo effetto su di me, che mi piaccia o meno, la triste verità è questa"conclusi.
"Che ti ha detto?" Domandó curiosa la mia migliore amica.
"Mi ha semplicemente chiesto di parlare.
Non ho la più pallida idea di che cosa mi voglia dire" sbuffai stanca.
Parlare di Dylan mi stancava, aver parlato con Dylan mi aveva completamente distrutto psicologicamente.
"Non sei curiosa?" Replicó lei.
"Intendo dire, non vorresti sapere perché vuole parlarti?" Si spiegó meglio.
"A dirla tutta si" ammisi a lei, ma soprattutto a me stessa.
"Vorrei sapere dopo tre anni che cazzo mi deve dire" sputai fredda.
"La prossima volta che viene da te, ammesso che verrà da te, ma credo di sì perché lui non molla mai la presa così facilmente, parlaci.
Senti che cosa ha da dirti" affermó Emily.
"Al massimo gli dai un calcio nei coglioni" sorrise continuando.
"Davvero Sara, sentiamo che cosa ha da dire il re delle teste di cazzo" rise e non potei non ridere con lei.
"Maddie dov'è?" Le chiesi e ottenni un "a pomiciare con Dan" come risposta.
"Ma non avevi detto che Jason voleva presentare Ashton a Dan?" Domandai.
"Si, ma non era vero, volevo trovare una scusa-rise-è dall'inizio della serata che state insieme.
A proposito, che ne pensi?" Sorrise maliziosa.
"Molto carino-risi-a parte gli scherzi, credo sia davvero un bravo, e bel, ragazzo.
Mi piace" affermai.
"Come persona" puntualizzai.
""Mi piace come persona" è il nuovo "mi piaci ma preferisco che rimaniamo amici"" ghignó.
"Non è vero idiota" risi con lei.
"Allarme Dylan.
Ripeto: ALLARME DYLAN! SI STA AVVICINANDO" disse un secondo prima che Dylan si precipitasse verso di noi.
"Ciao Emily" le sorrise appena arrivato.
"Ciao" sputó fredda lei.
"Finalmente ti sei scollata quel biondino del cavolo" disse rivolgendosi a me.
Credeva che mi sarei messa a parlare male di Ashton con lui?
Ma si drogava?
Probabilmente sì.
"È un mio amico, a differenza tua.
Ora sarà meglio che mi scolli di dosso te, che non fai altro che pedinarmi dall'inizio della serata". Dissi gelida.
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"Siamo nervosette oggi?" Replicó ridendo e mi trattenni dal dargli uno schiaffo.
"Possiamo parlare adesso? Perfavore." Continuó lui.
Probabilmente se si fosse risparmiato la battutaccia su Ashton ci avrei perfino parlato, ma dopo quell'uscita poteva sognarsi anche un minimo dialogo civilmente.
"No" risposi secca.
"Okay va bene" rispose calmo rimanendo cinque minuti a fissarmi.
Stalker.
"Emily ci puoi lasciare da soli?" Chiese ad un certo punto facendomi ricordare la presenza di Emily.
"Certamente" sorrise lei e le mimai un 'vaffanculo'.
Rimanemmo qualche minuto in silenzio a non fare niente, o meglio, lui mi fissava e io guardavo il basso.
"Possiamo parlare adesso?" Chiese titubante.
Aveva paura della mia reazione?
"Okay ma non qui" dissi sorprendendomi di me stessa.
Avevo davvero accettato di parlare con lui?
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"Seguimi" disse allungando la mano cercando di stringere la mia.
Aveva la faccia tosta di prendermi per mano?
Mi stupí il mio comportamento, soprattutto dopo quel messaggio, ma dovevo chiudere questa faccenda del cazzo una volta per tutte.
Uscimmo dalla casa e andammo in una parte un po' più al riparo dal chiasso, in giardino.
Non so perché ma stare sola con Dylan mi metteva un'ansia assurda.
"Dimmi" dissi sbuffando.
Era novembre.
Faceva parecchio freddo e io ero solo con un maglioncino, mi pentii subito di non avere preso con me la giacca.
"Hai freddo?" Mi disse senza ascoltare la mia domanda.
"No perché?" Risposi in modo naturale e tranquillo.
Tranquillità.
Ecco cosa mi mancava in questo momento oltre ad una giacca.
"Stai tremando" disse lui non avendo capito il sarcasmo nella mia frase.
"Non mi hanno diagnosticato ancora nessuna malattia simile al morbo di Parkinson, quindi si, direi di aver parecchio freddo e saresti pregato di sbrigarti a "parlarmi" " mimai facendo le virgolette il "parlarmi"
"Vuoi la mia gi...?"
Lo stoppai immediatamente.
Era una trappola? Voleva nuovamente ingannarmi?
"Non voglio niente da te" dissi mettendoci più disprezzo possibile.
Feci per andarmene ma mi bloccó stringendomi il polso.
La sua presa era forte e rabbrividii al contatto.
Ancora una volta il suo contato mi fece venire i brividi.
Le sue mani erano caldissime.
"Possiamo parlare adesso?" Disse chiaramente annoiato dal mio atteggiamento.
Se lui era annoiato dal mio atteggiamento io ero incazzata nera a causa del suo.
"Dimmi di cosa vuoi parlare" dissi io seccata.
"Scusa" disse lui con un filo di voce dopo qualche minuto.
Scusa?
Mi aveva davvero chiesto scusa?
Che cosa stava succedendo?
"Che cosa?" Probabilmente avevo capito male. Avevo sentito davvero uno scusa da parte sua?
"Mi dispiace cosa è successo alla scuola media e il primo anno del liceo-fece una piccola pausa di sospensione-sopratutto cosa è successo il primo anno del liceo"
Ero a dir poco scioccata.
Non mi aspettavo niente di tutto ciò da parte sua, ma non potevo essere felice di avergli sentito pronunciare quelle parole.
Probabilmente se mi avesse chiesto scusa subito non serberei così tanto rancore verso di lui.
Lo odiavo.
Dio se lo odiavo.
Lo avrei voluto schiaffeggiare fino a fargli perdere colorito.
Non amavo la violenza, ma su Dylan potevo fare un'eccezione.
"Okay" risposi con insensibilità, la sua dote migliore.
"Okay? Mi perdoni?" Sussurró.
Perché vidi passare nei suoi occhi un velo di speranza?
Pensava che bastassero così poche scuse?
"No" risposi fredda e distaccata.
"Perché?" Disse con il tono di colui a cui era stata appena negata la felicità.
Patetico.
"Perché non voglio Dylan.
Mi hai sempre trattato da sfigata e ora non puoi più entrare nella mia vita.
Non voglio e non posso permettertelo"
"Sono cambiato Sara" stava diventando davvero irritante questa maledetta conversazione.
"Sono cambiata anche io"sorrisi fiera di me stessa e del modo con cui gli stavo controbattendo.
Sara 4 Dylan 1
"Lo so, sei bellissima" sorrise avvicinandosi.
Ma era serio?
Invece di farmi un bell'effetto, quelle parole provocarono in me una rabbia allucinante.
"Sono bellissima? - scoppiai in una risata isterica-" vuoi avere a che fare con me perché sono dimagrita, sono più alta e non ho più i brufoli? Sei un idiota Dylan"
Mi allontanai e per fortuna non mi raggiunse.
Avevo bisogno di aria.
Dylan era tornato ed erano tornati così anche i miei attacchi di panico.
Grazie Dylan.
Grazie davvero.
Respira e inspira.
Stavo tremando, e non più per il freddo.
Cercai invano di tenermi in piedi aggrappandomi al muro.
Ma come fa una persona ad aggrapparsi ad un muro?
"Sara!"
Riconobbi solo la voce di Dylan e poi buio.
Vidi tutto nero.
Il silenzio.
Anche questa volta, Dylan era riuscito a farmi cadere nell'oscurità.
Sara 4 Dylan 1000

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 15, 2017 ⏰

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