Prologo

4 0 0
                                    

C'è decisamente qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Guardo il mio vestito, dalle spalline sottili all'orlo, e poi di nuovo su, fino alla scollatura. Non che ci sia molto da evidenziare, eh, ma la vanità è femmina. Mi butto i capelli dietro la schiena, poi cambio idea e me li porto tutti sulla spalla destra; il mio sguardo cade critico sulle punte scure e prendo mentalmente nota di passare dal parrucchiere prima di sabato prossimo.
Sabato diciotto luglio.
Il matrimonio di mia sorella.
Cinque lunghi anni di fidanzamento, lavoro, convivenza e un figlio. Finalmente si sposano e io sono la testimone; ho preferito quest'incarico alla possibilità di fare da madrina a mio nipote; per un motivo che non so definire l'idea di incaricarmi mentalmente dell'educazione di un bambino mi ha spaventato molto più dell'idea di prendermi cura del matrimonio di mia sorella.
Mh. La coerenza non è il mio forte.
Continua a non tornarmi qualcosa in questo vestito. Frustrata, mi faccio una foto allo specchio e la mando a Ste. Mi risponde dopo quindici secondi e ringrazio Dio per il suo spirito di osservazione:
"Molto bello amore! Ma le scarpe?"
Ecco cosa mancava, dannazione. Le décolleté nere e oro sono nella scatola in camera mia; le recupero e mi scatto un'altra foto; invio anche questa a Stefano, che è rimasto online, e ricevo la sua piena approvazione assieme alla proposta di pizza per cena. Un secondo dopo, mi arriva una telefonata e sul mio viso si dipinge un sorriso spontaneo mentre la accetto, incastrando il telefono tra il mento e la spalla mentre mi tolgo le scarpe.
"Preferisci quattro formaggi oppure tartufo?" il mio stomaco brontola mentre vaglio le alternative "Perché non entrambe?" propongo con finta nonchalance. Riesco a percepire il sorriso nella sua voce quando risponde, posso vedere il sorriso dei suoi denti bianchi aprirsi un varco nella barba nera un po' incolta che mi piace tanto "Vedi, è esattamente questo che intendo quando dico che sei la ragazza migliore del pianeta. Sappi che però ci metterò un po' ad arrivare, devo passare in centro a fare un paio di commissioni prima. Per le otto e mezza va bene?". Il mio stomaco mugola una protesta.
"Se ce la fai per le otto, ti faccio trovare gelato al cioccolato."
"È una sfida?"
"Se vuoi vederla così va bene, basta che mi porti della pizza per le otto."
C'è un attimo di silenzio dall'altro lato della linea e so che sta calcolando come tagliare i tempi per rincasare mezz'ora prima. Alla fine, gli sfugge una risatina.
"Se ti assicuro le otto, voglio anche del popcorn."
"Sei un obeso."
"Anche tu. È per questo che mi aaaaami!" canticchia ridendo "Ci vediamo dopo. Pizza, popcorn, gelato e "Il trono di spade"?"
"Sei il ragazzo perfetto."

La verità è che è vero che stiamo da Dio insieme. Lui è un pigro, affamato, sorridente divoratore di serie tv e io... beh, la stessa cosa. Passiamo le giornate a lavorare e poi spesso andiamo a correre o a nuoto insieme per bruciare le calorie delle porcherie che mangiamo davanti alla tv la sera, guardando episodi su episodi. Io gli ho fatto conoscere la musica classica e i cantanti italiani, lui mi ha condotto nel magnifico mondo dell'hard rock e del grunge. Lui cucina degli squisiti piatti di pasta, io cucino dei dolci magnifici.
Abbiamo due mentalità un po' diverse: impaziente la mia, pacata la sua. Avendo passato la vita a leggere e memorizzare classici sono capace di riconoscere molte citazioni di poesie, libri e canti della divina commedia; lui ha una conoscenza enciclopedica della storia antica. Siamo stranamente compatibili, in questi aspetti così diversi. È silenzioso, ma con me si scioglie subito ed è capace di gesti dolcissimi.
Eppure da qualche parte in me non mi sento sicura di lui.

È una paura irrazionale: la nostra è una storia magnifica, stiamo insieme da più di tre anni, abbiamo litigato pochissimo e risolto tutti i nostri screzi. Ma continuo a fare il pensiero più pericoloso che esista al mondo quando hai una relazione stabile.
Lui è lì, è là fuori. Solo che non l'ho ancora trovato.

Con il nastro rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora