H.

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Mi trascino a letto, stanco e dolorante dopo una giornata iniziata alle prime luci dell'alba e finita ben oltre l'ora di cena.

Non ho ancora preso confidenza con questo ambiente ed il senso di estraneità è uguale a quello che ho provato al mio arrivo...ma alla fine questo letto e quello che mi circonda fanno parte dell'ennesimo scenario
più o meno spazioso, piu' o meno lussuoso ma tutti con un unico comune denominatore:  la provvisorieta'delle stanze d'albergo.

In compenso ho passato talmente tanto tempo in posti come questo che quasi mi risultano  più familiari della mia stessa casa.

Mi stropiccio gli occhi stanchi mentre cerco di distendermi più che posso in questo letto estraneo, alla ricerca di un relax che so già difficilmente troverò.

Casa mia...
Non so neanche se ho più un posto che possa considerare casa, e non da adesso.

Sospiro, desiderando con tutto me stesso che la stanchezza possa spegnere i miei pensieri, che la  mente mi dia una tregua dall' assalto dei ricordi e dal peso che inevitabilmente accentuerebbe il senso di vuoto che mi accompagna da quel giorno.


Da quando ho messo la parola fine alla vita condotta negli ultimi cinque anni, la prima cosa che ho fatto e' stata dare un taglio netto a tutto.

Il primo passo era stato l'acquisto di una nuova scheda, che mi aveva assicurato un nuovo numero di telefono e con esso la garanzia di non ricevere continui aggiornamenti indesiderati.

Niente Twitter e Instagram, pochissimi contatti telefonici, giusto quelli indispensabili per tenermi in contatto con la famiglia... e poi questo posto,  in un ambiente totalmente diverso da quelli frequentati sino a poco tempo prima.

Due settimane sono un nulla in confronto ad una routine collaudata da anni, ma comincio a vedere i benefici di un ambiente che non ha nulla a che fare con la musica, dove le possibilita' di incontrare qualcuno dell'ambiente sono pari a zero e l'accesso ai non addetti ai lavori e' interdetto.

Naturalmente ci sono i contro, ed essere famoso in un ambiente diverso da quello cinematografico significa essere guardato con diffidenza o condiscendenza, a seconda dei casi, ma non me ne importa nulla. Anzi.

Tutto questo per me e' uno stimolo in più, qualcosa che riesce a bypassare il macigno che sento dentro, un peso che vuole tirarmi giù, che mi fa percepire l' ambiente circostante in assenza di colori.

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