Incubi

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Benny correva nel buio. Non sapeva da cosa stesse scappando, ma sapeva che doveva farlo, era l'unica cosa che contava. Sentiva i polmoni bruciare, ma aveva troppa paura per fermarsi. Non vedeva niente, non percepiva niente. Solo oscurità. Era stanco, voleva solo buttarsi a terra e riprendere fiato. Il suo piede mancò il terreno e si sentì precipitare nel vuoto. Provò a urlare, ma non riusciva a emettere nemmeno un suono, i polmoni come svuotati. Poi ci fu un tonfo, sentì di nuovo il terreno sotto di sé, e gli arti doloranti. Non poteva muoversi. Non poteva respirare. Il buio gli si stringeva intorno, aveva paura.
-Bene, bene, bene, chi abbiamo qui?-
Quella voce fece correre un brivido sulla schiena di Benny.
-Il giovane Imura, quanto tempo. Mi sei mancato sai? Io ti sono mancato?- la voce esplose in una sonora risata, un suono profondo e graffiante.
Benny tentò disperatamente di alzarsi, invano.
-Ne è passato di tempo, eh?-
Una figura gli si piazzò davanti, fredda, terrificante: Orso Bianco.
L'unica figura distinta in quella profonda oscurità.
C'era qualcosa di sbagliato nella sua presenza lì, il ragazzo lo sapeva. Orso Bianco non avrebbe dovuto essere lì, ma non ricordava il perché.
-E così non dovrei essere qui?- l'uomo scoppiò in un'altra sonora risata.
-Perché, perché sono morto? Spiegami piuttosto cosa ci fai TU qui- proseguì.
Benny si ritrovò di nuovo in piedi. Una nuova sagoma gli si stagliava davanti, a qualche passo di distanza. Aveva un che di familiare, ma non riusciva a metterlo a fuoco, era come una chiazza di colore su un telo nero. Di fianco alla figura, si ergeva quella imponente di Orso Bianco, che sorrideva.
-Lascerai che finisca come l'altra volta, vero? Sì, ti conosco, farai così-
Il ragazzo continuò a fissarlo, confuso.
-Non hai le palle per intervenire.- sogghignó l'altro.
D'un tratto la chiazza si mise a fuoco, e Benny sentì il cuore fare un balzo: Era Tom.
Il fratello maggiore lo guardava dritto negli occhi, serio, senza aprir bocca.
-È stato coraggioso, non trovi? Tu invece che cosa hai fatto?- ora al posto di Orso Bianco c'era Jack il Predicatore. Era coperto di sangue, uno squarcio aperto sul petto, dove Benny lo aveva colpito tempo prima, uccidendolo. Il sangue continuava a sgorgare incessante, come se non si fosse mai fermato da allora.
-Se non fossi stato così stupido da andare con le tue gambe nella tana del lupo facendoti catturare, lui sarebbe ancora vivo. È colpa tua.-
Il ragazzo aprì la bocca per replicare, ma non riusciva a trovare le parole. Jack aveva ragione, era colpa sua.
-È colpa tua - ripeté Tom, continuando a fissarlo.
-Se tu non avessi insistito nella stupida ricerca di quel Jet sarebbe andata diversamente. Se fossi rimasto a Mountainside, al tuo posto, Lui sarebbe ancora vivo.-
Sussurró Jack.
-Ho sempre cercato di proteggerti, e tu mi hai sempre odiato. Ho continuato ad amarti, e tu mi hai ucciso. Ti avevo detto di non partire. È colpa tua.- continuò Tom, la voce vuota.
Benny sentì le lacrime offuscargli gli occhi.
"Non volevo" pensò. "non sapevo...per tutti questi anni mi sono sbagliato. Non volevo che andasse così. Non volevo..." ma le parole non volevano uscire, boccheggiava senza riuscire ad emettere un suono. Voleva dirglielo, voleva fargli sapere che gli dispiaceva di averlo odiato per tutti quegli anni, che gli dispiaceva di averlo messo in pericolo così tante volte, che gli dispiaceva di aver insistito per cercare quello stupido jet, finendo per farlo uccidere. Voleva che Tom sapesse che era fiero di lui, che era stato il fratello maggiore migliore che chiunque potesse mai desiderare, e che lo ammirava. Voleva ringraziarlo per tutto ciò che aveva fatto per lui. Voleva che Tom sapesse, ma non riusciva a dirglielo. Non era mai riuscito a dirglielo in tempo.
Jack puntò una pistola alla tempia di Tom, sogghignando, e premette il grilletto. Benny urló, ma si sentì solo il rombo dello sparo. Il sangue schizzó sulle pareti nere, e sul volto terrorizzato del ragazzo.
Tom crollò in ginocchio, metà volto ridotto in poltiglia, il sangue che colava a fiumi sul suo corpo.
-Quante volte devo ancora morire per te, Benny? Quante, prima che tu smetta di odiarmi?-
Il ragazzo singhiozzava, mentre le lacrime gli rigavano il viso ininterrotte, annebbiandogli la vista.
"non ti ho mai odiato sul serio" pensò "non ti ho mai odiato, Tom, mai, mai..."
Jack sparò un altro colpo alla tempia di Tom, e un altro, e un altro ancora, i proiettili sembravano non voler finire.
All'improvviso furono circondati da un esercito di zombie, i volti putrefatti che ghignavano e ridevano mentre si trascinavano verso di loro, le mani insanguinate e spellate protese, pronte ad afferrarli, mentre sussurravano "è colpa tua".
Benny si coprì le orecchie con le mani, ma le voci si moltiplicarono, aumentarono di intensità, fino a coprire il suono degli spari.
Il ragazzo strinse gli occhi più che poteva, in bocca aveva il sapore del sangue e delle lacrime. Urlò, urlò con tutta la forza che aveva in corpo, inginocchiato a terra mentre gli zombie si stringevano intorno a lui, afferrandogli la carne, strappandola via...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 20, 2017 ⏰

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