"Cembalo"

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1866

Uno sfogo. Per il prussiano suonare il clavicembalo regalatogli dall'austriaco era uno sfogo.

La guerra delle Sette Settimane era quasi conclusa e Prussia s'era ritrovato a casa di Austria.

Una piccola stanza, vicino al salone in cui Austria suonava il piano per gran parte della giornata, era lì che stava. Una sorpresa si trovava in quella piccola camera: il clavicembalo di Prussia. Non c'era polvere sulla tastiera. L'affresco sul lato era appena graffiato. Accettabile, era passato più di un secolo da quando l'aveva trovato nella villa di Austria.

Prussia iniziò ad amare quello strumento nel 1742.

L'albino si sedette sullo sgabello e iniziò a suonare. Non si stupì del fatto che era accordato. Le sue mani correvano sulla pulsantiera. Le dita ricordavano perfettamente le note del primo spartito imparato, nonché anche l'ultimo. Ad ogni tasto pigiato lo strumento emetteva un suono metallico.

Nella vicina stanza un fortepiano cominciò a suonare. L'espressione del prussiano si tramutò in un sorriso, in ricordo di quando avevano imparato insieme, Prussia e Austria, a suonare il clavicembalo.

Quella fu la sola composizione che suonarono assieme. Sembrava scritta esattamente per due nazioni: si fronteggiano, si aiutano a vicenda, si alleano, combattono.

In quel momento, due nazioni si univano, suonando insieme.

Il prussiano sentiva l'austriaco.

L'austriaco sentiva il prussiano.

Lì, è bastata un'opera per comunicare.

Quella notte fu uno dei pochi momenti in cui Austria e Prussia collaborarono per creare qualcosa di stupendo.

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