ELISE NEWGREEN
I tuoi cari ti augurano di trovare la pace lassù,
visto che quaggiù non l'hai mai trovata.
" Ti voglio bene mamma "
Fumava la sua solita sigaretta restando in piedi davanti alla finestra, aspettando
il momento in cui la sua vita sarebbe cambiata.
Quel giorno però, dopo averla spenta, non continuò con la sua solita
routine quotidiana. Poteva mica starsene lì per l'eternità.
Alla fine capì che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui quella stessa eternità si sarebbe spenta lentamente, come la sigaretta che aveva appena lasciato nel posacenere.
Così prese una valigia e un biglietto lasciato sul tavolo ormai da troppo tempo,
uscì e salì su un taxi.
Mentre si dirigeva verso l'aeroporto, osservava quei palazzi grigi e tutte quelle
macchine attorno.
Per la prima volta si accorse di quanto tutto fosse così grande e
in continuo movimento.
Persone che corrono avanti e indietro,
quasi come se stessero scappando da qualcosa, o qualcuno, terrorizzate.
Si domandò se quelle persone avessero una meta precisa oppure
se quell'andare avanti e indietro fosse solo abitudine .
<<Ti mancherà Milano?>> gli domandò l'autista,
parlando per la prima volta da quando Andrea era salito in macchina.
Lui continuò a guardare oltre il finestrino prima di rispondere
<< Un po', ma tutto quello che ho sempre desiderato è stato andarmene >>.
La Peugeot 3008 bianca imboccò la tangenziale,
seguì le indicazione per l'aeroporto e svoltò a destra una volta arrivati all'uscita.
L'auto parcheggiò davanti all'entrata.
<< Allora buon viaggio giovanotto >>.
Un ragazzo, la sua valigia e un biglietto.
<< Andrea, aspetta Andrea >> disse l'uomo con i suoi cinquant'anni sulle spalle
e negli occhi tutto il dispiacere di un padre che vide suo figlio partire,
senza nemmeno salutarlo.
E' in aeroporto che si vedono i baci più veri, gli abbracci più sinceri e
gli occhi pieni d'emozione. Un posto magico, il luogo degli opposti:
la speranza in chi parte e la nostalgia di chi torna.
Ma in Andrea non c'era nè speranza nè nostalgia, c'era solo quella voglia di andarsene.
Quando si sentì chiamare fu sorpreso, non aveva nessuno da salutare, o meglio,
nessuno era così importante da essere salutato.
L'unica era sua madre ma se ne andò per colpa di un tumore;
per Andrea fu come morire e a peggiorare la situazione fu suo padre
che trovò un'altra donna dopo la morte della moglie.
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Il peso della pioggia
RomanceIl peso della pioggia è la storia di un sogno raccontato timidamente. La storia di Andrea, un ragazzo che, come tanti, decide di lasciare la piccola dimensione che lo circonda, Milano, per proiettarsi in una molto più estesa, l'America. Ad attrarlo...