Gentili signori e signore son felice oggi di avervi qui per sentir la storia di un giovane ragazzo dalla vita bizzarra e giocosa, potete ridere, piangere e gridar lode al dio. Ma la sciate la parola a questo povero bardo per il poco tempo che vi chiede.
la nostra storia inizia in una logora cella del castello dalle mura impenetrabili e spesse, un giovane ragazzo dal argenteo malto dei capelli e violacei occhi è seduto su stracci presenti in quella cella, innanzi a lui si erge una imponente figura, con un enorme stemma del re spiaccicato sul fronte della sua corazza.
l'enorme guardia si diverte a sbeffeggiare il giovane sventurato -ti sei divertito a rubare he?- Gli dice con voce sbruffona, il ragazzo guardandolo con un sorrisetto giocoso -si, ma di certo farmi arrestare non era nei piani- Dice con altrettanto tono e facendo seguire una risata provocante, la guardia irritatalo guarda con uno sguardo cruento -lurida bestia- Dice borbottando, il giovane alzando le spalle con la sua faccia giocosa -ehi se tu non avessi fermato la bestia non sarei neanche qui ma di sicuro in un altro regno- risponde il ragazzo al offesa del enorme uomo. Ma il dialogo tra i due viene fermato da una giovane figura, una ragazza dal sangue blu che passava per le segrete del castello, portava un vestito verde che solo il più bravo dei sarti può fare, il materiale dello stesso capo era una delle più rare che se mi permetto neanche io posso permettermi di sentirne parlare. -buon giorno- Dice l'angelica figura alla guardia che la saluta con un piccolo inchino e alzando l'emetto sulla sua testa, il ragazzo spavaldo e spacciato si poggia alle ringhiere della cella -oh oh- Dice il giovane esulandola mentre lei li supera -chi è quella bellezza?- Aggiunge lo zoticone. -non parlare così alla principessa zoticone!- Dice gridando e punzecchiandolo con la lancia -ok ok calma non lo dico più- Aggiunge il giovane sfregando la mano sulla puntura della lancia. Passa il tempo e il ragazzo non ne può già più di stare in quel posto logoro -mi fai uscire?- Chiede il giovane alla guardia - si guarda sto giusto per aprire la porta- Risponde la ferrea guardia deridendo il povero Matteo. Il giovane spavaldo in mente sua vede una via di uscita da quel posto, la luce da fuori al tunnel tenebroso, oppure un misero fallimento che gli avrebbe costato la vita, si poggia alle grate della cella e inizia a guardare in modo strano la faccia della guardia -che vuoi?- Gli dice irritato dal comportamento del ragazzo -hai qualcosa sulla faccia- Risponde il giovane continuandolo a guardare in modo molto strano - ah ah ah non ci casco a questi giochetti- La guardia continua a deridere i vani tentativi del giovane di ricavare una via d'uscita, -oh bhe come vuoi- Dice il ragazzo ridendo e prendendo velocemente il colletto della guardia avvicinatasi per il tentativo di prima, pone una forza e tira il colletto verso di lui facendo sbattere la testa del uomo sulle sbarre della cell, la testa rimbomba al uomo che sviene sedendosi al bordo si essa, prontamente il ragazzo si abbassa e fruga tra le tasche del' omone riuscendo a trovare le chiavi, il primo piano che gli va bene nella sua vita questo dice che qualcosa sta cambiando per lui. Prontamente apre la porta e inizia a correre verso l'enorme cortile del castello, per fortuna appena uscito dalle segrete si troverà avanti la stalla piena di cavalli. Una velocità spiccata gli permette passo dopo passo di arrivare velocemente verso le stalle, il gelo gli entra nelle ossa per via dei leggeri capi datogli appena entrato nel castello, sale sul primo cavallo che gli si pone avanti. è bruto l'enorme cavallo nero del re, ma il povero ragazzo non lo sa quindi inizia a cavalcare verso le mura del castello -addio schifosa città!- Grida il giovane continuando a cavalcare schivando donne e bambini urtando uomini e bancarelle spaventando colombi e facendo arrabbiare i più anziani, le guardie alle sue spalle sbraitavano e gridavano la giornata di quelle persone si è rovinata per colpa sua, ora sono costrette a seguire un ragazzo che cavalca verso la propria libertà.
Esce dalle mura della città e super a di molto le guardie per via della velocità del cavallo essendo un puro sangue, ma anche per essere il cavallo del re la sua cattiveria si mostra in effetti l'enorme bestia si ferma di colpo facendo ribaltare il giovane che ancora attaccato alle corde si ritrova seduto avanti al ventre di esso -aaah bestia infame! che dolore- Si lamenta il giovane sospirando per la paura ricevuta dalla capriola, il ragazzo si strofina con la mano la spalla -ahi ahi ahi- Continua a lamentarsi non sapendo che la vendetta del cavallo non si è ancora scagliata del tutto contro di lui. il puro sangue lo afferra con i denti per il colletto della maglia e inizia a correre -senti non volevo! che ne dici di fare la pace!?- Grida il ragazzo cercando di pararsi con le mani dai rami e dalle spine dei cespugli intorno. L'animale si ferma di botto facendo volare il ragazzo verso una stalla -vaffancuuuuuuu.....- Il ragazzo furioso si scaglia contro l'animale mentre è ancora in volo, prima che si vada a schiantare contro un cumulo di paglia, bhe almeno ha fatto un atterraggio morbido. Il nero cavallo se ne torna al castello divertito per tutto ciò che ha fatto passare al ragazzo.
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Soul Union
Fantasybene torno dopo tanto a scrivere un nuovo libro, in questa storia abbiamo un ragazzo sempliciotto di nome Matteo. la sua storia inizia da una logora prigione, ma appena uscito da li la sua vita cambierà drasticamente. Ci saranno colpi di scena finti...