Quando avevo 14 anni e ero riuscito ad integrarmi con la classe,avevo sempre i miei amici immaginari però,anche quelli veri.
In quel periodo mi piaceca molto suonare il pianoforte,perchè la mia scuola era a indirizo musicale,avevo ottimi voti a scuola,finchè non ritrovai a una fiera del fumetto un bullo delle mie vecchie scuole elementari. Subito mi venne in mente quel che era successo quando avevo nove anni: come al solito lui voleva la mia merenda e tutti i soldi che avevo,ma io ingenuamente pensando che poi arrivasse mia sorella non glie li diedi. E quindi finita la scuola arrivarono altri due ragazzi per picchiarmi. Tornato a casa andai subito in camera mia e mi nascosi sotto il letto fino a quando non mi addormentai. La mattina seguente non parlai con nessuno della mia famiglia per non farli preoccupare,anzi scappai velocemente a scuola. Per fortuna quel giorno non c'era,aveva l'influenza e per questo andò tutto bene. Quando lo rividi fu uno shock per me ma mi sentivo più sicuro anche perchè con me c'erano dei miei amici. Lui mi vide e ci fermammo a parlare,mi chiese scusa per tutto quello che aveva fatto e mi raccontò che aveva lasciato quella vita perchè sua mamma era morta sparata da due ladri che stavano scappando. Io ci rimasi male perchè sua mamma era una brava donna e per quanto non potesse sembrare,mi stava simpatica.Poi ci salutammo e fu l'ultima volta che lo vidi. Tornando a casa decisi di passare vicino a una casa dove stavano facendo i lavori. Andavamo tranquilli parlando delle prof che preferivamo finchè un operaio per sbaglio fece cadere un vaso di ceramica che mi precipitó in testa. Io adesso non mi ricordo nulla ma i miei amici dopo l'operazione mi raccontarono tutto. Appena caduto il vaso io svenii e loro chiamarono mia mamma che a sua volta chiamò l'ambulanza. Mi misero dei punti e mi tennero per due settimane in un lettino,ero in coma, quando mi risvegliai sentii mia mamma,mio papá e mia sorella che piangevano di gioia.
L'unico problema era che non li vedevo e iniziai a urlare dicendo che non vedevo niente.
I medici poi fatti degli accertamenti mi dissero che ero diventato cieco, ma che mi dovevo ritenere fortunato. Da quel momento la mia vita cambiò.
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Giocare non fa male
Teen FictionQuesta storia parla di un bambino asociale che ogni volta che è giù di morale entra in un mondo magico.