Biancaneve

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Era da due giorni che ospitavano la ragazza.
Quella ragazza misteriosa venuta dal bosco, che non ricordava più niente.
-Sarò caduta- ripeteva ogni volta che brontolo le faceva una domanda sulla sua perdita di memoria. Eppure il nano non era convinto, sapeva che la misteriosa fanciulla nascondeva qualcosa. Lo notava. Lo notava quando preparava la cena e si ricordava tutte le ricette più strane mai viste, lo notava quando  lavava i panni e ogni tanto piangeva,lo notava quando dormiva, mentre sussurrava nel sonno parole strane che, secondo il nano, facevano parte del suo passato.
Lo stesso arrivo della ragazza era stato strano: venuta dal bosco,mentre correva a perdi fiato ,come se scappasse da qualcuno, si era rifugiata in casa loro usufruendo dei piccoli letti dei padroni di casa.
Eppure nessuno degli altri nani aveva sospettato. Com'era possibile che solo lui notasse l'evidenza?
La falsità della ragazza aveva ipnotizzato i suoi fratelli, chiudendogli gli occhi, modificando la realtà. Ma lui non si faceva ingannare. Brontolo era pronto a scommettere che la ragazza non era chi voleva far credere di essere, e l'avrebbe dimostrato ai.suoi fratelli ad ogni costo.
-Mi chiamo Bianca, ma altro non ricordo. Vi prego ospitatemi per un po' finché non recupereró la memoria! In cambio vi laveró i vestiti,vi preparerò la cena e vi puliró casa.- si era presentata così il giorno dell'apparizione. Subito i suoi fratelli l'avevano accolta di buon grado sostenendo che avevano bisogno di una fanciulla in casa che facesse le pulizie. Stupidate! Da anni avevano vissuto senza il bisogno di qualcuno che pulisse o cucinasse e di sicuro non.ne avevano bisogno ora. Ma la ragazza lì aveva ormai catturati, ammaliandoli e seducendoli, e lasciando il povero brontolo da solo.
-Giuro che ti smaschereró Bianca, o chiunque tu sia, e farò vedere ai miei fratelli chi sei veramente!- giurò il nano arrabbiato, una sera, quando la sua rabbia era arrivata al limite.
E la sua occasione arrivò ,una mattina, con la visita di un'anziana.
Era vecchia e ricurva, coperta da un mantello a coprirgli corpo e viso, nemmeno i piedi erano visibili,solo le punte delle scarpe sudice e rovinate dal continuo camminare. Il viso era del tutto coperto​ dal cappuccio del mantello nero notte, di quelle notti in cui le streghe escono dai nascondigli e i morti tornano in vita. L'unica cosa visibile era il mento rugoso e pieno di brufoli incorniciato dai capelli, cespugliosi e ritti come code di topo,  della strega. Erano bianchi. Quel pallore che ha un cadavere morto.
Eppure ,quando la vecchina parlò, la sua voce lo incantó: non era la solita voce stridula e racchiosa di una vecchia, ma dolce e soave quasi ipnotizzatrice di una donna, simile alla voce di Bianca.
Ma la sua attenzione venne distolta dal suono della voce della vecchia quando sentì la notizia che l'anziana era venuta a portargli.
-Hai sempre avuto ragione brontolo, Bianca non è chi vuole far credere di essere. Il suo nome è Biancaneve, ed è la figlia del sovrano, è la principessa.-
E in quel momento il nano non si chiese neanche come la vecchina conoscesse il suo nome o come conoscesse la vera identità della fanciulla, poiché la sua attenzione e rabbia erano concentrate solo su Biancaneve. La figlia di quel tiranno, il sovrano, che ,anni prima, schifato e incoraggiato dal popolo li.aveva banditi dalla città a causa della loro altezza, della loro diversità. Erano sempre stati gentili con le persone, le aiutavano, gli riparavano oggetti le lusingavano, erano andati anche ad aggiustare dei tubi al palazzo reale, ma un giorno il popolo si era stancato. Stancato.di vedere dei mostriciattoli più bravi di loro, più gentili, più umili e così li bandí.
Da quel giorno lui e i suoi fratelli avevano sviluppato rancore e rabbia verso quel sovrano ingiusto ed egoista e verso tutta la sua stirpe, la sua generazione.
Furioso e fuori controllo brontolo riunì tutti i suoi fratelli e disse loro la verità, rivelandogli anche i suoi sospetti nati all'arrivo della fanciulla. I nani, stupiti e arrabbiati di essere stati così aggirati e sfruttati, decisero di accettare la proposta della vecchina: -Voi uccidete la ragazza prendendovi la vostra vendetta e io vi farò vivere a palazzo, nessuno vi disprezzerá...mai più!-aveva esclamato la vecchia con tono suadente e seduttivo.
- Tu che ci guadagni?- aveva domandato brontolo,dubbioso. Era già stato ingannato una volta, non sarebbe successo una seconda.
-La morte di una nemica- aveva sussurrato l'anziana. E anche se il viso non era visibile al nano, brontolo giurò di aver visto un sorrisetto di vittoria comparire sul volto della donna.
E ora si trovavano tutti lì, lui e i suoi fratelli, armati, aspettando il ritorno della bugiarda che era uscita a prendere delle erbe. La sete di vendetta era tanta, tanto che non faceva capire ai nani neanche cosa stessero facendo. La rabbia e il risentimento ora li controllavano.
E nel momento in cui la maniglia della porta si abbassò, rivelando la figura esile della fanciulla, i nani le si gettarono contro, brandendo asce e martelli e uccidendo la dolce principessa.
Finita l'opera ,ancora sudati e con le armi insanguinate, i fratelli presero di peso il corpo ormai morto di Biancaneve e la portarono in giardino.
Qui cercarono un posto dove nascondere il suo cadavere: seppellirla no, era troppo rischioso e scontato, le autorità,saputane la morte,avrebbero potuto scavare e trovarla facilmente. Metterla in un sacco no, avrebbero potuto chiedergli di svuotarlo e così mostrare il cadavere. In mezzo alla siepe, che circondava il giardino, neanche, era troppo visibile a chiunque avesse soffermato lì il suo sguardo.
L'idea venne quando Eolo, uno dei nani, aveva addocchiato un pozzo vicino alla casetta, nascosto tra due cespugli che lo cicondavano.
Sollevata di peso la ragazza l'avevano buttata nel pozzo, dove di sicuro non avrebbe mai guardato nessuno.
Si conclude così la favola, con la rivincita dei nani sul sovrano cattivo e sul loro trasloco a palazzo dove vennero sempre rispettati, a causa delle voci su di loro che parlavano dell'omicidio di una fanciulla.

I Finali SegretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora