Capitolo 10.

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-Ho sentito tutto!

Urlai.
Tutti si voltarono verso di me, scoppiai a piangere.
Papà.

-Syria io...

-No mamma, basta così.

Scappai in camera e mi rinchiusi dentro.
La mamma aveva spifferato i miei segreti più intimi a quelli, ragazzi che conoscevo da pochissimo! Questa cosa toccava a me dirla, non a lei, e non adesso!
Oh papà, quanto mi manchi. Il suono delle tue ultime parole mi rimbomba nella testa adesso, il mio pianto non smette di fermarsi, il mio cuore batte come il tuo prima di morire. Mi manchi.

-Syria, sono Diego aprimi ti prego!

Ci mancava solo lui, ma si, peggio di così non poteva andare.
Apro la porta ed entra.
Non dice nulla, inizia solo a sfilarsi la maglietta.
Mio Dio ma che porco, ma gli sembra il caso? Tra l'altro dopo quello che gli avevo detto prima?
Dopo essersi tolto la maglietta fisso una cosa che aveva al lato del busto, la conoscevo fin troppo bene per dimenticarla...

-Il diffusore...

Dico per poi portare le mani alla bocca e scoppiare nuovamente a piangere.
Il ragazzo che amavo aveva anche lui il diabete, il destino mi odia, il destino ha deciso di portarmi via man mano tutte le cose più belle a cui tenevo.

-Sapevo che lo avresti riconosciuto.
Oh sy, voglio solo che tu sappia che io non ti abbandonerò mai, nemmeno il mio diabete ci potrà dividere. Non mi perderai, so come controllarlo, non ti lascerò.
Ma tu fidati di me, lasciati andare, amami per favore!

Disse prendendo le mie mani per poi portarle al suo cuore.
Batteva davvero forte.

-Lo senti? Queste sono le palpitazioni che il mio cuore subisce quando sto con te!

Aggiunse.
Non dissi nulla, lo baciai con foga, molta foga.
Lo amavo davvero tanto, e per essere uno che mi ha detto davvero così facilmente il suo punto debole deve amarmi anche lui da morire.

-Ti capisco, anch'io durante la mia adolescenza sono cresciuto senza papà, è andato via dopo la separazione con mia mamma.

Disse.
Ha vari motivi per andare da Alice, quanto lo capisco.

-Ti amo, Diego.

Dissi sussurrandogli all'orecchio.
Lui sorrise, mi diede un bacio a stampo e mi portò di sotto dagli altri che stavano consolando mia mamma.
Corsi ad abbracciarla e mi strinse forte.

-Ci vediamo domani ragazzi!

Dissi salutandoli con la mano da lontano, ormai tutti erano nella macchina, tranne Diego che era ancora impegnato a controllare il diabete con l'occorrente adatto.
Una volta uscito dal bagno mi salutò con un bacio a stampo e con un 'a domani' e se ne andò anche lui.

-È carino.

Disse mia mamma chiudendo la porta.

-Sono tutti carini.

Risposi.

-Si ma non sono tutti i tuoi fidanzati, Diego lo è, ed è carino. Hai la mia approvazione.

Disse.
Scoppiai a ridere, le diedi la buonanotte e andai di sopra.
Che bello, finalmente Diego è il mio ragazzo.
Papá, lui non me lo lascio scappare come ho fatto con te. Diego me lo terrò stretto, il diabete non me lo porterà via.

La psicologia dell'amore.|Izi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora