Strade Diverse, Stessi Sentimenti

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"Mira, sai dirmi dov'è il master?"
Come al solito ero dietro al bancone, con le solite faccende da fare. La cosa positiva era la paga assai generosa da parte del master. Con quei soldi riuscivo a mantenere la mia famiglia e le spese interne della casa e a volte anche per qualcosina in più.

Ad Elfman non piace che io spenda il mio denaro per lui, difatti insiste sempre sul trovare lavori da 'vero uomo' per aiutarmi con le spese. Non gli è mai piaciuto essere mantenuto, anche se a me non dispiace più di tanto. È mio fratello.

"Mi hai sentito?"

Solo adesso mi accorgo di Erza, seduta a mangiare una short cake con il solito fare annoiato.

"Scusami ero immersa nei miei pensieri!"
Mi gratto la testa con un sorriso forzato e lei mi guarda sospettosa, ma poi annuisce.
"Sai dov'è il master? Devo parlargli dell'ultima missione."

"Purtroppo è andato al consiglio per delle faccende".
Il master è molto impegnato ultimamente e molto preoccupato, almeno da quello che ho potuto constatare.
Lei corruga la fronte e torna a fissare la sua tortina alle fragole.
"Capisco."
Erza è di poche parole negli ultimi tempi e non mi rivolge più parola da quando è tornata dalla torre del paradiso. Devo scoprire il perché.
Finisce il suo dolce e fa per andare via ma io le blocco il polso facendola voltare.
È tempo di chiarire.
"Solo a questo si limitano le nostre conversazioni, eh Erza? Una volta litigavamo anche per la cosa più banale che esista. Un continuo battibeccare senza fine. Sai, mi mancano quei tempi, non per i litigi, ma una volta non c'era questo silenzio imbarazzante tra noi. Anche se litigando, ci rivolgevamo la parola. Adesso sembra tutto così diverso. Cosa ci è successo Erza?"
Mi guarda con gli occhi lucidi, torna a sedersi seria in volto e prende un'altra short cake alle fragole.

"Beh, anche a me manca litigare con te. Non siamo più delle ragazzine che si azzuffano come Natsu e Gray, quei baka non pensano di essere troppo grandi per farlo? La maturità ce l'hanno solo lì e non oso nemmeno pensarci."
Ridacchiamo insieme e prendo anch'io una fetta di torta alle fragole.

"La rabbia che provavo quando mi infastidivi riusciva quasi a farmi dimenticare, almeno per un po', tutto il resto. Mi sentivo bambina, era quasi divertente."
Le metto una sulla spalla e le sorrido.
Sono la prima che ha saputo del passato di Erza. Da bambine dopo aver litigato pesantemente, le urlai contro tutto e di più e lei non so perché, me lo chiedo ancora adesso, non mi rispose a tono, ma mi raccontò di lei.
Da quel momento in poi capì meglio la sofferenza che aveva provato. Capì che tutti in questa gilda soffrivano per il loro passato. Da quel momento in poi mi sentì più vicina ad Erza, quasi come un'amica.
Da lì in poi ci ritrovammo a chiacchierare e spettegolare come delle normali adolescenti. Siamo andate anche in missione insieme. Con il tempo diventammo migliori amiche.

"Beh, non ti lamentare se ti infastidivo, ma facevi troppo la perfettina mentre sappiamo tutti che allora, ero io la più forte."
La schernisco sghignazzando con sguardo provocante.

"La perfettina? Ma se non ho mai fatto niente?"
Ribattè lei sconvolta.

"Master me ne occupo io di questi pidocchi."
La imito con vocina da ragazzina.
"Lo sai anche tu che quei due erano...sono degli indisciplinati."
Si giustifica rossa in volto.

"Er, non hai di cosa scusarti. Tutti ti adorano per il tuo carattere, anche se li picchi la maggior parte del tempo. Tutti tornano sempre da te, ti sono fedeli e ti vogliono bene. Sempre meglio di me. In passato tutti avevano paura di me e spesso mi sentivo sola, se non per i miei fratelli. Tu eri l'unica con cui mi divertivo, eri una bella compagnia, un'amica..."
Ciò che ho detto è vero e lo sento dal profondo.
Mi asciugo una lacrima sfuggita al mio controllo e le sorrido.
Erza mi prende per il braccio e mi porta sul retro.

"Mira... Tu sei una persona meravigliosa e ti ho sempre considerato come una sorella, la sorella che non ho mai avuto. Sei stato un modello per me, ho sempre voluto avere la tua forza d'animo, la tua gentilezza, la tua bontà, il tuo fare materno e il tuo talento nel far sentire la gente a casa, a farla sentire di conoscerti da una vita. "
Detto questo mi abbraccia.
Non riesco a non scoppiare a piangere.

"Ma sei sciocca? Tu sei già così! Okay, forse gentile non proprio rispettando i canoni, ma sei buona Erza. Lo sei sempre stata." Le sussurro all'orecchio.

"Non lo sono... " dice lei in un singhiozzo.
" Ma cosa dici? "
"Stavo per uccidere la persona che più amo al mondo."
Adesso ho capito... Sta male per Gerard. È inutile quanto lo neghi, lo ama con tutta sé stessa.
"Gerard non è più la persona che conoscevi Erza, non sentirti in colpa. "
Cerco di dirle per non farla soffrire e lei mi guarda con le lacrime agli occhi.
"Rivoglio il mio Gerard..."
La stringo a me e la faccio sfogare.
Non so quanto tempo sia passato, qualche ora?
Fatto sta che si è addormentata tra le mie braccia.
"Erza... "
Lei in risposta mugugna il nome di Gerard e continua a dormire beata.
"L'amore fa soffrire, so quanto possa farlo e non sempre c'è un rimedio. Solo il tempo può curare le ferite del nostro cuore e sistemare le cose. I dubbi e le incertezze svaniranno. Devi essere forte e resistere amica mia.
Sono sicura che Gerard non sia cambiato e prima o poi lo incontrerai di nuovo e chiarirete tutto."
"Sei una buona amica, non lasciarla sola."
Di chi era questa voce?
Nei paraggi non c'è nessuno, ormai si sta facendo quasi buio.
"Mi sono addormentata per caso? "
Erza si rialza e stropiccia gli occhi.
"Credo di sì."
Le sorrido e lei si rialza.
"Grazie per il sostegno morale..."
Mi dice imbarazzata.
"Sono queste le cose che si fanno tra amiche, no? "
Lei mi sorride a sua volta e ci abbracciamo.
"Ho visto un centro un abito bellissimo perfetto per te!"
Le dico facendole l'occhiolino.
"Per me? "
"Domani shopping tra ragazze, non accetto scuse!"
"Avrei una missione... "
"Niente ma! A domani!"
Dico entrando in gilda e mi sistemo al bancone per prendere gli ordini per la cena.
Erza passa e mi sorride e io faccio lo stesso.
"Cos'hai da sorridere Erza?"
Le chiede Natsu curioso con una coscia di pollo in bocca.
"Ho passato un bel pomeriggio in compagnia di un' amica, la mia migliore amica."
"Poverina...chissà com'è grado di sopportarti."
Lucy alle sue parole si mette una mano in faccia e sussurra un idiota.
Erza si prepara a dargliele ma la precedo facendo volare Natsu fuori dalla gilda.
"Le amiche si aiutano nel momento del bisogno, no? "
Tutti in gilda ridono compresa me.
Quanto amo questa famiglia?

Mi scuso se il tempo capitolo è un po' così ma non ho molta ispirazione per ora.
Spero vi sia piaciuto lo stesso...
Scusate errori o altro ma ho avuto un po' di problemi con Wattpad e non mi fa correggere alcuni errori.
MarthyFly99 ❤️

Mirajane's Diary~ Fairy Tail In Love♥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora