sadness is not alone

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Angolo persona che scrive FF alle 2 di notte:
Salve gentaglia! Stasera sono depressa e non ho sonno quindi boom! Ereri sad! Spero vi piaccia. (Si consiglia di leggere con la canzone sopra in sottofondo :3)

Era seduto sulla terrazza e stava svogliatamente sfogliando un libro; il sole era tramontato già da un bel po' lasciando spazio alla luna splendente e il giovane osservava il cielo trapuntato di stelle che rischiaravano quella sera, girò appena la testa e notò una luce lampeggiare dal suo cellulare, segno di un nuovo messaggio.
Mollò il libro e afferrò il telefono aprendo i messaggi notandone uno da parte sua, sorrise e aprì il messaggio, lesse un semplice "ciao"
"Hey, insonnia?" Scrisse a sua volta ridacchiando
"Si...Ma anche​ tu non sei messo meglio a quanto pare "
"Sai com'è, ormai di questi giorni non c'è più spazio per il sonno"
"Io posso permettermi di rimanere alzato fino a tardi, tu sei ancora un moccioso quindi a letto su!"
Il giovane ridacchiò a quell'affermazione e rispose:" si 'mamma' ma prima devi darmi il bacio della buonanotte"
"Tsk.. notte Eren"
"Notte...Levi"

Levi, questo era il suo nome, l'aveva conosciuto su uno di quei tanti siti di chatting, inizialmente potrà sembrare antipatico e scontroso ma infondo un cuore ce l'ha e pian piano si sta ingrandendo.
Quell'uomo freddo come il ghiaccio, sinonimo dei suoi occhi inespressivi, si stava sciogliendo dopo aver conosciuto il giovane dagli splendenti occhi smeraldini, ogni sua parola in ogni singolo messaggio riusciva a risollevare l'umore all'uomo che ormai pensava di aver perso ogni speranza, ogni persona a lui cara.
I due si erano incontrati di persona solo poche volte però quei giorni erano stati per entrambi meravigliosi, abitavano in due città diverse e per raggiungere l'uno o l'altro dovevano fare almeno 4 ore di strada... l'unica cosa che potevano fare per sentirsi più vicini era scriversi o telefonarsi; tra di loro si era creato un rapporto intrigato, ma bellissimo.
Era ormai un anno che i due si scrivevano e il loro rapporto si intensificava sempre più, nulla li avrebbe potuti separare...Solo la grande mietitrice.
Eren era un ragazzo di 20 anni dai soffici capelli castani e dagli splendenti occhi verdi, viveva da solo in un appartamento in California e faceva il primo anno di università tecnica.
Levi, invece, abitava a Washington in un bilocale, per comodità, e aveva 32 anni anche se non li dimostrava e lavorava come imprenditore di un'azienda abbastanza famosa. Aveva dei capelli color pece a taglio militare che gli ricadevano dolcemente sugli occhi grigi e spenti, ormai da tempo.
Entrambi, seppur diversi, erano legati in un modo astratto, forse immaginario agli occhi degli altri, in un modo strano e forse un po' magico che nemmeno loro conoscevano...Forse solo il destino può decidere in questi casi.

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Levi si alzò come suo solito alle 6 del mattino, non aveva dormito un granché e non aveva alcuna voglia di andare al lavoro.
La prima cosa che fece fu afferrare il telefono non notando però il consueto messaggio di buongiorno del castano, cosa che lo sorprese di solito Eren si alzava prima di lui, per riuscire ad arrivare a scuola in orario data la lontananza, e gli scriveva sempre il buongiorno tanto che inizialmente il corvino lo trovava noioso, quasi irritante anche se poi ci si abituò.
Non diede troppo peso a questo fatto e andò in cucina a fare colazione, quel giorno era una delle rare volte in cui avrebbe incontrato il suo moccioso ed era felice, anche se non lo diede a vedere ovviamente.
Si alzò e andò in bagno a darsi una sciacquata e a vestirsi, per poi prendere il borsone e uscire di casa andando verso la macchina e partendo per il lavoro.

Eren intanto si era svegliato più tardi del solito, ma si sentita stanchissimo inoltre percepiva un lieve dolore al petto, al quale tuttavia non diede peso.
Si alzò velocemente dal letto e si vestì facendo una veloce colazione e corse verso la scuola, oggi avrebbe incontrato levi ed era al settimo cielo.
Arrivò davanti ai cancelli dell'Università in perfetto orario ed entrò preparandosi alla giornata.
Il pomeriggio arrivò in fretta e il ragazzo tornò a casa più stanco di previsto mentre il dolore al petto era aumentato, dopo essere entrato in casa si lanciò di peso sul letto e si addormentò quasi subito.
La suoneria del cellulare lo distolse dal sonno, guardò il display: era levi.
Sospirò e prese il cellulare accettando la chiamata, infondo non mancava molto all'arrivo del corvino però era felice di poter parlare con lui.

ʏօʊ'ʀɛ ռօt aʟօռɛ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora